
Il terrorismo sarà sradicato se testimonieremo ragioni di vita più forti della morte

Pubblichiamo le parole apparse su La Libertà del vescovo di Reggio Emilia-Guastalla in seguito alle stragi di Parigi – Di fronte ad eventi come quelli accaduti ieri a Parigi e a cui purtroppo assistiamo, in un crescendo di sgomento e di esecrazione dal 2001 a oggi (e Dio non voglia, anche in futuro), si intrecciano nella nostra mente riflessioni di diversa natura, ma pur sempre legate fra loro.
La prima ci porta alla condanna e alla pietà. Condanna senza tentennamenti del terrorismo che uccide odiando e sacrificando vittime innocenti. Il terrorismo vuole seminare una paura sempre crescente, paralizzare, togliere la possibilità di riflettere e di preparare delle risposte ragionevoli e meditate. Pietà per coloro che sono morti, che sono feriti, per le loro famiglie e anche per tutta la nostra società così disorientata e spesso senza speranza.
Una seconda riflessione si intreccia alla prima: da dove nascono questi terroristi? Quale esperienza li ha portati fino a questo punto? Fino al punto di uccidere e uccidersi sperando così di rendere gloria a Dio, fino al punto di distruggere i segni dell’arte antica come hanno fatto in Siria e Iraq, i segni del cammino dell’uomo verso la luce? Quale aberrante visione di Dio può condurre un uomo a odiare i suoi simili fino a desiderarne la strage?
Non possiamo fermarci a queste domande, dobbiamo cercare delle risposte. Quando l’uomo arriva a questi punti vuol dire che in lui l’esperienza dell’umano si è tragicamente pervertita. I terroristi rivelano una tragica assenza di speranza per il futuro. Dietro ciò che compiono, si nasconde la disperazione per non aver trovato risposte credibili per la loro vita. E in tutto questo c’è anche una responsabilità dell’Occidente, del suo nichilismo e del suo relativismo.
Si vuole uccidere e morire perché si è vista la morte e non si spera più possibile la vita. Gli atti tragici di ieri ci chiamano quindi ad una grande responsabilità. Il terrorismo va fermato e combattuto, cercando di evitare il più possibile altro dolore, stragi e morti.
La strada della nostra responsabilità è lunga e va nella direzione della testimonianza di un umanesimo possibile. Soltanto se questi giovani, cresciuti nell’odio e nel terrore, riusciranno a incontrare ragioni di vita, il terrorismo potrà essere sradicato. Proprio noi siamo chiamati a testimoniare che questo è possibile, con i giovani dell’Islam e di ogni altro credo e religione, compresa la nostra, che vivono nelle città e nei paesi in cui noi abitiamo.
Il terribile male a cui assistiamo nella nostra epoca è chiamato a convertirsi in una strada positiva. I capi dei nostri Stati e governi hanno la grande responsabilità di compiere ciò che finora non è stato compiuto, anche per la divisione delle Nazioni che hanno guardato al proprio interesse particolare invece che al bene di tutti: fermare i terroristi. Forse altri momenti drammatici non potranno essere evitati. A noi, tutti noi, spetta il compito difficile ma insieme affascinante dell’educazione affinché la morte non sia l’ultima parola.
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7 commenti
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“La religione fondata da Maometto é violenta, punta alla vittoria e il suo é un finto dialogo….Con l’ Islam va usata teologicamente la mano forte ed una pacifica tolleranza zero, come per il comunismo; anche da parte della Chiesa, che si abbandona talvolta ad un buonismo suicida per cercare un dialogo impossibile e comunque infruttuoso che non porta da nessuna parte.”
(il Vescovo emerito di Grosseto, Mons. Giacomo Babini, a Radio Maria)
Mons. Camisasca e’ di una rara lucidità nei suoi giudizi: noi che crediamo ancora in qualcosa – o meglio in Qualcuno – abbiamo la gravissima responsabilità di testimoniare e di educare alla vera Bellezza, ciò per cui vale la pena di vivere. E dobbiamo farlo verso tutti, compresi quegli occidentali che si sono radunati attorno al pianista che suonava “Imagine”, testo battezzato come “comunista” dallo stesso autore, John Lennon: non è questo che sconfiggerà il nichilismo jihadista.
Il terrorismo islamico e l’occidente sono due facce della stessa medaglia. Quando ho appreso la notizia non mi sono scandalizzata: e l’occidente che vuole tutto cio. Il nostro problema si chiama apostasia. Piu ci si allontana da Dio, che e la fonte della vita, piu si va incontro alla morte. I commenti che ho sentito sulle reti ufficiali francesi sono devastanti:non hanno capito niente. Parlano di “choc entre deux cultures: la culture de la tolerance et de liberte (la nostra) et la culture de la mort et de l’obscurantisme(la loro)”. Non hanno capito che l’origine del male siamo noi. Continuiamo a cantare “Imagine” sperando che la prossima non sia il turno dell’Italia e il mio o di qualcuno della mia famiglia o amici. Per fortuna che in Francia c’ e anche Radio Maria France e molte radio similari.
Stasera sono riuscito a prendere la linea su RTL102,5, dove teneva concione nientemeno che Maurizio Costanzo. Gli ho detto che trovavo contraddittorio scandalizzarsi per i fatti di Parigi e non dire niente sulla macellazione di milioni di bambini con l’ aborto nella “civilissima” Europa (+ embrioni congelati).
Lui mi ha risposto indispettito e incavolato dicendo che lui era fovorevolissimo all’ aborto, perchè non si possono mettere al mondo bambini che poi sarebbero vissuti infelici e affamati… in Africa.
Gli ho risposto che i bambini venivano abortiti da noi e non in Africa, e che mi sembrava contraddittorio prima far finta di preoccuparsi della felicità dei bambini e poi ammazzarli.
Hanno cercato di coprire le mie parole, ma alla fine il mio messaggio “impertinente” sono riuscito a farlo passare, una volta tanto.. Un piccolo buco nel muro di gomma della dittatura totalitaria del pensiero unico.
Viva la vita!
Anche a me è capitato di parlare di aborto con una quarantenne dedicata alla salute e ai diritti degli animali,che si crucciava della strage di pulcini maschi inutili per la produzione di uova e si compiaceva del divieto di ucciderli posto in Germania.Le ho ricordato la strage di cuccioli umani ritenuti inutili per raschiamento e aborto chimico che nessuno sembra disposto a mettere in discussione .Candidamente ha risposto che si tratta di questioni diverse e che lei pur rispettando la mia fede cattolica(!)non condivide tutti i dogmi (!)cattolici e trova giusto abortire piuttosto che vedere bambini buttati nei cassonetti.Ne ricavo l’impressione di una ignoranza crassa,di una superficialità impressionante in una donna diplomata e rinuncio a controbattere.Ed ora mi domando : ma perchè dovrei aver paura degli attentati o di una futura maggioranza islamica?C’è qualcosa di peggio del vuoto culturale e morale dei nostri laici/atei /acculturatissimi /moderni europei?perchè dovrei difendere questi mortiferi valori?Scusate lo sfogo,ma mi sono proprio stufata di vedere le false lacrime e le false condoglianze delle cerimonie laiche con sottofondo musicale di Imagine.Vadano al diavolo,visto che lo vogliono.
Vai, Angelo, grande!!!!!!
E se ci sarà da combattere, soffrire, “è meglio soffrire facendo i lbene che facendo il male”.
Ciao!!
Grazie, Monsignore.