
Inverno demografico industriale. Cosa c’è su Tempi di marzo

C’è un altra denatalità che affligge il nostro paese fino a minacciarne il futuro. L’Italia infatti non solo non fa più figli, ma non fa nemmeno più imprese: in cinque anni sono scomparse quasi 60 mila aziende manifatturiere, e ne nascono sempre meno. Si basa su questi dati sconfortanti la scelta di dedicare al nostro “Inverno demografico industriale” la copertina del numero di Tempi di marzo 2025 – già disponibile per tutti gli abbonati nello sfogliatore digitale e in arrivo nelle case dei sottoscrittori che hanno scelto la formula full.
Imprese che tramontano, imprese che crescono
«Siamo un paese sterile perché non sappiamo più in che cosa sperare», scrive il direttore Emanuele Boffi nell’editoriale del mensile, mentre abbiamo chiesto a Lorenzo Castellani di indagare sui motivi di questa sterilità e di dare qualche idea per rinascere. Ma accanto all’affondo in questo aspetto allarmante dell’economia italiana, Tempi racconta nel nuovo numero anche una storia in chiara controtendenza, quella di Fabio Marabese, che dal paesino di Ceggia ha saputo trasformare la sua micro impresa in una multinazionale da oltre 500 dipendenti. Come? Investendo sulle persone, letteralmente, e sul sogno di costruire «l’azienda ideale». È la storia che inaugura la rubrica mensile “L’Italia del buon lavoro”, pensata in collaborazione con la Compagnia delle opere per dare voce all’esempio di chi nel nostro paese si spende per creare valore per tutti.
Persecuzioni, da Hong Kong al Piemonte
Altrove nella rivista, Leone Grotti racconta il “piantagrane cattolico” Jimmy Lai, il magnate dei media di Hong Kong incarcerato a causa della sua opposizione ai soprusi del regime comunista cinese, e come sia stata proprio la sua fede a dargli il coraggio «di fare ciò che è giusto». Di una prepotenza più sottile ma non meno ingiusta si occupa poi Caterina Giojelli, che ricostruisce (per demolirla) la campagna di stampa con cui si è tentato di bloccare gli aiuti destinati dalla Regione Piemonte alle donne che non vogliono abortire.
Crisi della giustizia, guerre di dazi e guerre vere
Nel numero di marzo di Tempi ci sono inoltre due notevoli riflessioni sulla giustizia: Mattia Ferraresi entra nella pubblica disputa sul “perdono presidenziale” riaccesa dall’utilizzo fazioso che ne hanno fatto Joe Biden e Donald Trump nell’avvicendarsi alla Casa Bianca; l’ex magistrato milanese e docente di Diritto penale Guido Piffer invece indaga sulle ragioni profonde della degenerazione della magistratura italiana, motivando i suoi dubbi sull’efficacia della separazione delle carriere.
Di Trump scrive anche Marco Valerio Lo Prete, provando a immaginare per l’Europa e l’Italia un modo di scampare alla guerra dei dazi scatenata dal presidente americano. Conclude la sezione esteri Rodolfo Casadei con una panoramica su tre guerre devastanti che sono quasi ignorate in Occidente ma che stanno dilaniando l’Africa.
Chieffo, i paracristiani, le rubriche
Ampio spazio come sempre, inoltre, alla cultura e alla bellezza nel nuovo mensile, con un estratto del libro di Walter Gatti su Claudio Chieffo pubblicato in occasione dell’ottantesimo compleanno della “voce di Cl”, scomparso prematuramente nel 2007. Segue il corsivo di Davide Rondoni che se la prende con gli intellettuali “paracristiani” alla Massimo Cacciari, predicatori di una (mancata) fede sempre pronta a spargere valori, ma dimenticandosi regolarmente di Cristo.
Tutto questo e molto altro ancora nel numero di Tempi di marzo, comprese le nostre firme e le nostre rubriche. Tocca stavolta al primissimo direttore responsabile di Tempi, Sergio Scalpelli, celebrare il trentennale del giornale. Giancarlo Cesana spiega che cosa rende tale una “presenza”, nel senso giussaniano del termine; Lorenzo Malagola affronta il bivio davanti al quale si trova il paese in tema di welfare e della sua sostenibilità; Marina Corradi ci porta dentro Santa Maria in Trastevere per farci vivere l’esperienza di un buio che sembra fatto apposta per «desiderare l’alba». E ancora: Renato Farina, Guido Clericetti, Pier Paolo Bellini, Fabio Cavallari, Berlicche, Simone Fortunato.
Il numero di Tempi di marzo 2025 è in arrivo nelle case degli abbonati, che nell’attesa possono già sfogliarlo in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito. E gli insegnanti tengano presente che è sempre possibile abbonarsi a Tempi con la Carta del docente.
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