Il mio amico a prima vista Pier Alberto “Acciaio” Bertazzi

Di Luigi Amicone
16 Settembre 2021
È scomparso il medico che inventò il nome di Comunione è - verbo essere - liberazione e che fu della generazione dei fratelli grandi, quelli che nel '68 avevano "tenuto duro" sulla comunità cristiana
Pier Alberto Bertazzi

Pier Alberto BertazziGiancarlo Cesana ne avrà da dire ben più di me. Loro sono cresciuti insieme. Questa è una postilla di un fratellino minore.

Ci siamo incrociati per l’ultima volta cinque anni fa al bar all’angolo all’uscita della metro Gioia, Milano. Mi aveva offerto un caffè e il suo bel sorriso affettuoso di sempre. Lo chiamavano “Acciaio” il Pier Alberto. Della generazione appena precedente la mia, quella dei fratelli più grandi, aveva fatto il ’68, aveva tenuto duro sulla “comunità cristiana” presente con la sua faccia in tutti gli ambiti. E socialmente in università, lui medico del lavoro e poi capo di partimenti di Medicina del lavoro, aveva dimostrato che si può essere begli uomini in tutti i sensi, dedicarsi in tutti i sensi al significato della vita ed essere lieti. Questo era il suo acciaio.

Affetto e simpatia

Mi curò le mie mani violacee raccomandandomi nessun medicinale ma solo prudenza al gelo e guanti. Psicosomatico com’ero, l’affetto di questo fratello grande e la simpatia che mi ispirava a primo acchito me lo hanno fatto portare con me tutta la vita, anche quando egli sapeva – quel caffè di cinque anni fa – che era meglio lasciar stare certe discussioni inutili.

Inventò il nome di Comunione è liberazione

Inventò (forse con la complicità di Sante Bagnoli?) il nostro magnifico nome. E, per di più, nell’idea originale era Comunione è – verbo essere! – liberazione. Lo rivedo adesso in piedi al primo convegno di Comunione e Liberazione, 31 marzo 1973, Milano, a gestire gli oratori e a tirare le fila. Con Cesana, Formigoni, Simone….

È stato un uomo buono, grande e soprattutto un amico a prima vista. “Acciaio”, le mie mani ti ricordano come la rosa purpurea della medicina del lavoro.

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