
I nuovi vertici di Enel, Eni, Poste Italiane e Finmeccanica
Volti “nuovi”, quattro donne ai vertici, tetti agli stipendi. Le nomine dei manager pubblici annunciate ieri sera dal premier Matteo Renzi sono volute essere nelle intenzioni quella che il premier aveva definito «una doppia rivoluzione»: «Sono particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile, segno di un protagonismo che chiedeva da troppo tempo un pieno riconoscimento anche da parte del settore pubblico, in linea, anzi all’avanguardia, rispetto alle migliori esperienze europee ed internazionali» ha detto il premier. Ma i mercati stamattina non hanno mostrato poi troppo entusiasmo e gradimento.
ENI. Viene confermata la linea aziendale seguita dal Cane a sei zampe, che nell’era Scaroni ha aumentato il numero di missioni all’estero: se alla presidenza va l’ex numero uno di Confindustria, Emma Marcegaglia, come amministratore delegato viene scelto Claudio Descalzi, attuale capo fino ad oggi proprio del settore Esplorazione&Ricerca Eni.
ENEL. Linea riconfermata anche per il settore energetico elettrico. Alla presidenza infatti arriva uno dei volti nuovi per le aziende pubbliche, cioè Patrizia Grieco, manager di esperienza che oggi arriva dalla presidenza di Olivetti, e prima è stata dirigente in Siemens informatica. Ma nel ruolo operativo sul campo di ad Renzi ha voluto confermare un dirigente interno anche nel caso di Enel: Francesco Starace, attuale ad di Enel Greenpower, ad indicare che la strada perseguita sulle rinnovabili va bene e deve diventare sempre di più la rotta per il futuro di tutta la compagnia.
POSTE ITALIANE. Cambio al vertice sebbene vada sottolineato che Poste chiude da un paio d’anni con utili netti di tutto rispetto e in crescita, a circa 1 miliardo di euro. Adesso alla presidenza arriva Luisa Todini, presidente del gruppo di famiglia che è leader nel settore edile (ma Todini ha guidato alla differenziazione degli affari di famiglia, creando Ecoss Energia e investendo anche nel settore delle rinnovabili) e poi – aspetto che non è dispiaciuto né a Renzi né a Silvio Berlusconi – ex eurodeputata di Forza Italia. Accanto a lei, come ad Francesco Caio, ex manager di Indesit e del colosso inglese delle telecomunicazioni Cable&Wireless, poi voluto da Enrico Letta come responsabile del progetto Agenda digitale. Parrebbe dunque che con la sua scelta il governo abbia voluto strizzare l’occhio ad un futuro verso la digitalizzazione progressiva della Pa.
FINMECCANICA. Confermate le indiscrezioni: alla presidenza resta Gianni De Gennaro, al posto di amministratore delegato da Trenitalia arriva Mauro Moretti, che si troverà subito ad affrontare un nodo interessante. L’ad uscente, Alessandro Pansa, aveva varato un piano industriale in cui prevedeva l’uscita e la progressiva dismissione del settore civile. Così dopo la vendita già avvenuta di Ansaldo Energia, ora avrebbe pianificato quella dei trasporti ferroviari, Ansaldo Breda e Ansaldo Sts. In molti si chiedono cosa farà adesso Moretti che nel settore dei trasporti ferroviari ha trascorso la propria carriera.
L’APERTURA DI PIAZZA AFFARI. Stamattina la borsa però non si è svegliata troppo di buon umore. Eni ha aperto in stabilità rispetto ad ieri (+0,05 per cento a 18,46 euro) e in leggero calo Enel (-1,05 per cento a 3,97 euro) e Finmeccanica (-1,49 per cento, a 6,6 euro). Va segnalato però che probabilmente non sono state le nomine dei vertici ad incidere più di tanto, infatti anche le altre borse europee hanno aperto con dei cali più o meno vistosi: la causa più probabile che pesa su questi segni meno sono le tensioni in Ucraina.
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