Imprese. Arriva il “Fondo Serenella” per aiutare le vittime rovinate dai fallimenti altrui

Di Benedetta Frigerio
07 Dicembre 2015
Nella legge di stabilità ci saranno 10 milioni di euro annui per il triennio che va dal 2016 al 2018, ispirato alla storia dell'imprenditrice Serenella Antognazzi

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In Italia vige un sistema concordatario «dove chi fallisce può aprire una seconda azienda senza pagare i debiti con i fornitori, che sempre più spesso si trovano sulla strada da un giorno all’altro». Al problema dei fallimenti, dunque, si aggiunge quello dello scoraggiamento delle imprese fornitrici e quello dell’impunità dei debitori. Per questo l’imprenditore e presidente di Confartigianato San Donà, Ildebrando Lava, ha pensato di istituire insieme al senatore Ncd-Udc Mario della Tor il “Fondo Serenella” per le imprese fornitrici vittime dei fallimenti.

CIRCOLO VIZIOSO. Il nome del fondo, inserito nella legge di stabilità già approvata al Senato, è dedicato all’imprenditrice Serenella Antognazzi (qui la sua intervista a tempi.it), la cui vicenda drammatica, raccontata nel libro “Io non voglio fallire”, ha poi colpito e messo in rete diversi imprenditori veneti: «Stavo ascoltando la sua testimonianza ad un raduno di imprenditori e politici e ci siamo detti che il circolo vizioso andava spezzato», spiega Lava a tempi.it. Come l’impresa di Serenella, «ce ne sono tantissime in Italia che, frodate, decidono di non reagire chiudendo e perdendo ogni speranza». Il fondo è di 10 milioni di euro annui per il triennio che va dal 2016 al 2018. Possono sembrare pochi ma «la cifra non è simbolica, perché purtroppo le aziende italiane che decidono di querelare i colpevoli del fallimento si contano letteralmente sulle dita di una mano».

INIZIATIVA BIPARTISAN. L’idea di un incentivo è importante perché permette alle imprese frodate di chiudere posizioni pericolose come l’esposizione bancaria, i debiti erariali e saldare ipoteche, liberando genitori e familiari dalle fideiussioni. Il fondo, accessibile solo nel caso in cui l’azienda vittima abbia esposto una querela e il tribunale abbia dato via al procedimento penale, incentiva quindi alla querela: «Così si spinge sia alla ripresa sia all’equilibrio del sistema costringendo a pagare chi gioca ingiustamente con le leggi tramite i concordati o i fallimenti pilotati». Secondo la proposta di legge, le somme prestate saranno restituibili in un periodo di 10/15 anni a tasso zero e con una parte a fondo perduto. Sebbene la norma non sia ancora stata approvata, «il fatto che sia stata appoggiata da tutti gli schieramenti politici ci fa ben sperare», conclude Lava.

«CONTINUARE A LOTTARE». «Il fondo – ha chiarito Serenella – non è la soluzione a un male profondo, ma permette alle vittime paralizzate dalla paura di perdere tutto di continuare a lottare. Inoltre questo fondo, come anche la mia storia insegna, ci ricorda che partendo dal basso, insieme, si possono ottenere dei risultati e vincere il torpore della rassegnazione che ha piegato gran parte di noi».

@frigeriobenedet

Tom Gowanlock / Shutterstock.com

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