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Su Strisciarossa Paolo Soldini scrive: «"Un dibattito sbagliato al momento sbagliato su questioni sbagliate”. Ipse dixit il cancelliere tedesco Olaf Scholz mettendo una pietra tombale sull’incontro voluto da Emmanuel Macron tra undici paesi (su 27) dell’Unione europea, il Segretario generale della Nato e la presidente della Commissione più il presidente del Consiglio europeo a Parigi per rivendicare un ruolo dell’Europa nel negoziato tra Trump e Putin sull’Ucraina».
Anche a un attento giornalista di sinistra come Soldini non sfugge la fragilità e l’ambiguità delle diverse iniziative intraprese da Macron che, mentre invoca l’impegno a rafforzare l’Europa, fa scelte che rendono marginale il ruolo dell’Unione, delle sue leadership e delle sue istituzioni. È comprensibile la disperazione del presidente francese di fronte a una situazione che non si sa bene come gestire. Però l’impostazione macroniana dell’assoluta prevalenza dell’intelligenza tecnocratica e del sostanziale ripudio della po...
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