Scuole serali

Il prossimo sarà, ancora una volta e per la prima volta, un Papa senza patria

Di Giammario Gatti - Mauro Grimoldi
04 Marzo 2013

Sia detto con grande modestia, ma noi sappiamo chi sarà il prossimo Papa.
Non sarà europeo o asiatico; di curia o di missione.
Non sarà giovane o vecchio; a tempo o per tutta la vita.
Sarà un Papa senza patria.
Ancora una volta e per la prima volta, un Papa senza patria.

E non lo diciamo in prima istanza per i giornalisti, i vaticanisti, i politicisti, i lobbisti.
Per i togati di tutte le curie, mondane o ecclesiastiche che siano.
Per i militanti delle organizzazioni a sfondo religioso.
Lo diciamo per noi due Barabba borghesi che scriviamo queste righe, chiamati come Matteo e attaccati come il giovane ricco al piccolo posto che ci illudiamo di avere.

Non abbiamo fatto molta strada nella vita, ma ce ne sono tanti che stanno peggio di noi; e possiamo sempre compensare l’insuccesso con la presunzione di aver capito qualcosa. Mentre non abbiamo capito proprio niente.
Magari non stiamo tanto bene, ma resistiamo ad ammettere di aver bisogno di essere salvati.
Per noi Barabba borghesi, che siamo messi peggio di ladri e prostitute, e per i Barabba veri il prossimo sarà un Papa senza patria, uno di quelli che sa cosa significa non essere di nessun posto.

(dedicato a Paola e Claudia)

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