
India, De Mistura: «L’Italia ha preso un’iniziativa forte per sbloccare la situazione dei marò»
Dopo le peripezie e i tira e molla burocratici, che la settimana scorsa hanno fatto rialzare l’allarme sul futuro dei due marò in India, che potrebbero essere giudicati sulla base di una legge, il Sua act, che prevede la pena di morte, oggi l’inviato del nostro Governo a New Delhi, Staffan de Mistura, ha annunciato un’iniziativa forte dell’Italia per sbloccare la vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
SITUAZIONE IN STALLO. In attesa che il processo prosegua il 30 gennaio, la settimana scorsa si era tenuto un vertice tra alcuni ministri del governo indiano. In particolare si è intensificata la tensione tra il ministero degli Esteri – che si era speso per assicurare al nostro paese che la pena capitale non rientra nel caso di Latorre e Girone – e quello degli Interni, a cui fa riferimento la National investigation agency, la Nia, che vorrebbe chiedere al tribunale di giudicare Latorre e Girone in base al Sua act. Il vertice non è servito però a risolvere in modo definitivo la situazione.
«FUORI DALL’IMPASSE». Steffan De Mistura oggi pomeriggio, 13 gennaio, ha dichiarato all’agenzia Ansa che «Oggi abbiamo preso una iniziativa molto forte e decisa per uscire dall’impasse in cui è la situazione dei marò in India». De Mistura non ha voluto precisare altri particolari su quest’azione che ha «valenza politica e giuridica», ma ha aggiunto: «Posso dire però che essa riguarda sia il ritardo inaudito che le indagini ed il processo hanno accumulato, sia l’inaccettabile e possibile utilizzazione del Sua Act, che automaticamente implica l’utilizzazione della pena di morte».
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