I terroristi islamici di Boko Haram attaccano in Nigeria tutte le scuole che non insegnano la sharia

Di Leone Grotti
11 Giugno 2013
Scuole attaccate e bruciate, professori e studenti uccisi. Così Boko Haram cercano di imporre la sharia nel nord della Nigeria

«Sappiamo chi sei. Sappiamo quali ore frequenti. Tu insegni agli studenti le materie imposte dal governo. Noi vogliamo che tu non vada più a scuola». Recitava così un sms arrivato sul cellulare di Sherif Daggash, insegnante di 28 anni della scuola secondaria Sanda Kyarimi di Maiduguri, capitale dello Stato del Borno, Nigeria. Il messaggio portava la firma di Boko Haram, il gruppo terrorista islamico che dal 2009 ha ucciso in Nigeria oltre 3 mila persone in più di 700 attacchi. Boko Haram vuole imporre la sharia in Nigeria e cacciare i cristiani dal nord del paese.

ATTACCHI ALLE SCUOLE. La scuola di Daggash ha ignorato il pericolo, ma pochi giorni dopo, in pieno giorno, miliziani di Boko Haram hanno attaccato la scuola uccidendo un professore e diversi studenti, scappati in mezzo al panico. Come racconta un reportage del Washington Post, la nuova strategia di Boko Haram nel nord della Nigeria, dove il governo ha imposto un coprifuoco per difendere i cittadini dalle incursioni dei terroristi, è quella di attaccare tutte le scuole tranne quelle islamiche. «Le scuole sono la chiave per cambiare la mentalità delle persone», afferma Labaran Usman, membro della Commissione nazionale per i diritti umani in Nigeria. E Boko Haram vuole che agli studenti si insegni solo la sharia.

ESAMI DI STATO PROTETTI. Negli ultimi mesi decine di scuole a Maiduguri sono state attaccate o bruciate da Boko Haram, che hanno anche ucciso professori e studenti, portando diversi insegnanti a lasciare il loro lavoro temendo nuovi attacchi. Gli esami di Stato si svolgono solo in aree protette, accerchiate dall’esercito nigeriano, ma nelle scuole che hanno subito attacchi gli studenti e i professori non tornano più.

GOVERNO IMPOTENTE. Venerdì scorso Boko Haram ha ucciso in un attacco 13 membri delle forze dell’ordine, che non riescono a garantire la sicurezza nel paese: «Non possiamo essere dappertutto», spiega un portavoce del governo. «Questi terroristi hanno sempre più armi e cambiano tattica ogni volta. Se colpiscono di notte e tu ti organizzi per fermarli di notte, cominciano ad attaccare in pieno giorno. Le scuole sono uno degli obiettivi principali, le colpiscono tutte, anche nei villaggi più remoti».

L’APPELLO DEI VESCOVI. A fine maggio i vescovi cattolici della Nigeria hanno lanciato un appello, “Salvare la Nigeria dal crollo”, in cui chiedevano al governo di «valutare gli strumenti di dialogo più efficaci e riportare il paese alla normalità», per fermare «un’escalation di violenza e criminalità senza precedenti» sfociata ormai in «una guerra di bassa intensità».

@LeoneGrotti

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