Ingroia commosso annuncia il ritiro. E nasconde che potrà tornare in magistratura tra due anni

Di Chiara Rizzo
20 Giugno 2013
Il leader di Azione civile annuncia alla stampa le dimissioni dalla magistratura, in realtà ha solo usato l'escamotage del decadimento dal ruolo

«Lasciare la toga mi è costato molto, è stata una decisione sofferta e travagliata. Io mi sentivo la toga cucita addosso, e ho dedicato tuta la vita a quella attività»: così Antonio Ingroia, commosso, ha dichiarato ieri alla stampa mentre entrava nell’ufficio del procuratore capo di Aosta, Marilinda Meneccia, a consegnare le chiavi della sua stanza, cui era stato destinato dal Csm lo scorso maggio (subito dopo il fondatore di Azione Civile si è messo in ferie, fino appunto ad ieri).
Commosso è quindi uscito dall’ufficio, lasciando che tutti ritenessero che quello era il suo ultimo gesto da magistrato, dopo l’annuncio di volersi ritirare dalla professione: «Non potevo continuare a subìre soprusi del ceto politico attraverso il Csm, e ho reagito». Ci ha pensato Meneccia però a parlare, purtroppo per l’ex pm della trattativa Stato-mafia: il procuratore capo di Aosta infatti ha chiarito che Ingroia non ha presentato affatto le dimissioni, ma semplicemente da oggi non si presenterà in ufficio, facendo scattare così la procedura automatica della decadenza dalla magistratura. E, aggiungono i ben informati, lasciandosi così aperta una porta per un eventuale ritorno alla toga.

COMMOZIONE O FACCIA TOSTA. Come hanno spiegato all’Ansa fonti della magistratura che ben conoscono i meccanismi del Csm, infatti, se Ingroia avesse presentato le dimissioni, la sua decisione sarebbe stata irreversibile. Con la procedura di decandenza invece si può tornare indietro: la giurisprudenza infatti prova che dopo due anni dalla decadenza, se il magistrato lo richiede e Palazzo dei marescialli approva, un giudice può ritornare in servizio, e al ruolo che occupava prima.
Ecco perché si può dire che a Ingroia può mancare tutto ma certamente non una gran faccia tosta: «Quella di oggi è una giornata piena di sentimenti ed emozioni, sia se guardo indietro sia se guardo avanti. Una porta che si chiude, un portone che si apre» ha detto ai giornalisti l’ormai ex pm (per ora) prima di varcare la soglia dell’ufficio della procura di Aosta.

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