Il libro del Papa sul Gesù fanciullo: una novità dentro una grande storia

Di Massimo Giardina
14 Ottobre 2012
Il terzo libro di Benedetto XVI su Gesù sarà distribuito in tutto il mondo, tradotto in venti lingue e riguarderà il periodo della fanciullezza di Cristo.

Il prossimo dicembre uscirà nelle librerie di tutto il mondo il terzo libro di Joseph Ratzinger su Gesù di Nazareth. La monografia, come nei due testi precedenti, è firmata con i due nomi (Joseph Ratzinger – Benedetto XVI) perché la volontà è di separare i libri su Gesù dai testi del magistero. Insomma, come per i primi due volumi, anche in questo caso ci troviamo di fronte a una meditazione personale del credente Ratzinger sui Vangeli «dopo un lungo cammino interiore».

DAR RAGIONE DELLA PROPRIA FEDE. Fatta eccezione per alcuni particolari, come la datazione dell’ultima cena nel Vangelo di Giovanni e una meditazione sulla validità storica e meno simbolica del racconto dell’Apostolo preferito, i libri del successore di Pietro prendono spunto da una ermeneutica tradizionale dei quattro Vangeli. Se le tematiche affrontate da papa Ratzinger sono quelle tradizionali, questo non si può dire per il “tratto” con cui queste sono affrontate. È il coinvolgimento del credente Ratzinger con la storia di Gesù a rappresentare la vera caratteristica di queste opere. Una novità che si inserisce nel pieno spirito conciliare: comunicare la novità di Cristo all’uomo contemporaneo. Questa è la grande capacità di Benedetto XVI e la sua esperienza diventa trasmissione della fede, tema centrale del Sinodo per la nuova evangelizzazione. È il saper dar ragione della propria fede all’uomo di oggi il grande lavoro di Joseph Ratzinger, un lavoro che nasce principalmente da una fede vissuta in una tensione ideale.

IL GESU’ FANCIULLO. Il terzo capitolo della trilogia su Cristo riguarda il periodo della fanciullezza, un terreno minato per molti studiosi, perché, a parte i pochi elementi presenti nel Vangelo di Matteo e Luca, nei sinottici non vi sono molte notizie e il Vangelo di Giovanni, dopo il prologo introduttivo, comincia direttamente con la predicazione del Battista e la chiamata dei primi discepoli.
La riflessione di Benedetto XVI, dalla nascitta di Cristo in poi, è sempre riferita al tema centrale dei Vangeli: la morte e resurrezione come punto significante della storia del mondo, sotto la luce della cristologia trasmessa dai concili di Nicea (325), Efeso (431) e Calcedonia (451) che in un lungo percorso definirono Gesù «vero uomo e vero Dio». Chiosa Joseph Ratzinger «Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all’ora della sua morte: Egli è fin dall’inizio l’Immolato…».

@giardser

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