In Belgio la sottomissione è già iniziata

Di Leone Grotti
15 Giugno 2018
L'intervista del politico Herman De Croo solleva un polverone: «Nel giro di due generazioni il sindaco di Anversa, come quello di Bruxelles, sarà marocchino o turco»
epa06435965 People gather and hold banners reading 'Refugees Welcome' to protest against the migration policy of the Belgian Secretary of State for Immigration, Theo Franken in Brussels, Belgium, 13 January 2018. According to reports, civil society and human rights representatives are calling for the resignation of Theo Francken claiming he failed to respect his mandate and violated the constitution and laws by sending migrants back to their countries to torture, and inhuman and degrading treatment. EPA/STEPHANIE LECOCQ

Nel romanzo fantapolitico Soumission, Michel Houellebecq si immagina un futuro prossimo in cui un partito musulmano tradizionalista e patriarcale conquista il potere in Francia. In Belgio la distopia è già realtà quotidiana ma dichiararlo a mezzo stampa non è buona creanza, e così ha sollevato un polverone l’intervista a Wilfried di Herman De Croo, membro del partito Liberali e democratici fiamminghi aperti (Open Vld) e padre dell’attuale vice primo ministro Alexander De Croo.

«TRA DUE GENERAZIONI». È inutile che il partito nazionalista delle Fiandre (Alleanza neo-fiamminga, N-va) si agiti, accusi «i benpensanti della sinistra» e critichi l’apertura delle frontiere belghe ai migranti, sostiene De Croo: «Tra due generazioni il sindaco di Anversa (città più importante delle Fiandre, ndr) sarà turco, marocchino o nero. E anche quello di Bruxelles».

FILO SPINATO INUTILE. De Croo ha criticato le recenti dichiarazioni di chiusura ai migranti del segretario di Stato del governo belga Theo Francken (N-va) con responsabilità su asilo e fenomeni migratori, ritenendo il destino del Belgio ormai segnato: «Vogliamo costruire muri di filo spinato attorno all’Europa? Magari riusciremo a fermare i primi 100 mila rifugiati. Ma cosa faremo se ce ne saranno altri tre milioni? Se non aiutiamo queste popolazioni a stabilizzarsi facendo raggiungere loro un minimo di prosperità, salute e futuro, correremo tutti verso il baratro».

«SINDACO DI ANVERSA SARÀ TURCO». Parlando del partito nazionalista in generale, ha poi aggiunto: «Oggi il 70% dei bambini sotto i cinque anni di Anversa non è belga. Tra 13 anni, quando potranno votare, il 70% degli elettori di Anversa non saranno belgi. E allora tanti saluti sindaco Bart De Wever. Ci metto la mano sul fuoco: nel giro di due generazioni il sindaco di Anversa sarà turco, marocchino o nero».

BRUXELLES COME LONDRA. Il politico di Open Vld ha poi predetto lo stesso futuro a Bruxelles: «Un terzo dei membri delle liste socialiste oggi è occupato da immigrati. Il giorno in cui turchi e marocchini andranno finalmente d’accordo, la metà dei 19 sindaci di Bruxelles sarà turca o marocchina». Il Belgio entrerà così in un nuovo club europeo di cui fanno già parte Regno Unito e Paesi Bassi: «Il sindaco di Rotterdam è di origini marocchine e figlio di un imam. Il sindaco di Londra è musulmano». Il destino del Belgio è segnato, ma guai a dirlo.

@LeoneGrotti

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