Il premio Nobel per la Medicina Yamanaka critica l’Italia per la vicenda Stamina. Che diranno Le Iene?

Di Redazione
10 Aprile 2013
Con una nota ufficiale il premio Nobel boccia la decisione italiana di autorizzare l'uso nei pazienti di una terapia non provata a base di staminali mesenchimali.

Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina 2012, critica l’Italia per la vicenda Stamina. Yamanaka, padre delle cosiddette staminali pluripotenti indotte (Ips), con uno “statement” ufficiale sulla Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr) di cui è presidente, ha affermato che «la decisione di somministrare un trattamento non dovrebbe essere presa al di fuori di una sperimentazione clinica controllata, senza dati sulla sicurezza e l’efficacia».
La Società ha dunque espresso preoccupazione per la decisione, da parte del Governo italiano, di autorizzare l’uso nei pazienti di una terapia non provata a base di staminali.
«Siamo vicini ai pazienti con malattie incurabili – premette Yamanaka -, tuttavia, non ci sono sufficienti ragioni per ritenere che questi pazienti possano beneficiare di una terapia a base di staminali mesenchimali», le stesse usate da Vannoni su Sofia.

NON C’E’ CHIARA EVIDENZA. «La recente decisione annunciata dal ministro italiano della Salute, che autorizza la somministrazione di cellule descritte come staminali mesenchimali a pazienti con disturbi neurologici ha sollevato i timori della comunità scientifica internazionale». Infatti, «in letteratura scientifica non c’è una chiara evidenza che le staminali mesenchimali abbiano una qualche capacità di migliorare condizioni di tipo neurologico, né esiste un’evidenza convincente, ottenuta in trial clinici, che questo tipo di cellule possa offrire benefici a pazienti neurologici». Tanto che «l’agenzia italiana del farmaco Aifa aveva in precedenza bloccato questo trattamento».

PROTEGGERE LA SALUTE. «L’Isscr ritiene – si legge – che le cure compassionevoli e innovative siano importanti, ma trattamenti non testati dovrebbero essere offerti fuori dai trial clinici solo in circostanze limitate, laddove ci sia una fondata ragione teorica per credere che i pazienti possano trarne beneficio». Tuttavia «questa eccezione non giustifica la commercializzazione di terapie senza prova. I principi dell’etica medica e i “paletti” regolatori sono stati sviluppati attraverso i decenni proprio per rispondere alle istanze dei pazienti che avevano riportato dei danni durante le sperimentazioni sull’uomo».
Per questo è cruciale «il ruolo che le revisioni indipendenti degli esperti e la vigilanza giocano nello sviluppo e nell’impiego di trattamenti cellulari», in particolare grazie all’attività di «enti locali competenti e autorità regolatorie nazionali che hanno proprio il compito di proteggere la Salute umana e assicurare la qualità, l’efficacia e la sicurezza dei trattamenti medici».

CONFUSIONE NEI PAZIENTI. «Le cellule staminali rappresentano una grande promessa per il trattamento di un’ampia gamma di malattie e lesioni», riconosce la Isscr. «Tuttavia – puntualizza la Società scientifica – sono richiesti anni di ricerca di base in laboratorio, seguiti da rigorose sperimentazioni cliniche, per portare al letto dei pazienti terapie sicure ed efficaci. E al momento, il range di malattie per le quali i trattamenti a base di staminali si sono dimostrati sicuri ed efficaci rimane limitato». «Fino a che gli studi non saranno stati completati non possiamo sapere con sicurezza quali patologie possono essere effettivamente trattate con le staminali, o come queste cellule devono essere usate a garanzia di sicurezza ed efficacia».
La Società internazionale per la ricerca sulle staminali conclude: «L’entusiasmo riguardo alle potenzialità terapeutiche di queste cellule ha determinato anche una certa confusione tra i pazienti che lottano contro malattie incurabili. La Isscr è quindi preoccupata che trattamenti cellulari inadeguatamente sperimentati vengano commercializzati nel mondo a pazienti e famiglie, senza che vi siano le garanzie necessarie ad assicurare efficacia e sicurezza».

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2 commenti

  1. Michele

    La realta’ e’ testarda. Chissa’ che qualcosa di buono non esca da tutto questo delirio di onnipotenza staminale

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