«Ingroia si candida? Sta cercando una via d’uscita per scarsi risultati dei suoi processi»

Di Redazione
18 Dicembre 2012
Intervenendo a La7 Alfredo Mantovano ha commentato la probabile discesa in campo dell'ex procuratore aggiunto di Palermo: «C'è l'antimafia dei fatti e quella delle parole, su cui si costruiscono carriere»

«Da anni assistiamo a due piani diversi tra l’antimafia dei fatti, che viene realizzata dalle forze di polizia e dai magistrati che non hanno tempo di andare davanti alle telecamere perché sono nelle aule di giustizia e rischiano la vita, e l’antimafia delle parole sule quali si costruiscono carriere giornaliste, mediatiche, giudiziarie, politiche e in certi casi anche tutte queste qualifiche insieme». Lo ha detto questa mattina il deputato Pdl Alfredo Mantovano, commentando su La7 a Omnibus la decisione dell’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia di candidarsi alla guida del Movimento arancione. «Il procedere di Ingroia negli ultimi tempi – ha detto Mantovano – non è stato gradito neanche alla sua corrente di origine, Magistratura Democratica, che ha preso le distanze rispetto alla violazione di confini elementari come quello contro il Capo dello stato. Ora Ingroia cerca una via d’uscita rispetto a un processo che ha costruito in modo macchinoso e con scarsi basi oggettive»».

«Da collega», ha osservato Mantovano che, infatti, è un magistrato, non ci si può non stupire che «un pm, nel momento in cui fa le indagini, normalmente non vede l’ora che inizi il dibattimento per provare ad avere ragione in giudizio rispetto alle ipotesi accusatorie che ha condotto» e, invece, nel caso di Ingoria «è accaduto tutto il contrario: lui ha fatto le indagini, sembrava il processo del secolo e nel momento in cui inizia l’udienza preliminare scappa per andare in centroamerica. Evidentemente questa via d’uscita non gli sembra soddisfacente e ne cerca un’altra definitiva».

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