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No, quello in pancia non è un bambino «se lo dico io»

Di Caterina Giojelli
02 Marzo 2024
Cosa hanno in comune i “certificati di perdita” di un figlio e l’emendamento per la depenalizzazione dell’aborto dopo le 24 settimane? Chi decide se il nascituro è una persona. Due notizie dall’Inghilterra e il commento dell'Anscombe Bioethics Centre

Un bambino non ancora nato è qualcuno da amare e piangere in caso morisse prima di venire al mondo o è qualcosa che si può "interrompere" fino alla nascita?  Delle due l'una: o è qualcuno o è qualcosa, «non possiamo avere entrambe le cose».
Il certificato di perdita del bambino
Due notizie che arrivano dall'Inghilterra. La prima: dal 22 febbraio i genitori che hanno perso un figlio prima della 24esima settimana possono ora richiedere un "certificato di perdita del bambino". L'iniziativa risponde a una raccomandazione del rapporto indipendente commissionato lo scorso anno dal governo (Pregnancy Loss Review) per migliorare l'assistenza del Nhs: ogni anno circa 250 mila gravidanze nel Regno Unito terminano con un aborto spontaneo (accade a 1 donna su 5) e la morte del feto in grembo dovuta a gravi complicanze.
Stiamo parlando di quarto di milione di aborti non voluti e più di 11.000 ricoveri ospedalieri e 3.300 donne che hanno interrotto la gravidanza per motivi medici. Secondo le associ...

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