
In topless durante l’Angelus. Blitz di Femen in Vaticano
La frase “We trust in gay” (“noi crediamo nei gay”) scritta in bell’evidenza sul seno scoperto al quarto minuto dell’Angelus del Papa. Il blitz è opera del gruppo Femen, sedicente femminista e ormai specializzato in performance in cui giovani donne mostrano le proprie grazie per attirare i flash dei fotografi e dunque l’attenzione mediatica su determinati argomenti, che vanno dalla dignità delle donne ai diritti gay.
UNA LUNGA ESPERIENZA. Negli anni hanno protestato contro il primo ministro ucraino Nikolai Azarov, colpevole di non aver nominato ministri donna (marzo 2010). Si sono spostate in Europa (tempo fa i giornali riportavano la notizia della istituzione di una sorta di “scuola di rivolta in topless” a Parigi), in Francia dopo il caso di Dominique Strauss Kahn e in Italia contro la concezione delle donne dell’ex premier Silvio Berlusconi. Durante Euro 2012 si sono travestite da falli per protestare contro lo sfruttamento della prostituzione in Ucraina. In Vaticano erano già state il 6 novembre 2011. Il copione sempre il solito: avvicinamento all’obiettivo e poi fulminea svestizione prima dell’intervento imbarazzato delle forze dell’ordine.
LA PERFORMANCE IN VATICANO. La dinamica dell’azione di oggi in Vaticano è stata più o meno la stessa. Le ragazze sono riuscite a mostrare la scritta pro gay prima di essere fermate dai carabinieri. Sembra che tra le manifestanti ci sia anche Inna Shevchenko, leader del movimento.
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