Contenuto riservato agli abbonati
Al 48° giorno dall’inizio dell’attacco della Russia all’Ucraina, abbiamo ricontattato il generale Marco Bertolini, già comandante della Brigata Paracadutisti Folgore e del Reggimento d’assalto paracadutisti Col Moschin, nonché del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali, per una valutazione dell’evoluzione del conflitto sia dal punto di vista tattico che da quello strategico .
Generale, l’Unione Europea ha deliberato di inviare altre armi all’esercito ucraino. Queste possono fare la differenza sul campo di battaglia o si tratta solo di un segnale politico inviato a Putin?
Possono fare la differenza; l’Ucraina dispone di risorse militari importanti, anche perché da molti anni riceve aiuti in armi dagli Stati Uniti, ma le sue scorte non sono infinite e perciò la decisione europea è rilevante. È anche un segnale inviato a Putin, ed è un genere di segnale che ci deve fare preoccupare, perché gli si sta dicendo: «Anche se otterrai risultati tattici importanti sul terreno,...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno