
Il manifatturiero italiano in crescita dopo 3 anni
Secondo il Purchasing managers index – un indice sul manifatturiero per tutte le aziende dell’Unione europea – il settore è aumentato di due punti in un mese, passando dal 52,4 di marzo all’attuale 54 punti. La società di ricerche Markit economics ha evidenziato che il dato è anche il più alto per il nostro paese dall’aprile 2011: va considerato che secondo questo tipo di indice, la soglia dei 50 punti rappresenta il punto limite tra sviluppo e calo dell’attività.
POSTI DI LAVORO. Secondo Markit di conseguenza aumentano e cresceranno ulteriormente le assunzioni in questo settore. Phil Smith, economista di Markit, ha spiegato che «il manifatturiero italiano è stato incoraggiato dall’ennesimo successo delle esportazioni. L’indagine ha sottolineato una contrazione del carico dei costi, provocata dal minore prezzo di materie prime, che ha consentito di applicare ulteriore sconti dei prezzi all’ingrosso. Per adesso ciò pare stia incentivando le vendite, in particolare quelle estere, ma certamente rimane il rischio che la deflazione diventi radicata e soffochi la domanda». Va anche sottolineato però che la prestazione dell’Italia è tra le migliori dell’Eurozona, in questo caso. Il Pmi, che è tenuto in gran conto dai mercati, segnala un aumento generale del manifatturiero Ue ma con una media minore di quella italiana, solo sui 53 punti.
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