
Lettere al direttore
Il bello di far scrivere Fusaro e Lottieri (con nostalgia per G. Gentile)
Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Gentile direttore, brevemente per ringraziarla di una particolare bizzarria: Fusaro sta antipatico a tanti liberisti allo stato gassoso; coglierò l’occasione per provare a capire meglio perché. Inoltre, mi permetto di incitare al proseguimento della pubblicazione di articoli e interviste di/a Carlo Lottieri.
Daniele Ensini via internet
Grazie a lei, la stiamo già accontentando.
Se questa è Europa. Già Francia e Spagna si defilano sugli sbarchi sulle loro coste. Per il resto impegni generici e soldi alla Libia, denaro buttato via stante la situazione caotica di quel paese. Uno schifo.
Pasquale Ciaccio via internet
L’Europa è un’espressione geografica abitata da popoli che faticano a federarsi, purtroppo. L’Unione Europea è peggio dell’Unione prodiana. Urge fare gli europei, poi rifare l’Europa.
Le scuole, da quando sono gestite da sedicenti “presidi-manager”, ovvero “presidi-sceriffi” o come si preferisce apostrofarli, che mirano a esercitare un certo tipo di “politica”, intesa nell’accezione più ignobile e deteriore del termine, ossia nel senso di un’operazione di squallido proselitismo clientelare a esclusivo vantaggio di sé e di altri notabili politici locali, dicevo che le scuole non sono più ambienti sani e integri moralmente, frequentabili dai discenti. Le scuole, infette dai “virus” dell’utilitarismo aziendalista/capitalista, dell’affarismo e del clientelismo, non sono più ambienti educativi e adatti agli obiettivi di apprendimento e di socializzazione, in cui si estrinseca il processo di formazione dell’uomo e del cittadino. Ormai sono diventate dei “progettifici scolastici”, vale a dire mega-fabbriche di inutili progetti-fantasma, che vengono prodotti in quantità industriale, non certo per soddisfare le istanze sociali, culturali e formative degli allievi, bensì per appagare gli appetiti venali e la sete di potere dei dirigenti e dei loro cortigiani. Ebbene, le malcapitate scuole, divorate dalla metastasi dell’affarismo e dell’utilitarismo capitalista, sono ormai diventate dei carrozzoni politico-clientelari e assistenziali che curano gli interessi esclusivi di ristrette cricche di servi, faccendieri e traffichini che corteggiano i capi d’istituto. I quali spesso agiscono in maniera arrogante e dispotica, atteggiandosi quasi alla stregua di “satrapi locali”. La legge 107 del 2015 ha istituzionalizzato tutto ciò, rendendo la vita più difficile agli insegnanti onesti e coscienziosi, intenzionati a svolgere il proprio dovere in aula.
Lucio Garofalo via internet
In poche parole: tornare a Giovanni Gentile.
Letto e visto nei giorni scorsi su internet manifesti apparsi a Roma nelle pensiline delle fermate dell’autobus con Gesù pedofilo e Maria eterologa. Non ne ho saputo più nulla. Voi ne avete notizie?
Giuliano Pizzol via internet
Nessuna notizia, soltanto quel lontano refolo nauseabondo che anche lei ha potuto avvertire da alcuni giornali. Personalmente non mi curo dell’immondizia, o almeno cerco di evitarla.
Ancora una volta mi chiedo chi è Alfano, e ancora una volta l’unica risposta che mi viene è: un carico a chiacchiere. Lo vuoi davvero portare in Italia il bambino? Dai la cittadinanza a lui e ai suoi genitori e valli a prendere. Se no taci. Vuoi veramente evitare che si approvi una legge deleteria quale quella sulle unioni civili? Fai cadere il governo, se no taci. Vuoi veramente evitare che si discuta del fine vita che si porta in parlamento? Vuoi evitare la legge sulla liberalizzazione delle droghe leggere? Vuoi evitare lo ius soli come lo intendono questi? Allora vattene. Vuoi fare il ministro? Allora taci. Ma alle elezioni non cercare il mio voto di cattolico, prova a riciclarti in qualche ente di gestione del vuoto spinto. La saluto cordialmente e mi perdoni per lo sfogo per un dolore per la vita di Charlie che mi prende nella carne.
Gioacchino Fanelli via internet
Su Alfano ho detto e scritto in passato cose molto dure, se non perfino offensive. Esagerazioni cui ho potuto porre rimedio. Oggi, però, da lui mi aspetto di meglio.
Caro direttore, che sorpresa nel leggere Davide Brullo su Tempi! Spero non sia stata un’eccezione, bensì che inizi una collaborazione almeno saltuaria. Lo seguivo al tempo de il Domenicale e mi regalava grandi emozioni, oltre che ottimi consigli di lettura. A presto
Anna Valentini via Facebook
Il bello di Tempi sta nel ritrovarsi e nel riconoscersi.
Foto Ansa
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