Il mondo armato: chi vende e chi compra

Di Rodolfo Casadei
20 Dicembre 2001
La guerra, si sa, si fa con le armi. Ma anche la pace, molto spesso, dipende dalla capacità di un paese di dissuadere potenziali aggressori. Le armi si producono, si vendono e si acquistano.

La guerra, si sa, si fa con le armi. Ma anche la pace, molto spesso, dipende dalla capacità di un paese di dissuadere potenziali aggressori. Le armi si producono, si vendono e si acquistano. E uno degli argomenti più fervorosamente dibattuti è certamente il mercato internazionale delle armi coi suoi annessi e connessi: compravendite lecite e illecite, ruolo degli istituti finanziari, analisi dell’impatto che il traffico delle armi esercita sull’economia, sulla stabilità e sull’instabilità politica dei vari paesi, ma in particolare su quelli cosiddetti “in via di sviluppo” (pvs). Per farsi qualche idea personale su questi argomenti non si dovrebbe prescindere dalla conoscenza di dati affidabili per quanto riguarda chi vende e chi compra, com’è l’andamento delle vendite negli ultimi anni, ecc. Molte utile su tutti questi temi è la lettura del rapporto annuale che il Congresso Usa commissiona al suo Servizio ricerche sulle vendite di armi convenzionali ai paesi in via di sviluppo. Dall’ultimo, pubblicato nell’agosto di quest’anno, apprendiamo 1) che i sette più grandi venditori di armamenti negli otto anni che vanno dal 1993 al 2000 sono nell’ordine Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Russia, Germania, Cina e Italia; 2) che i dieci più grandi acquirenti fra il 1997 e il 2000 sono Arabia Saudita, Taiwan, Israele, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Cina, Kuwait, India, Malaysia; 3) che fra il ’93 e il 2000 i contratti di vendite ai pvs hanno rappresentato il 67,7 per cento del valore di tutti i contratti mondiali; 4)che nell’anno 2000 sono stati conclusi contratti di vendita coi pvs per un valore di 25,4 miliardi di dollari, il più alto dal 1994, ma nello stesso anno le consegne hanno registrato un valore di 19,4 miliardi di dollari, il più basso degli otto anni presi in considerazione; 5) che il paese proporzionalmente più impegnato a vendere armi al Terzo mondo è la Cina (95,8 per cento di tutto il suo venduto), seguita dalla Francia (87,7 per cento) e dal Regno Unito (86,5 per cento). Da notare, infine, che il 57,3 per cento di tutte le armi vendute ai pvs finisce in Medio Oriente.

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