
Lettere al direttore
I persuasori occulti del mondo nuovo. E una legge più brutta di Grillo
Pubblichiamo la rubrica delle “lettere al direttore” contenuta in Tempi n. 26 (vai alla pagina degli abbonamenti). Per scrivere ad Alessandro Giuli: [email protected]
Vorrei un suo commento sull’uno-due secondo me devastante in cui si è esibito nei giorni scorsi il suo beneamato Ordine, quello dei giornalisti: prima la sospensione di Filippo Facci per aver rivendicato il diritto di scrivere «odio l’islam»; poi quella (peraltro divenuta nota a pena già eseguita) di padre Livio Fanzaga per aver ricordato a Monica Cirinnà, dopo l’approvazione delle unioni civili, che «adesso brinda a prosecco, alla vittoria», ma «arriveranno anche i funerali, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello». Ho come la sensazione che queste multe spettino sempre e solo a quelli che osano imboccare contromano alcune precise strade. In tutte le altre, mai che si trovi un vigile. Non so se la metafora ha reso l’idea.
Paco Minelli Ferrara
L’Odg non va abolito, va conquistato e riformato.
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Assieme al consigliere comunale uscente Luigi De Luca, sono stato fatto oggetto di un attacco personale pubblico in quanto, a un incontro del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl), ho indicato tra i criteri prioritari per le elezioni amministrative l’obiezione di coscienza riguardo alla legge sulle cosiddette “unioni civili”, la priorità educativa della famiglia e la vigilanza rispetto al diffondersi nelle scuole di ogni ordine e grado dell’ideologia del gender. Tale ideologia insegna che non conta tanto il sesso biologico, maschile o femminile, quanto il comportamento sessuale, declinato nelle sue più varie sfumature. L’occasione fa riflettere sul significato di parole molto spesso usate in politica, quali tolleranza, obiezione di coscienza, discriminazione, diritti, educazione, valori, inclusione, solidarietà, amore, libertà.
Francesco Bellotti, consigliere nazionale Mcl La Spezia
Massima solidarietà. La guerra delle parole è la principale linea di faglia in cui la natura umana resiste e si contrappone allo sradicamento pianificato dai persuasori occulti del mondo nuovo. Platone li chiamava psicagoghi. Citofonare a casa Zuckerberg per rintracciarne la versione contemporanea.
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Considerato che la legge impedisce a qualunque condannato in via definitiva di candidarsi a elezioni politiche, credo che ciò significhi, in sostanza, che un condannato per omicidio colposo plurimo non può rappresentare nessuno politicamente, tantomeno, credo, decidere chi può governare Comuni, Province, Regioni, o addirittura lo Stato. A questo punto mi chiedo come un pregiudicato come Beppe Grillo, che per il reato commesso a suo tempo con le leggi attuali sconterebbe almeno 20 anni di carcere, possa comandare come burattini tutti coloro che sono stati eletti democraticamente e decidere, indirettamente, quali leggi devono approvare i Cinque Stelle, o con chi devono governare, o chi ha diritto di candidarsi o di governare oppure dimettersi una volta eletto. Sta facendo praticamente politica attiva molto più di un politico democraticamente eletto, il quale si può sottoporre al giudizio degli elettori dai quali riceve un mandato, mentre il signor Grillo fa e disfa non potendo raccogliere un solo voto. Mi pare che sia una vera vergogna e non sottolineata adeguatamente dai commentatori politici, men che meno dai giustizialisti manettari travagliati e padellati del Fatto, sempre attenti, quando riguarda gli avversari politici però, alla moralità in politica. E a occhio e croce, mi pare che la nostra sia l’unica democrazia occidentale dove può succedere una cosa del genere, l’ubriacatura da web e popoli della rete ha preso il sopravvento, e i più furbacchioni come Grillo hanno saputo cavalcare la tigre, ma il popolo italiano è umorale, e le volpi più furbe molto spesso le fa finire in pellicceria.
Ciro Maddaloni Cagliari
Gentile signor Maddaloni, l’Italia è il luogo in cui un Parlamento delegittimato da una sentenza della Consulta (causa Porcellum) è riuscito nell’impresa di espellere dal Senato Silvio Berlusconi, applicando retroattivamente una legge già di suo sgangherata (ma votata anche dal centrodestra!), cui lei fa qui tacito riferimento. Lo stesso Parlamento ha eletto due presidenti della Repubblica (Napolitano bis, Mattarella); e poi, tra l’altro, ha azzardato una riforma costituzionale (bocciata dal referendum del 4 dicembre scorso), ha approvato la legge sulle unioni civili e adesso vorrebbe infliggerci lo ius soli e il biotestamento. Di fronte a queste – diciamo così – anomalie, cercherei di non esagerare nelle limitazioni all’attività politica (non parlamentare) di uno come Beppe Grillo. Teniamoci cara almeno la libertà d’espressione, visto che il diritto alla rappresentanza già se la passa così male.
Foto Ansa
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