
Inps, Mastrapasqua lancia un allarme sul bilancio dell’istituto
Il bilancio dell’Inps darebbe «un segnale di non tranquillità»: lo ha appena dichiarato davanti alla commissione bicamerale sul controllo degli enti previdenziali Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps.
«SQUILIBRIO INCOLMABILE». Mastrapasqua ha fatto sapere di aver già scritto ai ministri dell’Economia Fabrizio Saccomanni e del Lavoro, Enrico Giovannini, avvertendoli della situazione e chiedendo loro di fare un’accurata riflessione sui conti dell’Istituto previdenziale. Le motivazioni che lasciano cupi timori sul bilancio Inps, secondo quanto ha dichiarato Mastrapasqua alla commissione oggi, non riguardano tanto il presente dell’istituto stesso quanto buchi incolmabili provenienti da un altro ente, l’Inpdap, accorpato poi all’Inps: «un accorpamento che ha creato uno squilibrio incolmabile». Ha spiegato Mastrapasqua infatti che c’è «uno squilibrio imputabile essenzialmente ai deficit ex Inpdap, alla forte contrazione dei contributi per blocco del turnover del pubblico impiego e al continuo aumento delle uscite per prestazioni istituzionali». L’audizione del presidente dell’Inps in Commissione è stata aggiornata a data da destinarsi.
SACCOMANNI: «SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO». Il deficit Inpdap si sarebbe avviato nel 2008, data fino a cui lo Stato trasferiva delle risorse per coprire le spese di gestione dell’ente di previdenza per i pubblici impiegati: poi il buco Inpdap avrebbe stravolto i conti dell’Inps con l’accorpamento voluto dal governo Monti, secondo quanto puntualmente riferito stamane da Mastrapasqua: «Sarebbe auspicabile riflettere sulla possibilità di intervenire, per legge, in modo da tornare alla situazione precedente alla Finanziaria del 2008, quando in pratica l’Inpdap diventò debitore dello Stato da creditore che era, con la conseguente generazione dello squilibrio, che ora, dopo la fusione, ricade sull’Inps». Nel 2011 – come si può leggere nella nota Inps di assestamento del bilancio 2012 – l’Indpap ha riversato sul bilancio complessivo i suoi 10,2 miliardi di euro di disavanzo patrimoniale, e circa 5,8 miliardi di euro per l’esercizio 2012. Oggi Mastrapasqua ha chiesto: «L’accorpamento deve consentire la realizzazione di una riduzione dei costi complessivi di funzionamento non inferiore a 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni di euro per l’anno 2013 e 100 milioni di euro a decorrere dal 2014». A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il ministro all’Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha tranquillizzato sulla situazione spiegando che « È un problema tecnico che stiamo valutando, ne abbiamo parlato anche con Giovannini, ci sta lavorando la ragioneria, non c’è nessun motivo di allarme».
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