Il solito dibattito sulle donne vere che hanno le curve

Di Elisabetta Longo
03 Novembre 2012

Ogni tanto c’è qualche casa di moda che sceglie di non utilizzare le solite top model emaciate. Motivo: incoraggiare la “bellezza vera”, quella delle donne comuni, che corrisponde in media a una 44/46, e non a una 38 striminzita. Operazioni di questo tipo sono però viste in modo strano dato che sembrano contentini che le case di moda offrono al genere femminile. In Gran Bretagna è stato addirittura istituito un gruppo parlamentare per vigilare sulla “body image”, per vigilare sui concetti estetici che passano dalle pubblicità di moda, e dagli esempi sbagliati che vengono dati.

NON È SOLO LINGERIE. Marks&Spencer, catena di abbigliamento, ha scelto donne con forme generose come testimonial per una linea di lingerie, di quelle modellanti e contenitive, con grande gioia di uno dei rappresentanti della “Body image”, Caroline Nokes su tutti. Che si è quindi scontrata con una dottoressa sempre presente sulle tv inglesi, Ellie Cannon, che ha addirittura colpevolizzato Marks&Spencer di contribuire a promuovere l’obesità. Peccato che le donne proposte per pubblicizzare la linea di lingerie non siano gravemente in sovrappeso, ma semplicemente abbiano forme normali. La Nokes dice che una loro ricerca dimostra che il 200 per cento delle donne comprerà un prodotto se chi lo propone sembra simile a una donna normale, mentre la Cannon dà del malato a chi ha qualche chilo di troppo, esattamente come fa senza troppi problemi il dietologo Pierre Dukan. Tra i due litiganti non si sa chi è peggio.

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