Vescovi inglesi contro nozze gay. Forte preoccupazione per libertà d’educazione e espressione

Di Redazione
19 Luglio 2013
Nota della conferenza episcopale britannica dopo l'approvazione del parlamento della legge sulle unioni tra persone dello stesso sesso: «Si perde la centralità dell'avere figli».

«L’atto marca uno spartiaque nella legislazione inglese, e proclama un profondo cambiamento sociale». Non fa sconti la Chiesa cattolica inglese nel commentare la recente approvazione dei matrimoni gay nel Regno Unito. Sul sito della Conferenza episcopale inglese e gallese è apparsa una nota firmata dall’arcivescovo di Westminster Vincent Nichols, e da quello di Southwark, Peter Smith, che esprime il rammarico per la scelta del parlamento britannico.

SI PERDE VALORE DELLA FAMIGLIA. «Il matrimonio, nel corso dei secoli, è stato pubblicamente riconosciuto come una solida istituzione che offre un’impalcatura legale alla relazione tra un uomo e una donna, e alla crescita e alla cura dei loro figli. Per tanto, è stato riconosciuto come unico e meritevole di protezione legale». I due porporati puntano il dito contro il nuovo atto, che rompe di fatto il valore della famiglia, dove si perde la centralità «dell’apertura ai figli, e con essa la responsabilità di padri e madri a rimanere insieme proprio per prendersi cura dei figli». Sotto accusa anche i punti deboli con cui questa legge si è presentata in Parlamento e la velocità con cui è stata approvata.

SCUOLE D’ORIENTAMENTO CATTOLICO. La Chiesa britannica ringrazia poi chi si è mosso per cercare di inserire emendamenti significativi alla bozza, nel tentativo di proteggere legalmente chi si rifiuterà di celebrare matrimoni omosessuali. Tuttavia, rimane la preoccupazione per le scuola con chiaro orientamento religioso: per loro serviva venisse garantito «di continuare ad insegnare in accordo con i loro principi religiosi. Appurato il rischio potenziale che le future linee guida offerte da un Segretario di Stato per l’educazione in tema di educazione sessuale e relazionale potranno entrare in conflitto con gli insegnamenti della Chiesa rispetto al matrimonio, siamo dispiaciuti che non sia stato accettato un emendamento che facesse chiarezza».
La nota si chiude poi con un appello alla grande tolleranza che è propria della storia della Gran Bretagna: «La tradizione legale e politica di questo Paese sono basate sulla ferma convinzione riguardante i diritti del popolo di poter avere ed esprimere le proprie convinzioni e visioni, e al tempo stesso sul rispettare coloro che differiscono da loro. È importante, in questo momento in cui posizioni sul matrimonio profondamente sentite e inconciliabili vengono contrastate, che questa tradizione venga affermata e rafforzata».

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13 commenti

  1. Sergio

    Attenti al giochetto degli omosessuali, si comportano allo stesso modo in ogni sito internet dove diffondono la loro propaganda. In rapporto ai cattolici diffondono sempre questo messaggio: “Il vostro Dio insegna l’amore ma voi vi accanite contro noi poveri omosessuali, ma noi amiamo Dio e lui ci ama, e forse vi precederemo in paradiso perché non vi giudichiamo”. Questo è in sintesi lo spam gay nei confronti dei siti cattolici, quindi attenzione, da questo li riconoscerete. Sono bugiardi, e fanno solo finta di essere cristiani, in realtà sono dei lupi feroci, che spargono la menzogna cercando di indurre il cattolico a miti consigli, in modo da inserire il dubbio che forse, tutto sommato, l’omosessualità potrebbe essere accettata. E’ il gioco del serpente, quindi diffidate

  2. Roberto

    A Stefano, io non odio nessuno è semplicemente cio’ che penso e sino a prova contraria esiste per ora
    liberta’ di opinione punto.
    Saluti

  3. Stefano

    Scusate, ma questo sito é cattolico? Quando domenica andrò a messa, non riuscirò più a vedere allo,stesso modo le persone che mi sono vicine. Sono lì, rivolte all’altare, ascoltando le letture….questo é quanto si vede. Ma magari coltivano odio e disprezo verso tutti e tutto!!! E vanno su questi siti a incitarsi a vicenda! Oh Gesù guarda giù.

    1. H.Hesse

      Povero Troll…

    2. Cisco

      Stefano ha già perso la fede da un pezzo. Io d’altra parte sono diventato cattolico frequentando la lobby gay in Vaticano…

  4. Stefano

    Leggere questo sito fa perdere la fede. È voi vi dite discepoli di Cristo? Mah!

  5. Roberto

    Le convinzioni personali di stampo sessuale basate su onamalie personali non possono essere una scusa per pretendere privilegi.Cosi uno stato civile tutela i propri cittadini non permettendo discriminazioni ,
    offese e vessazion in virtu’delle deliranti visioni degli omosessuali.
    Nussuno obbliga uno a essere omosessuale scelga di essere normale.
    Statemi Bene

    1. Marisa

      Perfettamente d’accordo con Roberto. Basta con lo spam e la propaganda omosessuale sui siti cattolici. Andate su gay.it, fate senso

  6. Paolo

    Repetita iuvant: le personali convinzioni di stampo confessionale basate su dogmi privi di qualsivoglia base oggettiva o scientifica non possono essere la scusa per pretendere privilegi. Così come uno Stato civile tutela i propri cittadini in base al sesso o alla razza anche l’orientamento sessuale deve essere protetto e tutelato non permettendo discriminazioni, offese o vessazioni in virtù delle deliranti visioni del credo religioso di turno. Nessuno obbliga ad esempio un credente a fare il sindaco ad esempio. Scelga un altro lavoro in cui non vi siano controindicazioni circa le sue personali e private convinzioni.

    1. Bifocale

      Perfettamente d’accordo con Paolo, quando si e’ eletti per rappresentare i cittadini bisogna avere la decenza di rappresentarli tutti, anche quelli che ci stanno ‘antipatici’. Se uno non e’ in grado di separare le sue personali opinioni e credenze col suo ruolo pubblico, al servizio della cittadinanza tutta, meglio che si dedichi ad altro.

      1. Otello

        Non capisco con quale logica esigiate il riconoscimento di diritti per per voi e allo stesso tempo vogliate conculcare quelli deglii altri.
        Ciò testimonia che più che la libertà per voi, vi preme la sottomissione degli altri ai vostri “imperativi categorici”.
        Come accade per l’aborto, il vero nemico è il vostro stesso senso di colpa

      2. Cisco

        Se e’ per questo nessuno obbliga i gay a sposarsi e ad adottare figli, caro Paoletto: e la nostra Costituzione difende anche la liberta’ religiosa dalla discriminazione. Adesso i privilegi li pretende la lobby deretano-friendly, ci sarà da ridere.

    2. Emanuele

      Gentile signor Paolo, lei può anche pazientemente ripetere (come fa chi si sente professore verso chi ritiene scemo). Ma la sua affermazione è a sua volta priva di qualsiasi base oggettiva.
      Anzi, dato che non di scienza si parla ma di diritto, le basi delle affermazioni, acciocché non siano apodittiche, vanno ricercate nella legge.
      E la legge dice che c’è libertà di religione, che chi ha una fede può non solo professarla in pubblico ma anche farne propaganda (lo dice la Costituzione).
      Da nessuna parte c’è scritto quello che dice lei, ma in compenso la Costituzione italiana (e così anche i trattati internazionali) affermano senza dubbio che il professare la propria fede, anche in pubblico, e portarne avanti i principi (cioè, appunto, professare la fede) non può mai essere un elemento di discriminazione sociale.

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