
India, ministro Terzi: «I marò a casa, ma non so quando»
«I marò torneranno a casa. Non sono in grado di dire la data ma torneranno a casa». Non sono incoraggianti le dichiarazioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi sul caso dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, fucilieri del reggimenti San Marco, prigionieri in India nello Stato del Kerala da febbraio perché accusati di avere ucciso due pescatori mentre erano in servizio in acque internazionali a borda della petroliera Enrica Lexie.
UDIENZA RINVIATA. I due marò sono ancora in attesa del processo di primo grado. L’udienza è stata rinviata infinite volte, ora è fissata per l’8 novembre. Il governo italiano è sotto accusa perché incapace di farsi sentire con i partner indiani, visto che gli ufficiali italiani si trovano in carcere in India ormai da otto lunghissimi mesi. I marò, accusati di omicidio dalla giurisdizione indiana, negano di avere ucciso i pescatori mentre l’Italia ha cercato più volte di ricordare che i marò si trovavano in acque internazionali e quindi non sta all’India giudicarli.
«AZIONI INTERNAZIONALI». L’Italia, ha detto il ministro Terzi, nella peggiore delle ipotesi, ovvero qualora la sentenza fosse sfavorevole al rilascio dei marò, è pronta a prendere azioni internazionale e ad aprire un contenzioso tra Stati. Il paese si «riserva una serie di azioni a livello internazionale» perché «se c’è una cognizione dei valori fondamentali nel sistema giuridico indiano, deve esserci una conclusione che vada nel senso a noi favorevole».
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2 commenti
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facciamo uno scambio: ci diano i nostri marossi, diamo loro terzi!
Ci scandalizziamo dell’India quando l’italia fa lo stesso (o peggio) con migliaia di detenuti in attesa di giudizio dentro e fuori dalle sue carceri/lager, sovraffollate e non idonee nemmeno per chi ha una pena definitiva da scontare.
In questa vicenda (forse) lo stato italiano, con il suo ministro degli esteri, capisce come si sente un cittadino italiano nei sui confronti: vessato, impotente e suddito, su tutti i fronti dalle tasse alla (in)giustizia.
Italia IPOCRITA, solidarietà ai marò!