
Il Pdl chiede di far luce sui fondi della Bce erogati alle banche italiane
Comunichiamo il testo integrale dell’interpellanza urgente presentata dal Vice Presidente della camera On. Lupi, dal presidente del gruppo Pdl On. Cicchitto, dal Vice On. Corsaro e dall’On. Casero. L’interrogazione parlamentare nasce dall’esigenza di chiedere al Ministro dell’Economia e al Presidente del Consiglio di verificare come le banche italiane abbiano utilizzato i 116 miliardi di euro che la Bce ha versato nelle loro casse, con un tasso d’interesse dell’1%, per dare credito agevolato alle imprese e alle famiglie.
I sottoscritti
chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia per sapere, premesso che:
– Le banche europee hanno ottenuto circa 500 miliardi di nuovi fondi lo scorso 21 dicembre, in occasione della prima asta di rifinanziamento organizzata dalla Banca Centrale Europea, in base alle nuove regole volute dalle autorità Ue per combattere il credit crunch; di questi gli istituti italiani hanno ricevuto 116 miliardi al tasso dell’1 per cento.
– La Banca Centrale Europea ha più volte dichiarato che tali risorse erano vincolate ad una precisa finalizzazione: dare credito all’economia reale in modo da permettere alle banche di avere più liquidità ad un costo basso da mettere a disposizione di imprese e famiglie.
– “ Le imprese e le famiglie italiane vedono sempre più ristretta la possibilità di accedere al credito. Convenzioni e confidi vengono disdetti e gli interessi arrivano al 12 per cento” cosi come denunciato dal Corriere della Sera del 31-12- 2011.
– Il direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini in una sua lettera al Corriere della Sera del 6 Gennaio 2012 dichiara che “l’effetto Bce sul credito potrebbe avvenire solo nei prossimi mesi… Non avere ridotto il credito nonostante la congiuntura e le iniziative varate ha avuto pesanti impatti sulle Banche italiane… Il valore del rapporto sofferenze su impieghi nei confronti delle imprese è oggi del 7,4% contro il 3,3 % del giugno 2008… I riflessi sul credito, oggi riconducibili a casi marginali, potrebbero accentuarsi se resta su livelli elevati lo spread tra titoli di stato italiani e bund tedeschi e se le richieste dell’Eba verranno confermate nelle modalità e nei tempi (…), chiedere l’erogazione di più credito senza tener conto del contesto dei problemi non porta alla soluzione”.
-Ciò purtroppo dimostra ancora una volta che i tempi del paese non sono quelli delle banche e che nei prossimi mesi per le piccole e medie imprese potrebbe essere drammaticamente troppo tardi.
-Che il presidente del Consiglio parlando al parlamento ha più volte ribadito che lo sviluppo è la Priorita assoluta e che senza credito alle imprese sviluppo non ci può essere.
Se
Il governo è a conoscenza dell’utilizzo delle Banche italiane dei 116 miliardi di euro ottenuti dalla Bce e quali iniziative urgenti vorrà disporre affinchè, in accordo con Banca d’Italia, sia verificato il corretto utilizzo delle risorse della Bce, visto che ad oggi le banche non sembrano avere minimamente cambiato la tendenza almeno in Italia”.
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