
Ilona Staller? Cercatela su Topolino
Si censurano i film, si censurano i libri di storia, si censurano certe opere d’arte. E si censurano anche i fumetti, soprattutto quando, ad una seconda lettura, ci si accorge che potrebbero non essere del tutto politicamente corretti. La stessa Disney Italia è dovuta in alcuni casi tornare sui propri passi per cercare di limitare la diffusione di storie ritenute “scomode”. Un indicatore fondamentale è costituito dal numero di volte che la stessa storia viene pubblicata. È infatti ormai una prassi che il medesimo fumetto compaia prima su Topolino e poi su qualche “MegAlmanacco” o su raccolte come “I Grandi classici Disney”. Il solo fatto che una storia appaia su un numero per poi non essere mai più pubblicata è indicativo della sua “non coerenza” col mondo dorato della Disney. Il caso più curioso è costituito da “Ciao Minnotchka!” di Romano Scarpa, storia a puntate comparsa sui numeri 1929,1930,1931,1932 di “Topolino” (Novembre-Dicembre 1992). Si narra di una delle solite avventure dell’investigatore Topolino che stringe amicizia con il re Topovich di Selvanja. A parte l’episodio in sé, che si conclude con il classico happy end, sono interessanti le disavventure personali del re Topovich. Sovrano della ricca e prosperosa Selvanja viene spodestato dal gruppo degli “Ugualisti”. Gli “Ugualisti” sono raffigurati come un partito che rifiuta il concetto di autorità e di proprietà privata. I suoi componenti si salutano con un dito alzato e s’ispirano al “Cent” di C. Barkks. Gli “Ugualisti” cacciano il povero sovrano e fondano il “Libero Stato di Selvanja” issando sulle mura della città la nuova bandiera: un’ascia e una falce incrociate. La vicenda ruota attorno alla continua contrapposizione tra la cattiveria degli “Ugualisti” e la bontà degli americani Topolino e Pippo. La storia non è mai stata più ristampata, nemmeno nelle edizioni amatoriali. Altre vicende curiose costituiscono i tentativi di alcuni autori di far accasare gli scapoli d’oro Topolino e Paperino. Nel numero 1785 di “Topolino” (11 febbraio 1990), compare la storia “Ho sposato una strega”. Il nostro eroe, dopo una lite con l’irascibile Minnie, decide di compiere un viaggio per schiarirsi le idee. Nel giro di dieci vignette Topolino incontra la strega Samantha, s’innamora, la bacia e ne chiede la mano al padre. Una volta accasato Topolino si accorge di quanti inconvenienti riservi la vita coniugale. Cominciano i litigi con la novella sposa finché non si scopre che è solo una magia del padre stregone di Samantha. Non c’è mai stato nessun matrimonio, di vero son rimaste solo le corna della povera Minnie. “Il matrimonio di Paperino” è una storia comparsa nel “MegAlmanacco” numero 380 (agosto 1988). Il marito Paperino vive le delusioni di una consorte dispotica e di figli balordi e irriconoscenti. Tutte le vignette sono racchiuse in nuvolette per far comprendere al lettore che si tratta di un sogno. Svegliandosi il papero si rinfranca che si sia trattato “solo di un incubo”. Numerose sono anche le intrusioni, specie negli ultimi anni, di personaggi dell’attualità politica e dello spettacolo nelle vignette di “Topolino”. Nel numero 1960, “Zio Paperone e il centenario (più uno) bullonario” (17 aprile 1988) di Bruno Concina furono ritratti Agnelli, Berlusconi e Mike Bongiorno. In “Paperino portaborse” di Giorgio Pezzin, comparso sul numero 1690 di “Topolino” (17 aprile 1988), vengono raffigurati alcuni parlamentari della “Prima Repubblica”: Andreotti, De Michelis, Craxi, Spadolini e… Ilona Staller. In questi giorni uscirà “Il ‘900 visto da Topolino”. Occasione interessante per vedere come il fumetto più politicamente corretto del pianeta raffigurerà i vari Berlusconi e Rutelli, Bossi e D’Alema.
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