La preghiera del mattino (2011-2017)

Ibrahimovic pensa di lasciare. Tocca ad Alfano

Di Redazione
05 Ottobre 2011
Il bomber del Milan si è stufato del calcio, per fortuna c'è Angelino. Il Fatto quotidiano alle prese con la lingua dei Puffi. Zagrebelsky si trova un po' spocchioso. Queste e altre orazioni dai quotidiani di oggi

SÌ MA LORO DI LÀ MICA HANNO BERSANI. Il fatto che gli spread spagnoli vadano meglio di quelli italiani «dipende anche dall’annuncio delle elezioni anticipate che di per sé dà una prospettiva di cambiamento e un’apertura al futuro». Giulio Tremonti lo dice al termi del consiglio Ecofin.
Alberto D’Argenio, la Repubblica

VORREI VEDERE TE. Bossi non appare, anche agli stranieri, nel pieno delle sue facoltà.
Ferruccio De Bortoli, Corriere della Sera

LA SOCIETÀ C’EST MOI. Montezemolo, Della Valle, Marcegaglia, e tanti altri che si candideranno alla fase gattopardesca del dopo Berlusconi, con la società civile non c’entrano un prospero.
Paolo Flores D’Arcais, il Fatto quotidiano

QUI AL MASSIMO SI SCIOPERA. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, boccia la ricetta Marchionne ribadita con la decisione clamorosa della Fiat di abbandonare la Confindustria. «È la scelta – ha aggiunto la leader sindacale – di non rispettare le regole e le norme di questo paese».
Roberto Mania, la Repubblica

IL WEB IN QUANTO TALE. «Marchionne santo subito», ironizza su Twitter uno dei tanti commenti che hanno portato ieri l’amministratore delegato Fiat tra i dieci temi più discussi sui social network. Non piace al web il suo addio a Confindustria.
Il Fatto quotidiano

NON I CAPELLI. Cosa hanno in comune Ilda Bocassini e Silvio Berlusconi?
Antonio Castaldo, Corriere della Sera

MAGISTRATI, ORA BASTA. Anche io, da cittadina, leggendo sul giornale delle cose che non dovrei leggere, m’indigno.
Ilda Bocassini, Corriere della Sera

LA PATONZA SI DEVE SINTETIZZARE. Ben diversa la mediazione della Bongiorno che, come Rao, è pur contro il gossip, ma consente di scrivere il contenuto delle intercettazioni già “prima” del filtro. E dopo di poterle pubblicare. Un «punto irrinunciabile» come dice Rao.
Liana Milella, la Repubblica

LA PUFFONZA DEVE GIRARE. I ragazzini anticipano le battute e imitano il linguaggio “puffoso”, aspettando l’acme (va bè) della scena madre. Quella in cui Puffetta, dopo aver colpito la gatta Birba, dice: «Ehi tu, hai puffato con la femmina sbagliata». A conferma che viviamo nell’era del pensiero debole, tale mantra spopola sul web.
Andrea Scanzi, il Fatto quotidiano

SCHERZELLUM. Consulta, tra assenze e veleni in Parlamento mancano 33 voti alla elezione di Mattarella.
Titolo della Repubblica

FELICITAZIONI. Anche in Inghilterra entrano in scena gli “indignados”.
Enrico Franceschini, la Repubblica

NIENTE MOCASSINO? A 74 anni [Guido Roberto Vitale, banchiere d’affari] reagisce con la passione di un indignato, sia pure in gessato grigio e cravatta di Hermès.
Massimo Mucchetti, Corriere della Sera

NUOVI DI PACCA. «Servono volti nuovi, capaci di costruire la fiducia nelle menti e nei cuori». Un nome. «Ne dico due: Mario Monti e Nichi Vendola, in ordine anagrafico e alfabetico».
Guido Roberto Vitale, banchiere d’affari, intervistato da Massimo Mucchetti, Corriere della Sera

DAL PALASHARP AL PARASSIT. La libertà e l’indipendenza ch’essi [gli intellettuali] rivendicano non si traducono in una funzione sociale, ma si risolvono in una pretesa di status, non facile da giustificare. Da qui, la facile ironia sulla prosopopea degli intellettuali, sulla loro vuota spocchia e, alla fine, sul loro parassitismo.
Gustavo Zagrebelsky dialoga con Enrico Donaggio e Daniela Steila su Alfabeta2, la Repubblica

IL VILLAGGIO DI SHERWOOD. Essere straricchi è un crimine perché toglie a molti.
Ermanno Olmi, il Fatto quotidiano

ALFANO, SCALDATI. Il calcio non mi brucia più dentro come in passato. È diventato un fatto di routine. Esci sul campo, ti riscaldi e poi vai a casa. Prima (…) tutto ruotava intorno al pallone. Ora è arrivato il momento di pensare anche ad altro. Mi spiace ma non funziona più come in passato. Non andrò avanti all’infinito.
Zlatan Ibrahimovic, la Repubblica

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