Il sindaco di sinistra può pagare le bollette ai rom, ma non può obbligarli a lavorare

Di Redazione
24 Gennaio 2014
Il primo cittadino di Vicenza propone ai nomadi lavori socialmente utili in cambio del pagamento delle bollette. Ma il leader degli zingari risponde: non può farlo

«Il sindaco Variati non può obbligare nessuno a lavorare, tantomeno un nomade». Lo ha detto ieri al Giornale di Vicenza, Davide Casadio, presidente dell’associazione Sinti Italiani. Il leader dell’associazione zirgana ha risposto alla proposta “irricevibile” del sindaco di Vicenza, Achille Variati (Pd), che nei giorni scorsi aveva avanzato l’idea di chiedere ai rom del locale campo nomadi qualche ora di lavoro socialmente utile come corrispettivo al pagamento delle loro bollette da parte del Comune (totale: 109 mila euro).
L’inusuale baratto è però risultato poco gradito agli zingari, i quali, dichiarandosi indigenti, si sono appellati all’articolo 3 della Costituzione («Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni»). I rom incassano la solidarietà anche dei leader dei centri sociali vicentini, che, indignati dal patto di scambio avanzato dal sindaco, domani manifesteranno in difesa dei loro diritti.

NO AL LAVORO. Variati ha proposto di far svolgere qualche lavoretto per la comunità agli zingari, dopo aver dichiarato che il Comune avrebbe pagato le bollette dei nomadi, scatenando il furore delle minoranze di centrodestra. «Segnaleremo i finti poveri alla guardia di finanza – ha ribadito, in questi giorni, il sindaco – e chi non accetterà di svolgere lavori socialmente utili non vedrà un euro e nei casi di false dichiarazioni porteremo mamme e figli all’albergo cittadino». Tuttavia, il presidente dell’associazione Sinti Italiani, Casadio, insiste nel dire che questo scambio va rispedito al mittente: nessuno può obbligarli a lavorare. «Questo concetto vale per tutti», spiega al Giornale di Vicenza. Il comune è obbligato ad aiutare chi si torva in difficoltà, quindi a saldare eventuali insoluti. «E anche per quanto riguarda il volontariato: o lo si fa perché si crede in un’idea, in un principio, altrimenti che senso ha?». L’unica proposta che i nomadi potrebbero accettare da parte del Comune di Vicenza, spiega Casadio, è la garanzia di avere «un percorso di lavoro, serio, programmato, che dia l’opportunità alle famiglie di essere autonome».

UN ALTRO CASO. Un altro caso che rischia di attirare le ire dei cittadini italiani nei confronti delle condizioni di illegalità in cui i rom sono lasciati vivere, e che li ha coinvolti di recente, è stata la scoperta da parte dei finanzieri di Roma, di un tesoro da oltre 2 milioni di euro (denaro, titoli di credito, monili, collane e gioielli d’oro), nei vari campi nomadi autorizzati della capitale. Venti zingari “milionari”, che però risultavano ufficialmente indigenti e che fruivano dell’esenzione dalla tassa sui rifiuti, nonché di alloggio, acqua, elettricità e gas gratuiti a carico di Roma, sono stati arrestati. Le Fiamme gialle hanno osservato come il patrimonio fosse «sproporzionato e non giustificato dai redditi dei rom che, invece, annoverano numerosi precedenti per gravi reati quali furto, ricettazione, rapina, porto e detenzione abusiva di armi, falsificazione di monete e false identità». Dalle indagini è emerso che alcuni soggetti avevano la disponibilità di ingenti somme su conti correnti e libretti di deposito, nonché di azioni ed obbligazioni oltre che di gioielli custoditi in cassette di sicurezza.

Articoli correlati

8 commenti

  1. beppe

    fate sapere a tutti quanto spendono i comuni( specie di sinistra) per questi rom. è un’indecenza.

    1. Antonio

      vero,ma anche la maledetta UE progressista,multiculturalista e coccola-terzomondisti ci mette del suo. Sanzioni, avvisi, multe… se non si accoglie,mantiene,sovvenziona, accontenta in tutto questa spazzatura. Di fatto ci obbligano a raccattarli tutti e spargerli per la penisola a sporcare, rubare, degradare ciò che abbiamo costruito col sudore della fronte. Io dico perchè dobbiamo tenerceli per forza, visto il loro comportamento odioso. Andrebbero espulsi tutti a pedate, via nei paesi di origine. Si civilizzassero lì, poi facciano regolare domanda per migrare e LAVORARE LEGALMENTE.

  2. beppe

    vi lamentavate dello sceriffo, adesso questo vi spara nei coglioni. vi sta bene.

  3. giovanni

    Qualcuno dica al sindaco Variati, che i zingari i lavori socialmente utili li hanno sempre fatti. Da sempre ripuliscono accuratamente ville, appartamenti, ecc.ecc. per non parlare poi delle sculture in bronzo dei cimiteri, sono pulite cosi bene che diventano invisibili.

  4. Antonio

    troppo buonismo. Eh già poveretti, mica possono lavorare! Però il sistema deve pagargli tutto, sanità, bollette, trasporti. Senno è razzismo. Ha ragione Mappo, chi non ha cittadinanza fuori. Gli altri vadano a lavorare,basta regalìe, scrocco,mantenimento, tolleranza per il loro stile di vita balordo e improntato all’illegalità. Di feccia ne abbiamo già abbastanza autoctona per raccattare tutto il peggio del mondo. E i rom sono il peggio del peggio, senza alcuna onestà nè dignità, mi dispiace ma è così.

  5. Mappo

    Gli zingari (mi rifiuto di chiamarli rom o sinti) privi di cittadinanza italiana devono essere mandati fuori dall’Italia.
    L’art. 3 della Costituzione parla solo di cittadini, e per la Costituzione il cittadino è solo la persona di cittadinanza italiana.

    1. Antonio

      ma perchè poi si è dovuta dare cittadinanza a ‘sta feccia? Solo perchè sporcano, rubano e questuano da secoli in casa nostra? Ma chi li vuole? Portano solo degrado,miseria,ignoranza, crimine ed è l’amara verità. Che ha mai fatto questo popolo per rintegrarsi, oltre a scroccare servizi e stato sociale gratis piagnucolando sempre miseria? A loro piace fare le vittime, pretendere sempre ragione, esigere arrogantemente che gli si dia gratis tutto. Ma guardateli, straccioni indecenti, sfacciati,maleducati e bugiardi, parlano malissimo la nostra lingua, hanno usi e costumi indecenti e incivili (minori mandati ad elemosinare o rubare. E nessuno fa niente), casa e igiene sono concetti a loro alieni. Furti, truffe, raggiri per loro sono lavoro. Ma quali italiani e italiani?!? E’un’indecenza! In ogni paese che si dice civile ‘sta feccia non dovrebbe starci proprio.

  6. francesco taddei

    gente che non ha nessuna intenzione di integrarsi al contesto culturale del luogo in cui soggiorna. la mancanza del rispetto delle regole provoca la diffidenza dei residenti. cause che i cittadini democratici e politicamente corretti fanno di tutto per ignorare.

I commenti sono chiusi.