Il “comitato comunale” pro Sala è un pochino fuori dalla legalità?

Di Rachele Schirle
28 Aprile 2016
Un consigliere Pd invia una lettera alle associazioni sportive per incontrare il candidato. Si può usare l'amministrazione comunale per fare campagna elettorale?
Il candidato sindaco del centrosinistra, Giuseppe Sala, all'incontro 'Milano capitale mondiale dell'alimentazione, costruire il futuro tra diritto ed economia', 15 febbraio 2016 a Milano. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Nella campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco di Milano Beppe Sala (Pd), spunta una letterina indirizzata da Maria Anna De Censi, consigliere Pd e presidente della Commissione allo sport e benessere del Comune di Milano, ai presidenti di un centinaio di associazioni sportive milanesi convenzionate con il Comune.

Il mittente è un politico dell’amministrazione comunale uscente. I destinatari sono i centri sportivi che dal Comune ricevono finanziamenti. Chiaro che in ballo ci sono decine di migliaia di potenziali voti. Ed è altrettanto chiaro che, dopo il 5 giugno, ci saranno in ballo anche il rinnovo o non rinnovo delle convenzioni tra Comune e centri sportivi milanesi.

Leggiamo nella missiva della De Censi: «Caro/a Presidente, in questi anni di costante dialogo tra l’amministrazione e i concessionari, abbiamo lavorato in un’ottica di scambio reciproco al fine di rendere l’offerta pubblica sportiva più efficiente, competitiva e sostenibile rispetto al passato. Crediamo infatti che il vostro lavoro, e la vostra passione, rappresentino la linfa vitale del sistema sportivo milanese. In vista della prossima scadenza elettorale, promuoviamo un’occasione di ascolto e confronto con tutti voi e il candidato sindaco del centrosinistra Beppe Sala. Per questo vi invitiamo giovedì 5/5 alle h21 in via Lampugnano 80, c/o il centro sportivo Cappelli e Sforza. Per facilitare la discussione, abbiamo pensato di raccogliere in anticipo le vostre proposte attraverso il modulo allegato, che vi chiedo gentilmente di restituirci compilato entro domenica 1/5. Durante la serata, dopo una breve introduzione dell’Assessora Bisconti, prevediamo i vostri interventi e una chiusura del candidato Sindaco, al quale verrà consegnata una sintesi delle vostre proposte, affinché contribuiscano alla stesura del programma di governo dei prossimi 5 anni. Per una migliore organizzazione, vi chiediamo di confermare la vostra presenza scrivendo a [email protected] / tel. 02.884…. È un’importante occasione per dare il proprio contributo allo sviluppo dell’offerta pubblica sportiva della nostra città, contiamo di vedervi numerosi e numerose. Un caro saluto e buon lavoro. Anna De Censi, Presidente della commissione sport e benessere».

Allegata alla lettera c’è una scheda. Anche questa conferma lo spirito della missiva. Basti il titolo. «Gestire impianti sportivi pubblici: incontro con Beppe Sala. Giovedì 5 maggio, ore 21, via Lampugnano 80». Siamo in campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco. L’amministrazione comunale sta facendo campagna elettorale per il candidato sponsorizzato da Matteo Renzi? Nella scheda allegata alla lettera si specifica che è da inviare per email a un indirizzo del Comune e viene richiesto di scrivere «nome e cognome, Associazione/Federazione/Ente, Nome e indirizzo del centro sportivo in concessione, Sport praticati nel centro sportivo in concessione». Assomiglia a una schedatura, no? Comprendente l’informazione: «Segnalo la mia disponibilità a intervenire nel corso della serata».

Dunque, siamo nella cornice di un’iniziativa che consiglia le associazioni sportive convenzionate con il Comune di partecipare e animare un comizio di campagna elettorale di Sala, candidato sindaco di Milano col supporto del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Iniziativa che vede un assessore e un presidente di commissione comunale uscenti coinvolgere la macchina amministrativa del comune di Milano dalla parte elettorale di Mr. Expo.

Ma è corretto mettere al servizio del candidato sindaco “amico” la pubblica amministrazione? Parrebbe proprio di no. Oltre che scorretto, sembrerebbe del tutto illegale. E penalmente sanzionabile, come spiega questo recente articolo del Sole 24 Ore. E in cui leggiamo che la Corte Costituzionale «ha appena confermato con la sentenza n. 9 del 7 aprile 2016 la legittimità della sanzione penale a carico delle Pubbliche Amministrazioni che violano il divieto di svolgere attività di propaganda elettorale nei trenta giorni antecedenti l’inizio della campagna per le elezioni amministrative locali».

In particolare, nel caso in questione, sembrerebbe chiaramente violato «l’articolo 9, comma 1, della legge n. 28 del 2000, secondo la quale dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni».

Il Prefetto di Milano ha convocato i comizi elettorali per l’elezione diretta del sindaco di Milano il 14 aprile scorso. Da quella data l’amministrazione pubblica comunale di Milano avrebbe dovuto astenersi da ogni forma di comunicazione elettorale.

E invece la piddina De Censi e l’assessora Bisconti, con il supporto delle macchina comunale a cui «scrivere per confermare la vostra presenza» che fanno? Organizzano per il prossimo 5 maggio un incontro elettorale con il candidato Sala e invitano le associazioni sportive convenzionate con il Comune a partecipare numerose presso il “Centro Sportivo Cappelli Sforza”, impianto sportivo (comunale) di via Lampugnano 80. Insomma, non proprio il massimo per la adorata bandiera della legalità di Mr Expo.

Foto Ansa

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4 commenti

  1. Ciao Ragazzi, spiegatemi con parole povere questo Sindaco che volete appoggiare, mi sembra abbastanza originale scegliere un romano. Vorrei anche sapere con precisione il pensiero di Berlusconi sulle nozze Gay che sembra le appoggiasse.

  2. Manfredi

    Quindi che un magistrato obblighi alla revoca dell’incontro del 5/5 e sanzioni chi lo ha indetto.se no cosa serve solo denunciare il fatto?

  3. Giu

    Molto interessante… a rischio penale, mamma mia!!!
    Anziché perdervi in stupidate, quando fate un bel articolo nel quale spiegate concretamente quello che verra’ fatto se Parisi diventasse Sindaco.
    Grazie

  4. gianluca segre

    Se il fatto sussiste – pare di sì – ed è penalmente perseguibile, che qualcuno a Milano denunci, se non basta quanto documenta Tempi. E che un magistrato, facendo il proprio dovere, proceda.
    Se lo avesse fatto un esponente di una giunta di centro – destra, sarebbero già scattati i manettari di Repubblica e del Fatto..

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