Il manifesto di Rutelli sposta a destra l’Unione e rischia di farne esplodere il progetto politico

Forse cadrà il governo. Sembrava all’origine un effetto impossibile, ma ora la litigiosità interna ha passato il livello di guardia. E l’apertura della lotta per la segreteria del Partito democratico ha aumentato ancora di più le fratture interne alla maggioranza. Veltroni è il candidato di tanti, in realtà di tutti, ma la lotta avviene perché Veltroni può essere candidato in liste che comprendono nomi diversi ed evidentemente politiche diverse. Veltroni è uno, poi comincia la guerra di tutti contro tutti. L’unità raggiunta è la condizione previa per la totale divisione, per la contrapposizione a livello di Partito democratico di tutte le tensioni che si agitano nel governo. E non a caso riguarda soprattutto gli elementi della Margherita.
La componente di Francesco Rutelli ha addirittura realizzato il suo “manifesto” che sposta nettamente a destra la coalizione. Rutelli dice sul futuro Partito democratico quello che non può dire sul governo Prodi. È vero che la base del Partito democratico è un’alleanza tra i Ds e Marini che mostra l’unità dei cattolici democratici con i postcomunisti. Ma la Margherita rischia di esplodere e di far esplodere con sé il Partito democratico. Sin da ora sul governo Prodi si abbatte la ricerca della differenza dei “moderati” della coalizione che riversano sul governo l’affermazione della loro identità; e quindi aumentano le tensioni interne. L’accordo tra postcomunisti e cattolici democratici non è sufficiente a mantenere in carreggiata la fusione fredda e al tempo stesso rende più visibili e tendenzialmente non componibili le divisioni del governo. Se il governo cade politicamente per i dissensi della sua area di destra, tutta l’operazione Unione e Partito democratico va in crisi. È su questa radicalità della crisi che si fondano le possibilità di sopravvivenza dell’attuale governo.
Ma ormai il conto alla rovescia è partito, l’Unione non ha unito. Le divergenze trionfano. Non è possibile immaginare un calendario della crisi della maggioranza, perché non sarebbe crisi della maggioranza ma delle formule politiche, l’Ulivo e l’Unione, che l’hanno espressa. Quali soluzioni? Data la divisione esistente nel paese per la lotta antiberlusconi fatta dalla sinistra, il governo del presidente è impossibile se non per gestire le elezioni politiche in cui la sinistra andrebbe in ordine sparso. Per questo forse si cercherà qualche tamponamento, ma la crisi della maggioranza ormai è aperta e il Partito democratico, proiettandola nel futuro, l’ha aggravata nel presente.
[email protected]

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.