«Il capolavoro di Andreotti nei processi per mafia, in cui logorò l’accusa fino alla assoluzione»

Di Francesco Amicone
07 Maggio 2013
«Volevano marchiare la Dc e il suo processo fu tirato per le lunghe, pensando che sarebbe morto prima delle sentenze», spiega Paolo Liguori, giornalista ed ex direttore del Sabato

«Come si fa a descriverlo? Giulio Andreotti è stato 94 anni di storia italiana. Non si può ridurre a categorie». A rilevare l’unicità politica e umana dell’ex presidente del Consiglio morto ieri, è il giornalista Paolo Liguori, che da direttore de Il Sabato, settimanale “andreottiano”, lo conobbe da vicino. «Non fece mai alcuna pressione sul giornale. La sua era un’influenza indiretta. Come per tanti italiani, i nostri lettori lo avevano come punto di riferimento culturale, politico, storico».

Cosa si dovrebbe ricordare, fra tutto, dell’ininterrotta e lunghissima presenza di Andreotti in parlamento?
Ha lasciato tracce di sé nella storia di tutta l’Italia repubblicana: dal governo di larghe intese, con l’appoggio esterno del Pci, alla fine degli anni Settanta, alle frizioni con Craxi, alla vicenda Gladio, di cui rivelò in maniera unilaterale l’esistenza. Nessun altro paese aveva mai parlato prima delle misure dei paesi Nato in caso di rivoluzione o invasione comunista. Ma il suo capolavoro fu la difesa nei processi per mafia.

I processi ad Andreotti possono essere considerati simbolo degli anni Novanta? Del processo alla politica che aveva governato il paese fino ad allora?
In un certo senso, sì. Andreotti era il simbolo della Democrazia Cristiana, e su di lui, già anziano, si rovesciò un assalto giudiziario e mediatico con l’obiettivo di dichiararlo uomo mafioso e marchiare così la politica democristiana. Ma, con pazienza certosina, lui logorò l’impianto d’accusa giorno dopo giorno, tanto che il processo fu tirato per le lunghe, pensando che sarebbe morto prima delle sentenze. Lui non morì. Tranquillo, aspettò l’assoluzione. E alla fine fu assolto per prescrizione.

Quale fu la caratteristica politica più spiccata di Andreotti?
Mi hanno sempre colpito tre aspetti: la cultura dell’equilibrio, la ricerca della mediazione e del compromesso. Erano i tre baluardi della pratica politica della Democrazia Cristiana, e lui ne è stato l’interprete più efficace. Tanto da essere il primo politico, dall’epoca della guerra, a fare un governo di “larghe intese” con l’appoggio esterno del Pci. Oggi, di questi tre aspetti, e della loro necessità, se ne fa portatore un altro uomo politico che viene dalla stessa epoca di Andreotti, Giorgio Napolitano.

Le larghe intese, oggi, vengono propugnate da un ex comunista.
Napolitano infatti ha sottolineato che la cultura dell’equilibrio – verrebbe da dire, andreottiana – è ineliminabile dalla politica. Non è una cosa “mafiosa”. Non si può farne a meno. Oggi, dopo vent’anni di bipolarismo forte, dove si è giocato alla demonizzazione dell’avversario (di cui pure Andreotti fu vittima), soprattutto da parte della sinistra, si rende necessaria un’opera di riscoperta di questi aspetti, sollecitata anche in maniera molto dura dal Presidente della Repubblica.

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39 commenti

  1. angelo41

    La “mafiosità” di Andreotti era nelle cose, nei fatti. Altro è dimostrarlo giuridicamente, difficile per molti versi, anche perchè fisicamente lontano da quel mondo. L’ interposta persona, tutti defunti, ed il sentito dire lascia il tempo che trova. Si può essere mafioso senza aver mai incontrato o preso accordo preciso con un mafioso, tutto sta “a capirsi”, pur a distanza.
    Non fu uno statista ma un grande politico, i cui risultati sono stati deludenti. Oggi, col risultato del dopo, ne siamo convinti.
    La rinascita del dopo guerra fu opera di De Gasperi, al quale Andreotti si ispirò inizialmente, perdendo man mano la strada giusta, condizionato da compagni di strada dalle più disparate ideologie con i quali gli toccò competere,

  2. tiziano

    Fals ooooo!!!! Non as soluzione, bensì pr escrizione!!!!

  3. tiziano

    Falsooooo!!!! Non assoluzione, bensì prescrizione!!!!

  4. pikassopablo

    Andreotti…il tizio che disse di Ambrosoli “se l’andava cercando”? Ah no, Andreotti quello che non andò al funerale di Dalla Chiesa “perchè preferisco andare ai battesimi”.

    1. Su Connottu

      Quella del funerale di Dalla Chiesa non la conoscevo, non è male 😉

  5. giuliano

    le accuse ad Andreotti sono state palesemente fasulle come quelle sul Cav, tirate fuori dalla sinistra per far fuori la DC, riuscendovi, e ora Berlusconi e il PDL, in corso d’opera. Esse accuse sono talmente fasulle che non si riesce a trovare alcuna prova che le sostenga né di fatti criminosi elencati nel codice penale e rimangono in piedi per la sola vigliaccheria del popolo italiano che ha paura di dire alla sinistra a ai suoi PM manutengoli: “ma andate a fare in c..o”.

    1. Fsdfds

      Autorevole, supportato dalle sentenze della Cassazione ed educato.

  6. Marco

    Plaudo a Beppe Moschella. I valori non negoziabili sono stati per troppo tempo uno specchietto per le allodole. E nel frattempo tutti i democrisitani ad abboccare.

    1. Gianni Rosso

      Allora qualche testa pensante con un’opinione fuori dal coro c’è ancora, tra noi cristiani. Bisogna scriverlo altrimenti qui ci si becca del comunista, salafita o punkabbestia, come le risposte automatiche dei callcenter. Oppure ci dicono di andare nei siti degli atei agnostici invece di esprimere opinioni diverse dall’informe massa di detentori della verità.

      1. Q.B.

        Alle 19.00 scrive “torneró a letture meno facete e più di fede … a mai più”. Alle 19.05 gianni “testapensante” rosso è ancora li che scrive.
        Come ebbe a commentare qualcuno in altro post: parole come pietre.

  7. fsdfds

    a parte essere mafioso, non dimentichiamoci che condannò lucidamente e intenzionalmente a morte aldo moro… era un concorrente scomodo all’interno del suo partito

    1. Q.B.

      Il proteiforme carlomasi conosce ogni sfumatura delle vicende italiane del dopoguerra. D’altro canto il suo sapere copre ogni campo dello scibile: ricordo ancora i vichinghi sanguinolenti perchè omofobi e i leoni sodomiti secondo natura. Come potranno ora gli storici non tenere conto di cotanto giudizio

      1. nopm

        Q.B. hai mai letto una rivista scentifica in vita tua?… cerca omosessualità nel regno animale s Google

        i vichinghi sanguinolenti non me li ricordo, ma se l’ho detto avevo ragione, per definizione stessa di corretto è corretto ciò che viene detto da carlo masi
        è sbagliato ciò che viene detto da te

        1. Q.B.

          Si, google è una rivista scientifica. O forse intevi gaygle (perdonatemi non ho resistito)

          Comunque grazie di esistere.

  8. Gianni Rosso

    La mer#a attira le mosche, vero Su Connottu? Buoni insulti a tutti, platea moderata e umile

    1. Q.B.

      In fondo giannirosso ha ragione: uno va sul sito di una rivista di ispirazione Cattolica a deridere la fede dei suoi lettori sicuro che questi non reagiranno (se ne è convinto guardando i film di bud spencer) , e questi che ti fanno? ironizzano, controbattono, irridono l’incauto perdigiorno.

      Ecchecc… non si fa cosí, se giannirosso avesse avuto gli attributi sarebbe andato a deridere i frequentatori di un sito di salafiti, di atei agnostici razionalisti o al limite di punkabbestia.

      Certo che siamo proprio gentaglia

    2. Su Connottu

      🙂 Scusi Gianni, ma pensava davvero di avere solo lei l’esclusiva del dileggio?
      E’ incredibile la vostra ingenuità: venite qui a sciorinare puttanate e sbeffeggiamenti un tanto al chilo,
      però se qualcuno vi risponde a tono avete anche lo stomaco di offendervi.
      Guardi, per il posto da padreterno si metta pure in coda, l’ultimo della fila è Fds

      1. Gianni Rosso

        Signori, dileggiando Andreotti stavo irridendo l’incoerenza del personaggio.
        E purtroppo devo appoggiare il signor Marco, ogni volta reagite con pregiudizio, specie con chi alla fine – è il mio caso – finisce col sentirsi un cristiano meno tollerante di voi.

        Q.B. Invece di tirare in ballo i salafiti e i punkabbestia, le confesso che gli attributi nel definirimi un credente che non scende a compromessi ce li ho sempre avuti. Uno va su un sito di ispirazione cattolica credendo di trovare un dibattito di un certo livello. Invece il metodo classico è sempre il solito: scaricare la colpa sugli “altri” e scrivere cose tipo “vostra ingenuità”. Vostra di chi? Di voi cattolici che ancora avete coraggio di avere una posizione?
        Chi vi ha deriso la fede? La battuta su Ronaldo? Era solo un punzecchiare la mollezza di queste reazioni. La mia fede non arriva neanche minimamente ad essere “derisa” da un commento su un blog. Non si chiamerebbe tale.

        Tornando alla mia posizione, un mafioso non si prende a modello di fede. Lo si può solo perdonare, resto della mia opinoine. E se questo vale un insulto, così sia: a me l’unica cosa che mi offende è che qualcuno si sia sentito offeso.
        Tornerò a letture meno facete e più di fede, scusate per avervi molestato, cari i miei (qui offendetevi pure) credenti da quattro soldi.

        Io andrò a rivedermi Matteo 5, 38-45. Credo mi servirà.
        A mai più.

        1. Su Connottu

          Caro Gianni, minchia che permaloso!
          Guardi mi sta bene tutto quello che ha scritto, compresa le definizione di credente da 4 soldi nella quale mi riconosco totalmente.
          L’unica cosa in cui spero è che quei 4 soldi mi valgano un giorno la benevolenza riservata a Disma, per quanto al momento forse non merito nemmeno quella.
          E ringrazio che ci siano credenti come lei che ci indicano continuamente la retta via, a me ad Andreotti e a tutti gli altri.
          Detto questo, le ricordo che i posti da padreterno sono pochi e lei dovrebbe mettersi in fila e non passare avanti a Fds, che è arrivato prima di lei.

  9. Gianni Rosso

    La merda attira le mosche, vero Su Connottu? Buoni insulti a tutti, platea moderata e umile

  10. Gianni Rosso

    Monumentalizzare Andreotti, cattolico che ha firmato per aborto e divorzio, è il colmo del buonismo, manco foste di sinistra. Asservito al potere come quelli di oggi, solo con le spalle più larghe.

    Su questo triste palcoscenico, mi pare che di Cristiano vi sia rimasto solo Ronaldo.
    Amen.

    1. Su Connottu

      Mentre le file dei cazzari festeggiano la new entry: Gianni Rosso

  11. marmaz

    Oggi tutti i giornali lo ricordano come uno che si è sporcato le mani con il potere e la mafia.
    Peccato.
    è stato uno dei più importanti artefici della libertà e di una sostanziale pace in Italia per 50 anni.

  12. Marco

    Un vero cattolico: firmò la legge sull’aborto, a conferma della sua dirittura morale.

    1. beppe

      tu, aborto o no, sarebbe meglio non fossi nato.

      1. Marco

        La ringrazio molto per il pensiero gentile.

        1. Su Connottu

          Ok, Beppe ci è andato pesante,
          però anche lei avrebbe potuto fare lo sforzo di approfondire di mezza spanna l’argomento.
          Andreotti non porta la responsabilità di quella legge, che ricade sull’ingerenza della Corte Costituzionale e sull’attivismo dei Radicali. C’è da aggiungere che la 194 è comunque una soluzione di compromesso rispetto alla totale deregulation che il referendum abrogativo avrebbe comportato. Certo Andreotti poteva anche non firmarla, ma solo dando le dimissioni, e questo 10 giorni dopo la scoperta del cadavere di Aldo Moro.
          Se lei è così giovane da non aver respirato l’aria di quei giorni, non è comunque giustificato dal non sapere cosa avrebbe significato una crisi di governo, di quella matrice, nel momento più fragile della storia repubblicana.

          1. Federica

            E’ una ricostruzione giusta e doverosa, soprattutto in un contesto superficiale come questo (Beppe mette i brividi). Ma ritengo che sdoganare una legge sull’aborto per evitare una crisi di governo abbia fatto di lui un grande politico ma un minuscolo uomo di fede.
            Mio modesto parere.

          2. Su Connottu

            Se la firma sulla 194 fu posta per salvare una poltrona lei ha ragione, ma solo in linea di principio.
            In realtà è stato salvato ben più di un governo, peraltro succeduto da due mesi a un altro governo Andreotti.
            Una crisi avrebbe significato elezioni anticipate in un clima di guerra civile. La legge sull’aborto l’avrebbero fatta gli altri, senza le tutele dei consultori, senza limiti sul l’età del nascituro e spazzando via l’obiezione di coscienza.
            Andreotti ha fatto bene a non bloccare la 194.
            Mio parere.

    2. Gabriele

      …mentre qualcuno altro , un po’ naif, spinse per un referendum che segnò la “conta” dei cattolici e ne delineò l’irrilevanza in politica, non salvando neppure un bimbo.

    3. Gianluca Mariani

      A onor del vero Giulio Andreotti, visto che la volontà di andare al referendum era maggioritaria e che il suo esito era prevedibile, propose di sottoporre agli elettori un quesito diverso: divorzio consentito per i matrimoni civili e NON previsto per i matrimoni religiosi.
      Altri, non so se per ingenuità, poco realismo o per calcolo, insistettero per il “tutto o niente”, di fatto assecondandone l’esito”. Il risultato del referendum è noto a tutti.
      E’ curioso che si stigmatizzi la “dirittura morale” di Andreotti che ratificò l’esito del referendum e sia colti da amnesia dovendo giudicare della “dirittura morale” di chi il referendum lo propose, lo diffuse e lo votò allora, così come della “dirittura morale” di chi oggi ne fa una conquista di civiltà. E’ la potenza del pregiudizio ideologico.

      1. Marco

        Veramente io ho criticato Andreotti da posizioni di destra, cattoliche. Altro che amnesia! E’ lei che ha un pregiudizio ideologico: senza neppure sapere chi io sia, mi ha giudicato di sinistra.

        1. Gianluca Mariani

          Non so e non mi interessa sapere se lei sia di destra o di sinistra. Il mio commento non era riferito alla posizione dalla quale lei ha fatto la sua critica ma era riferito a un giudizio parziale, messo lì in modo sommario e superficiale. Tanto che lei ora non si è nemmeno dato la pena di soffermarsi su quello che evidenziavo. E cioè che la posizione di Giulio Andreotti a proposito del referendum sul divorzio era diversa da quella di chi lo propose e lo votò, a sinistra ma non solo, e di chi insistette – lo ripeto, per ingenuità, poco realismo o per calcolo – spingendo per il “tutto o niente”, a destra ma non solo.

          Dovrebbe esserle evidente che se il referendum allora avesse riguardato un quesito come quello proposto da Andreotti – divorzio consentito per i matrimoni civili e NON previsto per i matrimoni religiosi – oggi il matrimonio religioso sarebbe salvaguardato.

          Dovrebbe anche esserle evidente che non è possibile ridurre il giudizio su sessantasette anni di vita politica ad una battuta buttata lì, senza considerare (o conoscere) tutto quello che un uomo ha fatto o non ha fatto in una vita.

          Per me anche questo è pregiudizio ideologico.

          1. Su Connottu

            Stra-quoto

  13. Alvaro

    Le chiacchiere stanno a zero, avevamo perso la guerra, l’Italia era distrutta come “nazione”, quasi guerra civile, come “territorio”, praticamente non era rimasto mattone su mattone, e cosa e’ riuscita a fare la tanto vituperata DC di cui Andreotti fu un grande, se non “IL PIU’ GRANDE”? Un miracolo, e infatti pochi anni dopo nel 1960 ci fu il primo, altri pochi anni e nel 1975 grande ingresso nel G7, e ancora, pochi anni dopo diventammo la quinta potenza mondiale. E adesso criticano Andreotti, ingroia, il fenomeno della lotta alla mafia sic, il magistrato piu’ perdente d’Italia, ovvero un tale de magistris e infine anche la “grillina” di cui non voglio neppure scrivere il nome. Povera Italia, siamo passati da un grande politico e statista a una serie di grandi ominidi senza valore alcuno. Alvaro.

  14. michele

    NON dimentichiamo che la prescrizione fu un artificio per parare il….a Caselli – per evitare l’onta della assoluzione. il processo si fondava su una pletora di pentiti che si confermavano-confutavano-contraddicevano a vicenda. la prescrizione ha fatto piu’ comodo all’accusa che alla difesa non dimentichiamolo

    1. Su Connottu

      Giustissimo Michele, quella cagata di sentenza senza capo ne coda fu il paracadute che evitò a Caselli le dimissioni, con ignominia, dalla magistratura.

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