
Il Nord Dakota voterà per introdurre nella costituzione il «diritto alla vita» fin dal concepimento
Allo scopo di tutelare i diritti delle donne, degli omosessuali, di chi desidera un figlio, di chi vuole suicidarsi, in gran parte del mondo occidentale le leggi a tutela della vita umana stanno diventando più permissive. Il Nord Dakota è un’eccezione. Lo stato americano che da otto anni vive un boom economico grazie alla rivoluzione dello shale gas, in occasione delle elezioni di midterm del 4 novembre, sottoporrà ai cittadini la scelta di introdurre in costituzione il diritto alla vita fin dal concepimento.
DIRITTO ALLA VITA. «L’inalienabile diritto alla vita di ogni essere umano in ogni stadio di sviluppo deve essere riconosciuto e protetto», recita il testo che andrebbe ad aggiungersi all’articolo 1 della costituzione del Nord Dakota. Qualora l’emendamento passasse, sarebbe il primo a sancire in una costituzione statale americana che la vita umana inizia dalle fasi iniziali del suo sviluppo.
Secondo i recenti sondaggi l’emendamento raccoglie il favore del 50 per cento degli elettori. Stando alle rilevazioni dell’University of North Dakota, la norma sul diritto alla vita ottiene i maggiori consensi tra i giovani: gli intervistati fra i 18 e i 30 anni sono stati più propensi a votare a favore del provvedimento, con il 62 per cento dei favorevoli. I meno propensi a sostenere il diritto alla vita nella costituzione sono gli elettori fra i 46 e i 65 anni.
EFFETTO A CATENA. La legge, sponsorizzata dalla senatrice repubblicana dell’assemblea legislativa Margaret Sitte, non bandisce l’aborto, ma – sostengono i promotori – servirebbe a proteggere le leggi esistenti dall’attivismo giudiziario. In molti stati americani, infatti, leggi restrittive sull’aborto sono state affossate in tribunale. Secondo i conservatori, i giudici americani, in misura sempre maggiore, nelle loro sentenze sulle questioni etiche più delicate (dalla vita umana ai matrimoni gay) stanno esprimendo orientamenti progressisti. Ciò spiegherebbe, secondo i detrattori del «diritto alla vita», la vaghezza della norma promossa dal parlamento del Nord Dakota. Non citando direttamente l’aborto e la fecondazione, la norma metterebbe in difficoltà anche i giudici più navigati, finendo per compromettere il controllo delle nascite, le decisioni sul fine vita e la fecondazione in vitro. Secondo Elizabeth Nash, responsabile dell’istituto di ricerca progressista Guttmacher, «se passasse, si avrà un effetto a catena, l’esempio del Nord Dakota sarebbe emulato da altri stati», quelli più conservatori, come Alaska, Texas e Mississippi.
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Chi di noi ha il diritto di ritenersi offeso da Lena, sfusa o in unica soluzione con le elettro-snoquiste sue pari degrado, dopo che ha espresso un odio letteralmente viscerale per la creatura del tutto immaginaria che dovesse portare in grembo? Una che ha mortificato letteralmente la vita e la vita nella vita esaltata come solo possono fare una donna e il bambino dentro di lei, può chiedere alle risorse e riserve di odio di offendere di più chiunque altro? La malvagità si accompagna alla stupidità: e infatti, per fare un esempio, Lena con le perosnalità di contorno ignora le cose che le rinfaccio perché le ha dette lei: e che fa? Si inventa cose che non ho mai fatto ovvero mi paragona a gente che io conosco e frequento quanto lei e che lei conosce meno di quanto conosca me: e perché, questo volo di fantasia paranoide? Allo scopo di potermi odiare per interposta persona. La cosa mi tocca in qualche modo? No, anzi, è la conferma che Lena in persona e personalità parassitarie e accessorie mi dà ragione, che lei è proprio così: malvagia.
Il dramma, il vero dramma di Lena e di tutto il suo bestiario/repertorio di false identità è un altro: come può sperare, Lena & dintorni, di sentirsi offesa da chicchessia, dopo che ha lei stessa ha un così scarso senso del rispetto di se stessa? E infatti, che cosa pensate che possa farle più male di tutto? Insulti, offese, accuse? No. Semplicemente, che qualcuno possa avere pietà di lei – cosa che Lena non permette nemmeno alla creatura più innocente di tutte. Quindi, non parlate con lei: se volete, pregate per lei. Che fa di tutto per costringere anche a me a darle questo dispiacere.
Meno male, ha prevalso la ragionevolezza e la tutela dei diritti alla vita, alla salute, al benessere e alla felicità delle persone, cioè dei soggetti che esistono già.
oops ho anticipato la notizia (perché l’emendamento non verrà approvato, e anche se dovesse verrà cassato dalla corte costituzionale federale)
oops ho anticipato la non notizia della non approvazione dell’emendamento (o comunque della sua cassazione da parte della corte costituzionale federale, perché l’interruzione di gravidanza è un diritto costituzionalmente garantito)
Ma tu, Iena, mentre postavi due volte consecutive la stessa bischerata, te lo sei chiesto che ci fai al mondo?
Ovvero, che senso ha, secondo te, la tua esistenza da “moronic-fake”?
Scusi, caro Stoppanmi, ma chi lo sta chedendo? No, perché Lena ha una densità di personalità per millimetro cubo per cui l’OMS vuole farne un censimento. Talmente ha la testa affollata e le tasche piene di personalità-ombra, nickname di riserva, identità di ricambio e di contorno, ego-multiuso, che non c’è spazio, nella capocchia di Lena, per un’idea degna di questo nome né tantomeno del cognome di sincerità con se stessa:
Lena non accetta di essere donna per mettere al mondo un bambino, col rischio: poi, che prenda poco dalla genitrice. E odiando i bambini che immagina possano sciuparle l'”integrità”, Lena li odia a morte con tutta la vita che le è stata data e che lei nega al bambino che potrebbe salvarla. Con la stessa logica di odio contro un bambino immaginario, Lena esulta per ogni aborto che le eviti un affronto tanto personale e diretto, anche se la cosa capita a un’altra donna, con cui una delle sue personalità può identificarsi per odiare meglio il bambino. Questo spiega anche perchè Lena, col conorso di tutte le sue personalità, plebiscitariamente, si batte come un’ossessa perché i gay possano avere tutti i bambini che vogliono: per fargli uno sgarbo di cui la poveretta, con tutto il bailamme di personalità che si tiene dentro, non si rende neppure conto.
Eco perché, Stoppani, se l’sistenza di Lena ha un senso negli aborti immaginari o di altre done e nella nascita di bambini da parte di coppie che non li possono generare, chiederle se uan vita così ha senso e una domanda senza senso, mi scusi. Quindi, la lasci, la Lena ridens, a uno squallore senza limiti e senza riscatto.
Anche se fosse vero che il Nord Dakota vedrà cassato l’emendamento è confortante che il 50% della popolazione è lontano da sentimenti mortiferi che rendono gioiosa la vita alle brutte persone che scrivono su questo sito. Gente che pensa di migliorare la propria vita con l’aborto solo che perché ha un senso meschino della vita.
Gente che fa sentire meno sgradevole pestare una … (parola brutta)… che leggere i loro post.
Lena … per te, sono sicuro che non l’avevi capito.
un bambino che viene abortito anche esiste già… 😉
sì, esiste già nell’immaginazione di alcuni
E non esiste nell’immaginazione di altri. Questi sono più pericolosi, perché i primi non fanno male a nessuno, i secondi uccidono.
Nel momento in cui avviene l’unione del gamete maschile con quello femminile viene ad esistenza un individuo diverso sia dalla madre che dal padre, con il proprio patrimonio genetico che MAI più si ripresenterà in forma identica in un altra persona.
Ogni essere umano è UNICO e IRRIPETIBILE, per questo la morte di una persona è una tragedia tanto grande, perché non esisterà più qualcuno del genere sulla terra… terminare la vita di proprio figlio per ragioni di convenienza è una vera e propria mostruosità, più grave persino dell’assassinio di Abele, qualcosa di inudibile, che solo la degradazione a non-essere, a subumano (l’Untermensch dei nazisti!) riesce a giustificare, ma è evidente che il feto è un individuo distinto dalla madre ma da essa DIPENDENTE, come potrebbe essere un aziano non autosufficiente, o un malato in coma o una persona in grave difficoltà (ecco perché dopo l’aborto viene l’eutanasia: è il potere di decidere sulla vita e la morte delle persone da noi dipendenti).
Certo che per una madre vivere con il pensiero di aver messo fine alla vita del proprio figlio deve essere il peggiore dei rimorsi: pensare ai momenti be avrebbe potuto passare con lui, a quello che sarebbe diventato un giorno, tutto perché 9 mesi erano troppo lunghi da sopportare! Ma cosa sono 9 mesi rispetto alla vita di un essere umano?
Si dice che con l’Igv si ha riconosciuto alla donna un diritto dovuto ma per me la triste verità è che le è stato dato il potere di vita e di morte sulla propria prole in grembo, esercitabile anche per motivi futili, il che rende il tutto veramente INGIUSTO
Cordiale saluti
Nel momento in cui avviene la fusione dei gameti si avvia soltanto il processo biologico per la formazione di un nuovo organismo umano. In sostanza, si forma il genoma, l’insieme delle istruzioni, sulla cui base si svolgerà il processo di formazione di quel nuovo organismo individuale, che però in quel momento ancora non esiste, né nell’elemento psichico, né in quello somatico. Il genoma non è un soggetto e neppure un corpo umano. Per la formazione della psiche e del corpo umano servono almeno 6 mesi di gestazione. Sarebbe come dire che il progetto di un edificio è già un edificio realizzato.
Poi il fatto che ogni genoma sia unico ed irripetibile e che sia diverso da quello degli organismi che hanno prodotto i gameti non legittima alcun intervento coercitivo sulla persona che non vuole subire il processo di sviluppo dell’embrione nel proprio corpo.
Mentre se la donna vuole che l’embrione si sviluppi nel proprio corpo, la tutela dell’embrione in sé è superflua, perché in questo caso per tutelare l’embrione basta tutelare la salute e la vita della gestante.
La gravidanza può lasciare conseguenze permanenti e indelebili, più gravi di quelle che comunemente si crede, sul corpo e sulla salute della donna, altro che nove mesi. Ci sono donne che restano traumatizzate dai ricordi del parto per l’intera vita e il figlio lo volevano. L’ingiustizia massima sarebbe che la legge o l’organizzazione sociale forzassero una donna che neppure vuole un figlio (concepito in uno stupro o in un ricatto sessuale o per il fallimento incolpevole di un contraccettivo) a subire tutto questo in nome del principio, altrui, che ogni embrione deve necessariamente evolvere in un bambino.
Ingiustizia è che una donna di fronte alla formazione di un embrione nel suo utero perda la libertà di disporre del suo corpo e di tutelare la propria salute e il proprio benessere, il diritto di preferire sé stessa a una persona futura.
Ma voi questo non potete capirlo, perché per voi la donna deve necessariamente volere figli, se non li vuole o non è una donna o una pazza.
Ma in realtà donne insofferenti della gravidanza sono sempre esistite, in tutte le civiltà, infatti, le tecniche abortive sono note nelle più antiche civiltà e venivano praticate per gli stessi motivi per cui vi si ricorre oggi, al di là del fatto di essere riprovate dalla morale e perseguite da qualche legge.
A me pare che come “conseguenze psicologiche” tu sia messo male anche così come sei.
Caro Stoppani, la gravidanza, per Lena ridens, è una malatta invalidante e come tale, giusta causa per richiedere di abortire.
Di una donna così pervicacemente votata all’eutanasia dell’intelligenza, se tutti ragionassero come lei e all’estinzione dell’umanità, se tutte le donne fossero Lena, dovrebbero essere i gay, per primi, a diffidare. Agli altri, non gay o gay che non hanno ambizioni di maternità o paternità surrogate o usurpate, può ispirare altro, può suscitare tutto, se vogliamo: ma non domande come quella che lei ha avuto la cortesia di porle. La gravidanza fa male e l’aborto è salute per mamma, embrione e umanità: non si potrebbe sperare in una testimonial migliore dell’insensatezza del pensiero radical-nichilista. E questo spiega perchè “Tempi” le permetta di delirare così apertamente.
Sì, questa poverina ha bisogni di cure psicologiche urgenti, mostra una sofferenza psichica così grave da muovere a pietà, e non sto scherzando.
E comunque, se dobbiamo paragonare un essere umano ad una casa ( che già il paragone è ridicolo, casomai si potrebbe paragonare ad un essere vivente, come il seme di una pianta ! ),
non si può paragonare ad un progetto, semmai alla posa del primo mattone, perché l’essere umano comincia con l’ovulo fecondato, che ESISTE, non è un progetto dei genitori che semmai lo potranno concepire un domani , ma è un essere umano PRESENTE .
Poi, una casa non ha le informazioni necessarie al suo sviluppo in sé, il progetto è totalmente esterno alla casa, mentre l’essere umano , fin dal primo istante di vita, ha tutte le informazioni che servono al suo sviluppo, come saranno le mani, i piedi , i capelli….lui e nessun altro al mondo sarà così, come iscritto nel suo genoma. certo, occorre nutrirlo, come occorre nutrire un bambino appena nato, sennò crepa.
Certo che mi sento anche un po’ st..upida a controbattere un paragone così insulso e degradante per chi lo pone, di un essere vivente con una casa !!!!
Ecco, Giovanna, la prego, non prenda sul serio neppure per mezzo secondo i paragoni disumani che vengono in mente a una come Lena, che, con le sue amiche del circolo dell’uncinetto – sa?: Filomena, Elena, Ena – fanno le tricoteuses in spirito dovunque si pratichi un aborto.
Da una come Lena, che si scaglia come una furia contro un bambino che potrebbe nascerle, accusandolo, 1°, di non aver avuto la buona educazione, anzi, la buona creanza di chiedere in giro se poteva nascere; 2°, che le rovina l'”integrità”, fosse pure della sola permanente;
da una come Lena e le altre -ena snoqeggianti, che vuole fare passare “il gusto della procreazione” al prossimo, anzi, da come usa sempre male le parole che le giungono in bocca o sui polpastelli senza passarle dal cervello, il “vizio della procreazione”, perchè di vizio trattasi, vista l’indignazione con cui ne parla, specie se parla di se stessa;
da una Lena che non ha più né gusto né vizio e cui è passata anche la semplice nostalgia di pensare, ogni tanto, anche solo come diversivo, qualcosa di intelligente e di dire qualcosa di sensato e di buono, possibilmente, nell’interesse di un essere umano che potrebbe essere migliore di lei solo perchè accetterebbe lei come madre, pensiero che la irrita profondamente: da una così, che c’è da aspettarsi? Case senza bambini anche nei paragoni, che le servono per fare a pezzi case e bambini. E lei, Giovanna, crede che Lena sia malata? No, è invasata. Una satanista. Di fatto, se non altro, è questo. Si può solo pregare per lei. Ma non diteglielo, se no Lena è capace di darne la colpa al bambino che non le permette di sopprimerlo.
Tu invece ricordi il tipico militante di Forza Nuova o Militia Christi o di qualche altro movimento di teppisti metropolitani di estrema destra,che spesso sono coinvolti in omicidi e violenze e poi vanno alle manifestazioni per difendere gli embrioni. ;D
La Lena è, sì, ridens, ma fa anche ridere, mai tanto come quando vorrebbe essere seria. In che cosa questa donna, che non è in grado di giudicare nessuno, potrebbe accomunare chicchessia a cose che la predetta ricorda peggio di quanto non le conosca, è cosa da lasciare ai suoi accessi di delirio. Omicidi e violenze sono le prime cose che le vengono in mente perchè ha con queste cose una familiarità e un’empatia che le derivano dalla frequentazione dello SNOQ. Forse, qualche remoto sentore di avere peccatro contro la vita, a cominciare dalla sua, affiora, grazie alle preghiere che lei rifiuta qualche post più sotto.
Per cui, chi ne ha pietà o vuole farle i dispetti che lei esige, preghi per Lena.
Scrivere in questo blog per me è una esperienza. Perché consente, grazie al sostanziale anonimato che si gode, trovare gente che letteralmente “certifica” la propria cattiveria. Ho conosciuto persone che hanno abortito, e che anche ritengono che il farlo è stato un loro diritto, ma nessuno ho mai sentito dire del bambino (lena lo chiama embrione) che è un divoratore , un parassita a sbafo. Ad onore del vero non è la sola perché c’è stata una Giada che ha paragonato il bambino ad una “propria suola da scarpa” … poi la biologa Diamante e soprattutto Filomena (“guardate dall’altro lato durante l’ecografia”) … per dire che è un male diffuso.
Gente che rappresenta in maniera ordinaria qualcosa di schioccante. Che vengono qui e si manifestano in modo spavaldo e dissacratorio (gli oops di Lena) anche se sanno che offendono sentimenti di persone.
Io forse immagino troppo, ma come non pensare a queste campionesse dell’aborto, impegnate, putacaso, come insegnanti in una scuola impegnata intente a spiegare le emozioni di un poeta con una sia poesia, o un brano di letteratura, di un affresco… di tutte le cose belle che l’uomo sa fare e che lo elevano dalla semplice sussistenza. Ma chi riuscirebbe a credere alle loro parole…. chi potrebbero convincere che esiste qualcosa di “buono” . Che esperienza possono partecipare individui che di base odiano la vita in maniera cosi radicale. Quindi …. sbagliano se pensano che è sono solo “fatti loro” , che il diritto di abortire riguarda solo chi lo fa. Non è vero perché oltre a togliere futuro e speranza …inquinano l’anima di chi gli sta intorno.
Concordo in pieno, caro Toni, anzi allargo anche a certi ometti la tua considerazione su quanto si impari da certi interventi, alla cattiveria esibita di un Giovanni cattivo, all’untuosità melliflua di un Nino, all’ottusità imbarazzante di un Lucillo, alla insensibilità totale della banda gay su qualsiasi cosa che non sia gay, super-gay, arci-gay…sì, inquinano l’anima e sono di monito per tutti, come si diventa a propugnare la morte, in tutte le sue accezioni.
pure le informazioni ingegneristico-architettoniche che servono per costruire un edificio esistono già , solo è diverso il supporto, non è un supporto biologico. comunque dovevi cogliere l’analogia concettuale, tu invece hai interpretato il paragone in senso troppo letterale. Il punto è che il genoma non è ancora un corpo umano. Non si può neppure sapere quali delle informazioni in esso contenute saranno realmente espresse, il processo di attuazione delle informazioni genomiche non è così necessario e scontato come tu credi.
tu non è che ti senti, è che sei troppo st… per intendere questo paragone, comunemente usato da eminenti studiosi di bioetica.
@ Giovanno, che si preoccupa tanto della salute psicologica degli altri, che li costringerebbe a subire cose che detestano sul proprio corpo, per n on vedere negati i suoi principi.
pure le informazioni ingegneristico-architettoniche che servono per costruire un edificio esistono già , solo è diverso il supporto, non è un supporto biologico. comunque dovevi cogliere l’analogia concettuale, tu invece hai interpretato il paragone in senso troppo letterale. Il punto è che il genoma non è ancora un corpo umano. Non si può neppure sapere quali delle informazioni in esso contenute saranno realmente espresse, il processo di attuazione delle informazioni genomiche non è così necessario e scontato come tu credi.
Il momento preciso in cui inizia la vita quell’essere umano, quello e non altri, l’unico al mondo e mai più ripetibile in tutta la storia del mondo, quel momento preciso, è quello della fecondazione.
Prima, quell’essere UMANO non c’era, dopo C’E ‘ !
Non mi sembra di aver parlato di corpo o psiche, sei tu che introduci questi argomenti per dimostrare l’indimostrabile : che quell’essere umano non c’è !
C’è quanto ci sei tu !
Solo ad un diverso stadio di vita.
Tu forse sarai uguale ad oggi quando avrai ottant’anni ? Sarai lontanamente assomigliante ad oggi ?
O assomigliante a come eri a un giorno di vita ?
Eppure, sei sempre tu, Lena o Iena che dir si voglia, dal quel primo istante, poi bambina per niente amata, poi giovane disprezzata, poi adulta incattivita e disperata, chissà se anziana pacificata col suo dolore : sempre tu.
sì anche la sedia su cui siedo c’è quanto ci sono io, ma diverso è il modo in cui esiste una cosa (vivente o non vivente) e il modo in cui esiste un soggetto umano
non sarò uguale ad oggi quando avrò ottant’anni, ma comunque sarò un organismo umano dello stesso tipo di cui sono oggi, mentre l’embrione non è ancora un organismo umano, ma solo le cellule portatrici dell’informazione che serve per la costruzione di un tale organismo.
Chi lo stabilisce che l’organismo umano è interpretabile secondo un parametro basato a come lo vedi tu ad un punto stabilito dell’esistenza. Del resto c’è una evoluzione del tuo amorevole pensiero che esclude dalla definizione di umano l’appena nato. Uno dei criteri, in questo caso, sono che l’infanticidio è un vizio “imposto” dalla cultura cristiana.
Del resto un pensiero come il tuo è come un virus…mutante.
E quando uno scrive che l’embrione umano non è un soggetto umano…
Lena ti sei incartata da sola, non capisci la differenza tra una sedia e un essere umano agli inizi della vita !
Se quell’essere umano C’E’, vuol dire che è vivo , che non è nel desiderio dei genitori, ma c’è ! E non è una cosa !!!
Poi uno si stupisce di come abbiano potuto operare il naz.ismo e il comu.nismo e lo schiav.ismo…!
E oggi questa stra.ge silenziosa di figli, e di anziani e di malati, anche loro ridotti a cose inutili e fastidiose.
@ Lena
Tralasciano il funereo primo post sui i famelici gameti – sanguisughe mangiatori sbafo riporti, nel secondo post, l’altro pezzo forte delle gaie-abortiste ovvero: i danni permanenti, indelebili, traumi. Cavalli di battaglia, quest’ultimi, detti tra te, Filomena, ed altri, decine di volte. Pertanto capirai se neanche io riesco a sottrarmi all’esigenza di ripetermi: Le donne che hanno portato al mondo dei bambini hanno sicuramente tenuto presenti i rischi che comporta una gravidanza, ma hanno anche sviluppato il coraggio e la generosità verso la loro creatura, prima e dopo il parto. Per questa creatura hanno sentito amore incondizionato ed una capacità di difenderlo, anche a rischio della propria vita senza alcuna esitazione (figurati che importanza possono dare al tuo mostruoso post gravidanza)
Queste donne trovano rivoltante quello che scrivi tu (e che, riconosco, sicuramente condividi con un’altra categoria di donne) perché frutto di aridità, spilorceria esistenziale ed l’egoismo. Puoi dedurre, inoltre, che le cose che hai scritto esprimono bene un tale povero orizzonte esistenziale, che non permette vedere oltre perché certe cose sono diventate incomprensibili. Intendo sentimenti, nobili profondi ed umani, sono impenetrabili, così come per un aborigene, sottratto al suo ambiente, può apparire incomprensibile la visione della Cappella Sistina.
Ragion per cui le raccapriccianti argomentazioni, imperniate su parassiti-embrioni e traumi indelebili da gravidanza, razionalizzano tale condizione miserevole.
Io non riesco ad immaginare il senso della vita che possono avere persone così stitiche a livello emotive. Dubito, e non poco, che riescano a volersi bene e ad essere capaci di suscitare empatia con qualcuno. E che possono cogliere qualcosa di dirompente e vitale nel complesso della loro vita.
Poiché non esistono argomentazioni veramente valide contro questi tre fatti (due oggettivi e uno di diffuso sentire soggettivo), iniziate con patetici tentativi di distorsione e di svilimento della persona scrivente.
I tre fatti sono:
-non è vero che esiste una psiche e un corpo umano fin dal momento della fusione dei gameti
-non è giusto che una persona venga forzata a subire un altro organismo nel proprio corpo, anche indirettamente, cioè impedendo l’accesso ai mezzi per rimuoverlo
-gravidanza e parto danneggiano, in misura variabile ma non prevedibile esattamente, il corpo e la psiche della donna, possono essere causa di insorgenza o di aggravamento di molte patologie.
Io, cara Lena, ti posso solo dire una preghiera, stai messa male, ma male, ma male.
A leggerti viene da dubitare se TU abbia una psiche umana: mi fai una pena immensa.
Secondo me, soffri mille volte di più tu, con quel cuore arido che mostri, che un malato terminale che abbia accanto qualcuno che gli vuole bene.
No, ti prego, questo no, non pregare per me, che mi dovesse arrivare qualcuna delle disgrazie che voi considerate benedizioni! 😀
Tanto, le disgrazie arrivano comunque, per esempio di sicuro morirai !
E morire senza aver gustato la vita è proprio una fregatura !
@ Lena
ignori su un fatto fondamentale: che i fatti non sono oggettivi, ma interpretabili. In questa operazione ognuno riflette la propria qualità umana.
Conseguenza: Se la qualità è pessima….la valutazione è di un certo tipo. Se la qualità è eccellente la qualità è di orientamento opposto.
Ti assicura che una persona bella e vitale non vede nei 3 “fatti” che menzioni tu lo squallore che tu lasci intendere. Per esempio… partendo dal fatto n. 1: non ancorerebbe l’essere umano alla sua forma fisica o al suo livello di coscienza. L’essere umano …lo vede prima.
Credimi, anche se sei contraria, bisogna pregare per te sperando che la vita ti ponga davanti ad una esperienza che ti faccia dire …” ma come sono ridotta!”
esiste un limite all’interpretabilità dei fatti, certe cose sono relativamente oggettive, cioè dato il sistema sensoriale e cognitivo umano sono così per tutti, quindi è nel torto chi un insieme di cellule vede un b ambino che ancora non si è formato. ti posso dare ragione quanto al senso della giustizia, che non è uguale in tutti, non si può escludere infatti che esista qualcuno che ritenga giusto imporre agli altri di subire nell’intimo del proprio corpo cose che non possono sopportare.
No…. perché il presupposto cognitivo – sensoriale tuo punto di partenza non è oggettivo. L’oggettivo , in tutte le cose, è riconducibile, sempre, ad una visione di riferimento di partenza. Per esempio, nel nostro caso, è l’accertamento dell’individualità e/o singolarità che si realizza dal primo istante della sue esistenza ed il resto ….. è solo inequivocabile divenire .
Cari Giovanna e Toni, è inutile che vi ostiniate a discutere con chi, rifiutando la vita, non accetterà mai le ragioni della vita, ma solo quale dell'”Integrità”: la propria, nel caso vi fosse qualche dubbio. Lena è malvagia. Non per modo di dire, ma per le cose che dice, senza che possa contare, qui, quello che fa. La sentite discettare di architetture, di case, chissà, con vista mare, di “oggettività”, da petulante e inconcludente donnaccola, per dirla con Gadda, come se fosse questo chiacchiericcio a contare davvero.
No, la decisione la sedicente Lena l’ha presa. Lei non parla, non argomenta, ripete in modo meccanico e catatonico quello che ha orecchiato, parla come sferruzzasse e divorasse lei gli embrioni che mette allo stesso livello dei parassiti. Ma chi può considerare davvero sana di mente una così? Anche se la sua follia non è clinica, è di altro genere. E le preghiere servono, certo che servono: perciò, lei non ne vuole. E come dicevo su, se la prende col bambino che non avrà! Più chairo di così…
Ma sì, hai ragione Raider, ma che ti devo dire, mi sembra più utile scavare la pietra di questa Lena o Iena, con i gravi disagi psichici che mostra, credo sinceramente, che mettersi lì a rispondere a una best.ia come Shiva o a un untuoso falsissimo scivolosissimo Nino.
Anche perché, dato il livello veramente penoso, ma veramente veramente, della maggioranza degli oppositori….non si parlerebbe più con nessuno !
Sicuramente la discussione con questa/e persona/e è inutile, ma credo che comunque sia giusto, per noi stessi, non cedere il passo alla loro baldanzosa ostentazione di sicurezza, i loro rivestimenti intellettualistici, le razionalizzazioni, la boria di superiorità etica. E’ importante di ricordargli che il male è miseria e loro amano il male, e che tetraggine versano dove si posano lo sguardo. Ed infondo, agendo in questo modo, gli facciamo del bene.
La mia fede mi porta a sperare che attraverso la vita il Signore di tutto, a cui tutti stanno a cuore, li metterà davanti a loro stessi per offrire una possibilità di avere un poco di vita prima di morire.
Certo, cara Iena, se uno dovesse considerare come consideri tu il valore che hanno le tue cellule, soprattutto di cuore e cervello, l’ammasso di cellule che sei tu, non dormiresti sonni troppo tranquilli !
E quale è il momento in cui quell’ammasso di cellula si connota come essere umano, secondo te ?
La scienza ha risposto senza possibilità di dubbio alcuno, il momento è quello della fecondazione, dalla bibbia mondiale dell’embriologia , che è il Gilbert, a TUTTI i libri universitari del mondo , ma tu quale pensi sia il momento buono ?
Non mi accontento di una roba vaga, dimmi proprio il momento preciso e inequivocabile in cui riconosci l’umanità di quell’ammasso di cellule !!
Il momento preciso, sennò crolla tutto, ovvio !
Sai com’è, nella prima ecografia del mio primo figlio, fatta alla fine del primo mese, c’era un cuoricino che batteva, un ammasso di cellule umane con cuoricino pulsante !
E ci sono ammassi di cellule di decine d’anni che questo cuore non ce l’hanno affatto !
Ma che ti è successo nella vita per ridurti così ? Parliamone !
Puoi superare tutto, anche una madre tremenda, un padre disg.ustoso, l’assenza dei genitori, l’abbandono, qualsiasi tragedia, puoi farcela ed essere felice anche tu, ma da sola è dura.
esiste la possibilità, anche se limitata, di conoscenze non dipendenti da pregiudizi ideologici o emotivi; per quanto uno possa avere la mente annebbiata dai sentimenti, non può vedere ( vedere nel senso fisico del termine) un bambino, dove c’è un insieme di cellule. Il fatto che il genoma di quell’insieme di cellule sia nuovo e unico, non significa che esista già il nuovo organismo umano, fatto di cervello e altri organi, di cui quel genoma contiene le informazioni per la realizzazione.
capisco che il materiale embrionale, in quanto può dare luogo ad un nuovo psico-soma umano, non sia un materiale vivente come gli altri, questo può giustificare delle cautele nella sua gestione, il divieto di commercio e di alterazioni finalizzate a creare ibridi e chimere, ma non leggi che impongano alla donna di subire la gravidanza e il parto contro ogni sua volontà ed interesse, solo perché alcuni pensano che questo materiale biologico non può andare assolutamente perduto, ma deve trasformarsi a tutti i costi in un bambino.
I pregiudizi “ideologici o emotivi” e la mente “annebbiata dai sentimenti ” sono tutte cose che ti appartengono. Tanto che entrambe le cose ( pregiudizi ed il pozzo nero dei sentimenti che ti domina ) ti porta a pensare il tuo “non significa” come una l’unica realtà possibile. Sei limitata nella visione semplicemente per malvagità. ed hai la pretesa di considerare la tua indifferenza cieca e freddezza come lucida razionalità.
Quello che scrivi è falso brutto e cattivo ma ti rappresenta benissimo.
Ps – non ho letto il secondo post perché tedioso già dalle tre prime parole.