
Il registro delle unioni civili di Oristano si adegua a quelli delle altre città italiane. È vuoto
Cosa accade quando un politico scopre che una sua iniziativa non interessa per nulla i cittadini? Dice che c’è stato un “problema di comunicazione”. Non sfuggendo alla regola, una consigliera comunale di Oristano, la piddina Mariangela Massenti, ha spiegato così il flop del registro delle unioni civili della città, approvato nell’agosto 2013 e operativo dall’ottobre scorso. A qualche mese dalla sua introduzione, infatti, il registro è ancora lindo, candidamente bianco. Mica perché a nessuno interessi, ovvio. È solo che è stato poco pubblicizzato. Ché, se tutti sapessero della sua esistenza, ci sarebbero lunghe file davanti agli uffici comunali e schiere di vigili urbani a dirigere il traffico davanti agli sportelli.
VUOTI OVUNQUE. La consigliera di maggioranza, d’altronde, aveva fatto dell’approvazione del registro un suo cavallo di battaglia. Tempo fa, infatti, aveva scritto sulla sua pagina Facebook che era ormai «arrivato il tempo anche per il Comune di Oristano di istituire il Registro delle Unioni Civili. Voglio lanciare ufficialmente “l’inizio dei lavori” oggi, in un giorno per me speciale, come speciale sarà il giorno in cui verrà istituito il Registro». Anche per la città sarda era scattata l’ora di adeguarsi ai tempi e ad «altre città virtuose». Ma finora, l’unica cosa su cui si è adeguata Oristano è il fallimento di tali registri che risultano inutili in tutta Italia (come scrisse Repubblica). Per informazioni chiedere al sindaco di Bologna, Virginio Merola, o all’ex di Firenze, Matteo Renzi.
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31 commenti
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Matrimonio significa per la maggior parte delle persone amarsi e condividere degli obiettivi di vita in comune che possono (non devono) riguardare anche avere dei figli. Quello che il matrimonio non dovrebbe essere è una serie di doveri sanciti per legge. Questo non significa che tra due persone non ci sia solidarietà e aiuto reciproco in caso di bisogno, anzi è uno dei cardini dell’unione ma non può essere un dovere, deve essere una cosa spontanea legata ai sentimenti. Certo che se per diversi motivi i sentimenti scompaiono è giusto che ci sia la possibilità di divorziare rapidamente. Continuare diventerebbe una prigione e siccome ritengo che NON siamo nati per soffrire sarebbe paradossale autoinfliggersi delle sofferenze inutili
Paraponzi ponzi po.
Filomena, visto che il tuo acume arriva dove arriva, mi chioso:
sei R I D I C O L O.
zitellone acido
Ti piacerebbe, eh?!
Ti piacerebbe a te, carina, guardagli il didietro e guarda com’è sfondato.
Sarà senz’altro così, cara Filomena, ma in effetti si leggono di continuo ricerche in cui risulta che ad essere maggiormente infelici, e di parecchio pure, sono i separati e i divorziati, nonché più poveri e sofferenti di solitudine. Ultima ricerca in ordine di tempo quella sull’eutanasia in Svizzera, richiesta in maggioranza da divorziati, non è specificato se con divorzio rapido.
E anche nel mio piccolo, tutta questa felicità in chi si separa non la vedo proprio, magari chi prende la decisione nei i primi mesi, preso dall’euforia, poi tanta, tanta tristezza. Spesso ,anzi ,appare più felice e sereno ,nel tempo , il coniuge abbandonato e che non si riaccompagna. Per non parlare dei figli che vengono distrutti dalla separazione.
Ma si sa che a te delle sofferenze altrui interessa il giusto, cioè un tubo.
Hai ragione delle tue sofferenza mentali non frega un tubo a nessuno.
e cosa proverebbe questo?
che i gay non vogliono sposarsi?
allora come mai che nessuno usufruisce degli inutili registri civili italiani ma nei paesi in cui è legale il matrimonio gay ha lo stesso successo di quello etero?
ve lo spiego io: i registri di cui qui si parla sono utili quanto un foruncolo e sono un atto per lo più simbolico, cosa che ai gay sicuramente non serve!
lo sapete cosa prova questo articolo? che non serve un simbolico registro delle unioni ma una concreta legge sulle unioni
Luca, sei così sicuro di essere dalla parte giusta che ti senti in dovere di controbattere ad ogni persona che non è in linea col tuo pensiero. Pensi che avere l’ultima parola voglia automaticamente dire aver ragione.
Il termine matrimonio non si può applicare all’unione tra persone dello stesso sesso: nel matrimonio c’è una complementarietà fisica, psicologica, ed anche spirituale, e la complementarietà richiede due individui che nella loro diversità si completano..
Due persone dello stesso sesso si possono certo voler bene e sentirsi bene a stare insieme, ma non potranno mai unirsi donandosi l’uno all’altra fino al miracolo della formazione di una nuova vita: questo si chiama matrimonio e famiglia.
Per tutto il resto esiste il notaio…
il notaio può registrare contratti tra privati e non tra privati e stato quindi il numero di cose che si sistemano tramite notaio sono poche e complicate!
certo ceh tra due uomini manca la possibilità di fare figli, ma certo anche che due uomini possono completarsi spiritualmente e psicologicamente!
Luca, sei intelligente, se ti rileggi vedi che ti rispondi da solo:
Tra due uomini manca la possibilità di fare figli: chi ha voluto questo? gli omofobi? la Chiesa? No! E’ la natura che ha disposto così, e se vogliamo essere felici dobbiamo vivere secondo quanto stabilito dalla natura. Non c’è complementarietà fisica tra uomo e uomo o tra donna e donna. E’ un pò come se volessimo mangiare qualcosa di velenoso: tecnicamente si può fare, ma poi fa male, la natura non lo ha stabilito.
L’amicizia è qualcosa di bello tra due persone dello stesso sesso, ma quando si va più in là si va contro la natura
Ma chi se ne frega della complementarità fisica, per te il matrimonio è solo fare sesso e sfornare figli. Poi capisco che tu abbia un concetto un po’ limitato della realtà umana, ma non puoi pretendere che i tuoi limiti cognitivi diventino divieti e sofferenze per gli altri solo perché devi soddisfare il tuo piccolo sadismo religioso
Ma basta con questa natura…
Non tutto quello che è naturale rende felice l’umanità.
Fatevene una ragione c’è anche chi della natura non gliene frega nulla.
Intanto è iniziata la campagna PRO-TRANS made Governo-Renzi! lo SPOT sull’EQUILIBRIO DI GENERE in cui con la scusa di parlar delle donne nelle aziende e in politica ci propinano in maniera poco evidente ma molto subdola una specie di bilancia-mappa dove dei quadi colorati vengono tenuiti in equilibrio; quadri rosa, quadri blu e……….quadri VERDI ? mò che saranno sti quadri verdi……………….?!!!
Pienamente d’accordo. Visto che si parlava di quote rosa, mi aspettavo che il “titolo” fosse “parità dei sessi”; invece mi sono sentito annunciare la “parità di genere”. Andiamo male…
Concordo basterebbe rendere più umano il matrimonio e vedreste come la gente torna a sposarsi. Finché rimarrà una istituzione ottocentesca ci si sposerá solo da vecchi per garantire la reversibilità al coniuge superstite.
Filomena, chi e quanto ti paga, per scrivere ste lagne? Se invece lo fai gratis, sono disposto a fare una cospicua offerta affinchè tu vada a scrivere le tue banalità da un’altra parte. ciao
I registri delle unioni civili sono vuoti così come sono vuote le teste di Pisapia, De Magistris, Marino, e di tutti gli altri Sindaci che nei propri Comuni hanno istituito tali registri.
Sono vuoti (i registri e le teste) perché è l’ideologia che ne sta alla base ad essere vuota.
Proposta: nelle scuole manca, tra le varie cose, la carta. E se si prendessero quei registri, destinati evidentemente a rimanere vuoti, e li si dessero alle scuole, così ne farebbero degli ottimi quaderni da dare agli studenti?
daniè, sono vuoti perchè non servono a nulla, sono puramente simbolici!
se fossero vuoti perchè “l’ideologia che ci sta dietro è vuota” come dici tu, come mai i matrimoni gay in tutti i paesi che li hanno introdotti hanno un adesione simile in percentuale a quella dei matrimoni etero (dopo un esuberante inizio dovuto a tutte le coppie che aspettavano da anni la legge)
povera Mariangela, quasi quasi mi fa pena… ma oggi è l’otto marzo e una mimosa gliela si può regalare, in fondo anche lei è una donna… O no?, oddio mi viene un dubbio
I registri sulle unioni civili sono vuoti non perché i cittadini non sono interessati,a semplicemente perché per essere utili deve intervenire una legge nazionale che regolamenti queste unioni.
Personalmente ritengo che più che regolamentare le unioni civili bisognerebbe intervenire sulle leggi che regolamentano il matrimonio e il divorzio adeguandoli ai principi di molte nazioni europee.
Qui di seguito riporto in virgolettato la dimostrazione lampante che cambiare nickname non serve a un cappero se si scrivono sempre le stesse due o tre cosette ripetute a pappagallo:
…
Post del nostro comune amico Bifocale, datato 1 giugno 2013 alle 14:42
“I registri dei Comuni in quanto sono puramente simbolici e dunque non hanno alcun appel per la comunità omosessuale, che chiede un riconoscimento giuridico – fatto di diritti e doveri – a livello di Stato. Le esperienze degli altri Paesi dimostrano che riconoscere e tutelare giuridicamente le coppie dello stesso sesso non provoca nessuno scombussolamento, non è La Fine dei Tempi, non vi sono crolli demografici, le famiglie create da coppie eterosessuali continuano tranquillamente la propria esistenza, anche perchè a loro non viene tolto niente. Anzi, viene tutelato il futuro di quel 5% circa di famiglie ‘tradizionali’ nelle quali nasce un figlio che in futuro scoprirà di essere gay, o lesbica. La catastrofe e la distruzione del mondo così come lo conosciamo paventata dai soliti allarmisti di professione oltretutto è una paura irrazionale che è stata enormemente gonfiata a livello mediatico, in quanto stiamo pur sempre parlando di una minoranza della popolazione.”
Totale importo: 2 palle.
cosa prova questo? anche io scrivo cose più o meno simili… se un argomento è valido non ti può sorprendere che più di uno lo usa!
i registri non servono a nulla e i gay non li usano, per convincersi che le cose stanno così basta guardare i paesi dove esiste una legge seria in merito a unioni/matrimoni gay per smentire la teoria secondo la quale le unioni gay non interessano ai gay
Cosa prova questo?
Prova un sacco di cose, fiorellino!
si prova quanto siete “intelligenti”
No, prova quanto sei originale!
Ciao Luca, anch’io avrei scritto esattamente le stesse cose sui registri delle unioni civili…. è talmente logico che vien da sé… ma sai qui c’è gente che, per tradizione, ha manie di persecuzione e vedono e odono cose che noi comuni umani… giannino, poi, non sa argomentare. Trabocca di livore: saranno i rimpianti di una vita infelice.
“I rimpianti di una vita infelice” ce l’avrai te, che cambi cento volte nickname per scrivere sempre le stesse tre bischerate!
E vedi anche di realizzare che se dietro a tutti codesti nickname ci fossero altrettante persone reali sarebbe pure peggio, visto che ci troveremmo di fronte a un branco di pecoroni che ha conferito il cervello all’ammasso per finire col dire sempre le solite suddette tre bischerate a pappagallo.
O forse semplicemente perché coloro che vivono nel concubinato non vogliono sposarsi, né tantomeno dover fare code e trafile burocratiche per vedere i propri nomi apposti in uno stupido registro (stupido per due motivi: perché non esistono in Italia “coppie di fatto” riconosciute giuridicamente e perché coloro che convivono non hanno alcun interesse ad avere legami riconosciuti dallo Stato, anzi).; perciò, evita di fare le sviolinate ai soliti stati total-democratici europei, ché si sa che la questione delle “coppie di fatto” è strumentale al riconoscimento dei “matrimoni” gay e conseguenti adozioni.
La tua teoria è confutata dal fatto che negli altri paese europei, dove le unioni civili (etero o omo che siano) sono regolamentate dalla legge, e i registri non sono puramente simbolici, vengono usate largamente da parte di tanti coppie.