Inghilterra, anche la legge sull’omofobia discrimina. Ora servono le linee guida per “difendere” i cristiani

Di Benedetta Frigerio
15 Marzo 2015
L'indagine della Commissione dell'Uguaglianza e dei Diritti Umani: un grande numero di cristiani si sente discriminato e nasconde la fede sul posto di lavoro

First-ever Gay Pride march held in CyprusDopo la legge contro l’“omofobia” occorre proteggere la nuova categoria degli “omofobi” creata dalla norma stessa. Paradossalmente, infatti, la Commissione dell’Uguaglianza e dei Diritti umani che vigila sull’esecuzione e il rispetto dell’Equality Act del 2010, con cui la Gran Bretagna riserva una protezione speciale alle persone che si dichiarano omosessuali, ora si trova a dover fronteggiare le discriminazioni causate dalla legge stessa.

LA PAURA. Un rapporto stilato della Commissione stessa, frutto di un’indagine fra 2.500 lavoratori interrogati sulla loro fede, ha fatto emergere la voce di un grande numero di cristiani che ha dichiarato di sentirsi impedito da anni nel vivere secondo il proprio credo per paura dell’accusa di bigottismo. Nel rapporto, infatti, si legge: «Le persone dicono di essere derise a causa del loro credo (…). Alcuni cristiani che dirigono aziende o offrono servizi pubblici hanno detto di sentirsi in mezzo a un turbine per il fatto di comportarsi in modi che temono contrastanti con l’Equality Act del 2010». E ancora, oltre al fatto di «sentire la pressione di dover nascondere la fede sul posto di lavoro», i cristiani sopratutto «sono stati discriminati quando hanno indossato simboli religiosi o hanno dovuto esprimere il loro credo».

UN’ALTRA NORMA. Il presidente della Commissione, Mark Hammond, da una parte ha difeso la norma attribuendo la colpa all’interpretazione: «Quello che è emerso con forza è la confusione dilagante sulla legge», ha detto. Ammettendo, però, che la norma «ha causato alcuni contrasti e tensioni fra i gruppi e la paura dei dipendenti che temono di infrangere ciò che percepiscono come una legislazione complicata sull’uguaglianza e sui diritti umani». Motivo per cui saranno prodotte delle nuove linee guida per «aiutare tutti a comprendere alcune questioni».

UNA SCHIZOFRENIA. Molti dei casi più importanti descritti dai lavoratori per spiegare i loro timori sono stati portati avanti dalla Commissione stessa. Compreso quello vinto di fronte alla Corte Suprema da una coppia dello stesso sesso contro gli albergatori Peter e Hazelmary Bull, che si erano rifiutati di affittare loro una stanza perché non erano sposati. Inoltre, la Commissione sta portando avanti una causa nei confronti di un panificio di Belfast, che si è rifiutato di decorare una torta con uno slogan a favore del matrimonio gay. Una schizofrenia sottolineata da Simon Calvert, vice direttore del Christian Institute, per cui «se da una parte è un sollievo che la Commissione cominci a rendersi conto che c’è un problema», dall’altra «sarebbe d’aiuto se ammettesse di essere parte del problema». 

@frigeriobenedet

Foto Ansa

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9 commenti

  1. Emanuele

    LOL! !!!

    È proprio vero “ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”… Fenomenale come si avvitino su se stessi.

    Comunque è una buona strategia, diciamo liberamente cosa pensiamo e se qualcuno ha da ridire rispondiamo: “che fai, mi discrimini? Lo sai che i cattolici praticanti sono minoranza? Io la penso così, non ho scelto io di essere credente. La mia fede è una ‘variante naturale del comportamento umano’, ho diritto di vivere come voglio e tu mi devi tutelare, altrimenti sei religionofobo”

  2. Quercia

    Magari mi sbaglio ma….
    provate (e mi rivolgo a tutti a prescindere dal loro credo), ad andare in un qualsiasi luogo pubblico occidentale, e cominciare a sostenere che l’uomo Gesù di Nazareth è resuscitato 2000 anni fa.
    Ovviamente, per il momento, non vi arrestano. Però vedrete le reazioni di sufficienza, derisione e quant’altro. Avete presente San Paolo ad Atene?? ecco..la stessa cosa.
    Provate a farlo in una scuola media essendo uno studente. Altro che bullismo. Provate a farlo con i vostri colleghi di lavoro.
    A proposito di San Paolo, provate sempre in occidente a riportare alcuni passi delle sue lettere. Alcune volte potreste essere arrestati.
    Provate ad andare in un bar e dire che non fate sesso prematrimoniale e siete aperti alla vita. Vedrete che occhiate, se vi va bene. Altrimenti scattano le discussioni e le accuse/derisioni: “bigotto/a! Medievale! La tv non ce l’hai? esistono i contraccettivi..gnurant!”
    Avete presente SanRemo di quest’anno, e la reazione del pubblico di fronte ad una famiglia?
    Se nello stesso bar raccontaste di aver avuto centinaia di rapporti sessuali con tutto/i/e, la reazione sarà sicuramente migliore.

    Ormai in occidente il vero coming out devono farlo i cristiani 😉

    Se poi questi “test” li fate fuori dall’occidente….auguri

  3. Marco

    Si cara Fabiana anche Auschwitz era un esercizio aperto al pubblico!!

  4. Paolo

    Non si capisce veramente dove sia la discriminazione. Un esercizio commerciale aperto al pubblico deve servire tutti…semmai i discriminati sono stati i due che si sono visti rifiutare una camera causa le paturnie degli albergatori. Come al solito si cerca di far passare per diritto la pretesa di privilegi in virtù delle proprie convinzione religiose ideologiche personali.

    1. Menelik

      Un albergo è una struttura privata.
      Se tu sei il gestore della struttura, ti puoi rifiutare di dare la camera a dei clienti che non ti piacciono.
      Quando qualcuno subisce pressioni ed arrivi ad essere licenziato per il dichiararsi cristiano, per esteriorizzare la sua religiosità, si risponde che l’azienda è privata, pertanto il datore di lavoro ha diritto di selezionare il personale in base alle sue credenze ed opinioni.
      Dunque un datore di lavoro ateo tende a circondarsi di atei e se “gli scappa” un cattolico è legittimo scegliere altri per far carriera, il che significa applicare una forma di mobbing molto sottile nei confronti di quel dipendente di cui vorresti sbarazzarti.
      Idem se ti dichiari contrario all’agenda lgbt, vai incontro a mobbing e arrivi a farti licenziare.
      La legge che non si può discriminare per motivi di religione e/o di opinioni su certi argomenti, è solo un pro forma, ma nelle aziende private si fa sistematicamente, e le autorità non lo impediscono.
      Ci sono molti casi così.
      Il fatto è che i gays sono molto intolleranti e fanno del vittimismo un cavallo di battaglia, ma loro vogliono distruggere chi non è in riga col loro pensiero, anche se si trattasse di altri gays.

  5. Fabiana Verri

    I casi citati non sono discriminatori perché un esercizio aperto al pubblico è obbligato a servire tutti pertanto hanno violato la legge.

    1. Tommasodaquino

      mi può citare il testo in cui c’è scritto che un “servizio aperto al pubblico” sia obbligato a servire tutti? Grazie

  6. Alberto

    Proprio quello che vuole creare il “maligno” confusione,incertezza e caos. Il gender e la legge sull’omofobia sono i suoi strumenti.

  7. susanna rolli

    Resta un problema: come fare passare questa notizia a livello mondiale??
    Temo non passerà mai, purtroppo.

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