Il redesign dell’etica nell’ambiente digitale: tra utopia e realtà

Di Markus Krienke
18 Agosto 2024
Markus Krienke (Università della Svizzera italiana, Lugano) reagisce al saggio di Adriano Fabris sull'ecologia degli ambienti digitali pubblicato su "Lisander", il substack nato dalla collaborazione tra Tempi e Ibl
Computer portatile

Computer portatileL’etica riguarda da sempre la domanda circa la comprensione del “bene” nel senso della realizzazione della “vita buona”. Adriano Fabris la determina come il saper orientarsi di ciascuno e ciascuna negli ambienti molteplici in cui la vita si realizza, «naturali, culturali e tecnologici, online e offline», e nel sapersi relazionare a ciascuno di essi acquisendo la capacità di «metterli in gerarchia». La sfida delle nuove tecnologie e la loro forza trasformatrice della vita si coglie grazie a questa prospettiva proprio nella consapevolezza che «gli ambienti digitali o, addirittura, virtuali» non costituiscono una sfera accanto agli altri ambienti ma li pervadono trasversalmente – infatti viene citata la formula di Luciano Floridi «“onlife”, a indicare la fusione di offline e online» – mentre allo stesso momento effettuano delle ripercussioni sull’autocomprensione del soggetto chiamato di “orientarsi” in un contesto che perde le “coordinate cartesiane”. […]

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