Inghilterra. Una delle riviste mediche più importanti al mondo appoggia il suicidio assistito in nome dell’autodeterminazione

Di Leone Grotti
08 Luglio 2014
Per il Bmj «le persone dovrebbero essere in grado di scegliere come e quando morire, nei casi in cui la morte sia imminente». Ma i medici non sono d'accordo

suicidio-assistito-regno-unito-bmjNel suo ultimo editoriale, uscito lo scorso 2 luglio, una delle riviste mediche più importanti al mondo, il British Medical Journal (Bmj), ha sostenuto ufficialmente la legalizzazione del suicidio assistito in Gran Bretagna: «Bmj spera che questo ddl diventerà finalmente legge. Lasciateci sperare che i nostri timidi deputati si mostrino all’altezza della sfida».

LA LEGGE. La legge di cui Lord Falconer è primo relatore è stata preparata insieme alla lobby pro eutanasia “Dignity in Dying” e permetterà ai malati terminali con aspettative di vita inferiori a sei mesi di fare richiesta ai medici di un farmaco letale da ingerire in qualunque momento, purché non in pubblico. Anche i giudici della Corte suprema inglese hanno chiesto al Parlamento di legiferare in questo senso e il Parlamento nei prossimi giorni tornerà a discutere il testo.

«SCEGLIERE QUANDO MORIRE». Per sostenere il suicidio assistito, il Bmj fa leva sull’argomento dell’autodeterminazione: «Le persone dovrebbero essere in grado di scegliere come e quando morire, nei casi in cui la morte sia imminente. Negli ultimi decenni, il rispetto dell’autonomia del paziente è emerso come principio cardine dell’etica medica (…). Il riconoscimento del diritto di un individuo a decidere quale sia il suo miglior interesse sta alla base degli sforzi per migliorare il rapporto con il paziente. Sarebbe perverso sospendere il nostro sostegno proprio quando una persona ha i giorni contati».

LE CRITICHE DEI MEDICI. La posizione senza precedenti presa dal Bmj è stata però criticata da Mark Porter, presidente dell’associazione dei medici inglesi. «Nell’ambiente medico ci sono forti convinzioni sia a favore sia contro questo tema complesso ed emotivo. Il tema è stato regolarmente dibattuto durante le nostre conferenze annuali e ogni modifica della legge è sempre stata respinta».

NUOVA PENA DI MORTE. Nel dibattito sui giornali è intervenuto anche Kevin Yuill, docente di storia e autore del libro Suicidio assistito: l’argomento liberale e umanista contro la legalizzazione: «Il Regno Unito ha abolito (giustamente, secondo me) la pena di morte nel 1998, perché abbiamo riconosciuto che è sbagliato, anche con le migliori intenzioni, che uno Stato uccida. Non facciamo un errore: la legge Falconer riporterà la pena di morte per coloro che non pensano che le loro vite siano degne di essere vissute».

@LeoneGrotti

Articoli correlati

1 commento

Non ci sono ancora commenti.

I commenti sono chiusi.