
La preghiera del mattino (2011-2017)
Il giorno dopo l’elezione di papa Francesco, i quotidiani sono pieni di teologi (del menga)
Un poco deluso dalla sua mancata nomina a pontefice, il Correttore di bozze non si sente ancora pronto a offrire una parola di verità sulle scelte operate dallo Spirito Santo in Conclave. Però dalla lettura dei giornali di oggi ha ricavato alcune conclusioni molto importanti che desidera trasmettere ai suoi lettori: 1) Repubblica ci tiene a sottolineare che lo Spirito Santo soffia dove vuole ma tendenzialmente dà ragione a Repubblica, 2) Bergoglio è un uomo del dialogo e per questo il Fatto quotidiano lo userà come un randello contro i suoi nemici, 3) sappiate che comunque sia, Severgnini la sa più lunga.
HAI L’OROLOGIO INDIETRO, ZUCCONUM
Eravamo tutti sbalorditi meno che lui, quando alle 19 e 06 di ieri sera il protodiacono Tauran ha letto il nome latinizzato del cardinale Giorgium Marium Bergoglium.
Vittorio Zucconi, la Repubblica
REPUBBLICA LO VUOLE SFIGATELLO
Tutti stupefatti meno lui che appare sulla loggia della benedizioni con la tranquillità di un parroco che celebri una Messa, gli occhiali da nonno, con lenti leggermente affumicate da pellegrino al santuario per la sagra.
Vittorio Zucconi, la Repubblica
COLTELLATA ALLE SPALLE
Sono felice, la scelta di quest’uomo, proprio lui, a sorpresa, è una vera scelta di qualità. (…) Insisto, è la scelta migliore.
Hans Küng intervistato da Andrea Tarquini, la Repubblica
E ADESSO SOTTO CON LE MINACCE
Papa Francesco dovrà capire che nei suoi doveri universali c’è anche quello della piena trasparenza sui suoi rapporti con la dittatura militare argentina, sugli scandali di compromissione che lo hanno chiamato in causa come gesuita in vicende mai chiarite. Dovrà farlo per avere le mani libere.
Ezio Mauro, la Repubblica
MA PERCHÉ CON VOI TUTTO DIVENTA COSÌ PESANTE?
E poi, non potrà tornare indietro rispetto alla novità che rappresenta, al mondo finito che lo ha preceduto, alle necessità di rinnovamento dell’istituzione cristiana, al rapporto tra l’universalità della Chiesa e la chiusura del Vaticano. Al peso, al dovere e all’obbligo che deriva dalla scelta di chiamarsi Francesco.
Ezio Mauro, la Repubblica
TI PIACEREBBE
Né si può tacere il fatto che Bergoglio nel Conclave del 2005 fu il principale antagonista di Ratzinger (…). Questa scelta contiene un giudizio non del tutto positivo sugli otto anni di pontificato dell’attuale papa emerito?
Vito Mancuso, la Repubblica
SENTI CHI PARLA
Il primo, indispensabile passo che la Chiesa deve compiere è tornare a credere al Vangelo anzitutto nelle sue strutture di comando.
Vito Mancuso, la Repubblica
UNA SCELTA CIVICA
Dalla scelta effettuata sembra che i cardinali abbiano capito alla perfezione tutto ciò e abbiano individuato chi, tra di loro, era l’uomo giusto per questa svolta all’insegna della mitezza e insieme del rigore.
Vito Mancuso, la Repubblica
UGUALE UGUALE
Bergoglio è un gesuita, è mite e insieme austero, amante della semplicità, della povertà, di una vita all’insegna dell’essenziale, privo di decorazioni barocche e dal linguaggio semplice e asciutto. Assomiglia molto a Carlo Maria Martini, di cui certamente era amico.
Vito Mancuso, la Repubblica
A ME PIACENDO
Forse quei 200 anni con cui Martini nella sua ultima profetica intervista dell’8 agosto scorso segnò la distanza tra la Chiesa e il mondo («la Chiesa è rimasta indietro di 200 anni») con Francesco I sono destinati a essere colmati.
Vito Mancuso, la Repubblica
UELÀ, CHE SFOGGIO DI CULTURA
Umano come Michel Piccoli, tranquillo come un missionario, un contemporaneo tra contemporanei.
Marco Politi presenta papa Bergoglio, il Fatto quotidiano
ABBIAMO VINTO NOI ISTI
Il nuovo pontefice, che inizia la sua missione con un buona sera, non demonizza gli “ismi” della modernità, ma propone un «cammino di fratellanza, amore e fiducia tra noi».
Marco Politi, il Fatto quotidiano
AMICI COME PRIMA
Solo quattro votazioni sono bastate per portare la Chiesa a voltare totalmente pagina, spazzando dall’agenda ogni pauroso attaccamento al passato.
Marco Politi, il Fatto quotidiano
RIPARTIAMO DAL DIALOGO
Alla fine ha vinto quel cardinale che al Fatto aveva predetto o auspicato: «Un papa extra-europeo, fuori dalle cordate di Curia, un uomo di centro, ragionevole e aperto, che non si chiuda in un monologo». Da qui si può ripartire.
Marco Politi, il Fatto quotidiano
OTTIMO INIZIO
La vittoria postuma di Martini.
Titolo di un articolo di Salvatore Cannavò, il Fatto quotidiano
AVANTI COSÌ
Scola il grande sconfitto.
Titolo di un articolo di Gianni Barbacetto, il Fatto quotidiano
FINIAMOLA CON LE DIVISIONI
Potere lombardo. (Angelo Scola, ndr) era il favorito, dopo anni di vicinanza a Comunione e liberazione. Formigoni si era smarcato proprio in vista della grande occasione. Non è bastato.
Catenaccio dell’articolo di Gianni Barbacetto, il Fatto quotidiano
GOTT MIT UNS
Ora Scola è battuto proprio da Bergoglio, il cardinale che nel 2005 fu il candidato sostenuto da Carlo Maria Martini, nel conclave da cui uscì papa Benedetto XVI: strani scherzi del destino, o segni dello Spirito Santo.
Gianni Barbacetto gode perché il nuovo papa non è Angelo Scola, il Fatto quotidiano
TIÈ
Poi la rivincita: torna da arcivescovo nella diocesi che non lo aveva voluto ordinare prete. Molti pensavano che sarebbe stata solo una tappa per approdare a Roma, sulla cattedra di Pietro. Non è andata così.
Gianni Barbacetto si sfoga su Scola, il Fatto quotidiano
FUMATO NERO
Quante volte mi sono posato sui comignoli di Roma, e nessuno mi ha mai guardato così. Non credo sia autosuggestione ornitologica.
Beppe Severgnini si mette nei panni del gabbiano sul comignolo del Conclave, Corriere della Sera
MODESTO COME UN GABBIANO
Gli uomini sono tanto conformisti che qualcuno, là sotto, tra poco mi chiamerà “altezza”.
Beppe Severgnini si mette nei panni del gabbiano sul comignolo del Conclave, Corriere della Sera
NO, INFATTI
Inadeguatezza ed emozione, mescolate, producono ovvietà. È in arrivo una pontificia tempesta di banalità, e non è certo colpa del nuovo pontefice.
Beppe Severgnini si mette nei panni del gabbiano sul comignolo del Conclave, Corriere della Sera
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