
Il prepartito cattolico di Pezzotta è appena nato ma ha già perso la sua funzione storica
Savino Pezzotta scende in campo in una nuova versione. È stato segretario della Cisl in un momento difficile, in cui anche lui è stato minacciato dall’interno della Cgil. È stato poi unto come oratore sacro al Family day, dando voce a una piazza convocata per l’impegno diretto dei vescovi italiani. Adesso presenta con Alberto Monticone e Andrea Riccardi un movimento prepolitico cattolico, una sorta di prepartito. La formazione di un corpo intermedio tra la gerarchia cattolica e la politica ha come solo precedente i Comitati civici di Luigi Gedda, che però furono autorizzati formalmente da Pio XII. La Conferenza episcopale italiana, invece, non ha dato alcun mandato a Pezzotta. Sembra tornare, in forma prepartitica, l’unità politica dei cattolici attorno alla Dc, ma quasi clandestinamente.
I temi su cui verte, oggi, l’impegno della Chiesa sono sesso, vita e famiglia. Sono temi “minoritari”, diversamente da quelli della democrazia e della libertà, che storicamente costituirono l’unità del centro e della destra attorno alla Dc. È da notare che nella passata legislatura, guidata dalla Casa delle Libertà, vennero realizzati i provvedimenti legislativi e amministrativi più vicini alla “linea” della Chiesa che fossero mai stati approvati dal Parlamento in tutta la storia della Repubblica, compresi i decenni democristiani. E tutto senza che si avvertisse il bisogno di un prepartito cattolico. La creatura di Pezzotta, dunque, è di fronte a un bivio. Se rimarrà legata solo ai temi del sesso, della vita e della famiglia, si situerà all’interno della disciplina ecclesiastica. Se altrimenti entrerà su temi scottanti come la sicurezza e l’immigrazione, dovrà schierarsi a destra o a sinistra. La radicalizzazione della politica italiana, infatti, non consente più la categoria di centro, perfino Pier Ferdinando Casini lo ha capito.
Ma che senso ha allora esporre direttamente un movimento autorizzato di fatto dalla gerarchia cattolica? L’attacco alla Chiesa viene dalla cultura laicista. E lo schieramento laicista anticristiano che esiste oggi nella cultura occidentale vedrebbe forse con più favore un prepartito di cattolici laici che non il Papa e i vescovi? No. Quandanche la truppa pezzottiana ammiccasse al Partito democratico, Curzio Maltese continuerebbe a scrivere le sue invettive anticattoliche sul quotidiano la Repubblica, il principale promotore giornalistico del Pd che definisce la Chiesa una “casta”.
Il prepartito del Family day pare una strana, debole forma di braccio secolare del Vaticano, ma lontano sia dalla storia della Dc che dai movimenti ecclesiali che si sono affermati dopo. [email protected]
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!