L’Aquila, imprenditore da otto giorni in sciopero della fame: «La Pa non mi paga i debiti»

Di Chiara Rizzo
11 Settembre 2013
Massimo Tomeo da più di una settimana vive con il suo camper davanti alla Provincia, in attesa che gli vengano dati 120mila euro che vanta di credito: «Senza non posso più lavorare»

Otto giorni fa ha preso il suo camioncino e si è diretto a L’Aquila, davanti al palazzo della Provincia. Da allora vive notte e giorno lì, digiunando. Massimo Tomeo, imprenditore di Vasto, è una degli imprenditori che vantano debiti con la pubblica amministrazione. Tomeo aspetta 120mila euro dalla Provincia per dei lavori che sono stati eseguiti in sei mesi, e ultimati a gennaio 2012.

«NON POSSO LAVORARE PIU’». Lo stesso Tomeo ha spiegato ai giornalisti: «Dato che  ho lavorato in subappalto per un’Ati romana autorizzata, ho saputo che i soldi per il lavoro svolto sono stati sbloccati dalla Provincia all’Ati, ma io non ho avuto nulla. La stessa Ati nel frattempo è stata “sostituita” per alcune irregolarità che io stesso ho denunciato».
Una situazione complicata, che però è diventata un ostacolo insormontabile per la vita del piccolo imprenditore, che ha continuato a raccontare: «Senza ottenere il saldo del credito, non ho potuto più versare i contributi Inps e Inail ai miei dipendenti, e di conseguenza è stato bloccato il Documento unico di regolarità contributiva, e ancora di conseguenza, sono rimasto bloccato. Non ho potuto più partecipare a nuove gare o ottenere nuove commesse, non posso più lavorare».
Tomeo ha spiegato che è sua intenzione rimanere accampato sinché qualcuno alla Provincia non si deciderà a riceverlo e a dargli chiarimenti. Già ieri però è apparso ai giornalisti locali, ai quali ha rilasciato queste poche dichiarazioni, visibilmente provato per il lungo sciopero della fame.

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