Il Contratto. Gente di talento: il lavoro diventa un reality show

Di Chiara Sirianni
11 Marzo 2011
Stavolta ad essere calato in una dimensione televisiva è il lavoro, che è un diritto. Il programma che va in onda su La7 ed è condotto da Sabrina Nobile vede sfidarsi tre candidati che si confrontano per dimostrare chi possiede il profilo professionale idoneo per sottoscrivere un contratto a tempo indeterminato

È la stessa logica perversa dei giochi a premi: offrire anche alla casalinga di Voghera l’opportunità di ottenere una grossa cifra in denaro, grazie a doti intuitive e a una buona dose di fortuna. Lo stesso principio dei vari Talent Show, che con la scusa di colmare un vuoto nello scouting delle case musicali italiane offrono una scorciatoia, illuminata dai riflettori, a giovani cantanti e ballerini. Stavolta però ad essere calato in una dimensione televisiva è il principio fondante della nostra Repubblica: il lavoro, che ha un valore simbolico ben diverso, e soprattutto è un diritto.

Su La7, si può trovare partecipando a un programma televisivo. Il format, sperimentale, poggia sulla difficoltà vissuta dai giovani di oggi di avere un contratto a tempo indeterminato. Una chimera che“Il Contratto. Gente di talento”, condotto dall’ex iena Sabrina Nobile, ideato da Barbara Cappi, Lorenzo Torraca e Sergio Colabona e prodotto da Verve Media Company, rende possibile. Un reality a tutti gli effetti, con telecamere, dirette tv e prove da superare.

Tre candidati, i migliori emersi da una selezione effettuata dalle aziende partners, si confrontano per dimostrare chi possiede il profilo professionale idoneo per sottoscrivere un contratto a tempo indeterminato, assegnato di volta in volta da un’azienda diversa. Dopo il colloquio decisivo effettuato in studio, l’azienda sceglierà il concorrente più idoneo e farà firmare l’atteso contratto. Ai due esclusi, HRC offrirà la possibilità di ulteriori attività di formazione presso la propria Job Academy, per accompagnarli verso altre opportunità d’impiego, raccontate durante le puntate successive.

«Per tutta la durata dello stage, i tre finalisti abiteranno nella stessa casa, i telespettatori avranno quindi la possibilità di conoscere storie, ansie e difficoltà della ricerca di un impiego» Si legge sul sito di La7. C’è davvero bisogno di guardarle sul piccolo schermo?

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