
I grillini bolognesi e la «fabbrica dei veleni». «Non voglio che M5S si trasformi in Scientology»
Si sono alzati e hanno abbandonato le loro sedie per andare a sedersi vicino al gruppo consiliare della Lega Nord, pur di non stare vicino a Federica Salsi, consigliera comunale bolognese, rea di aver trasgredito le disposizioni di Beppe Grillo partecipando al talk politico condotto da Giovanni Floris. Un gesto molto duro di Massimo Bugani e Marco Piazza, che dice molto della tensione in seno al Movimento Cinque Stelle emiliano. L’ex comico si è scagliato contro «il punto G che ti dà l’orgasmo nei salotti del tak show», come ha scritto sul suo blog. La Salsi ha risposto dandogli del maschilista. Oggi il siparietto a Palazzo d’Accursio. Bugani si è dissociato da un ordine del giorno in solidarietà alla collega, si è alzato in piedi e si è allontanato in fondo all’aula. Nel frattempo lei è intervenuta in aula: «Ho aderito a questo movimento perché ne condividevo lo spirito e le idee, ma non voglio che si trasformi in Scientology». Da una parte Bugani e Piazza in linea coi vertici del Movimento, dall’altra chi ha riconosciuto alla consigliera una militanza seria e trasparente, e le ha fatto presente, in questi giorni, tutta la sua solidarietà.
LE DUE CORRENTI. Come Raffaella Pirini, consigliere comunale a Forlì. «Non condivido per niente quella battuta» commenta a tempi.it. «La trovo davvero di cattivo gusto, un attacco sguaiato contro chi lavora con serietà per il Movimento. In un periodo, poi, in cui la violenza sulle donne è all’ordine del giorno. La violenza è anche verbale. Avrei sperato di non assistere mai a un episodio del genere». I nodi verranno al pettine il 14 novembre, quando verranno verificate le attività dei consiglieri. È vero che Bugani ha chiesto di inserire nell’ordine del giorno le dimissioni di Federica Salsi? «Che Bugani sia una delle persone costantemente in contatto diretto con Casaleggio mi sembra chiaro. Credo che molti siano contrari a questa proposta, che è semplicemente scandalosa». D’accordo con lei anche Valentino Tavolazzi, consigliere per la lista civica “Progetto per Ferrara”, che fa notare come ci sia «una parte del movimento bolognese, rappresentata da personaggi ben precisi, che continua a dileggiarci».
LA “FABBRICA DEI VELENI”. Di chi si tratta? È presto detto: «Noi militanti li chiamiamo “la fabbrica dei veleni”. Sono Massimo Bugani, Serena Saetti, e suo marito Nicola Virzì, videomaker, detto Nik il Nero». Serena Saetti, consigliere di quartiere a Bologna, ha chiesto pubblicamente le dimissioni della Salsi. «Sono quelli che deviando la realtà con false informazioni hanno causato la rottura tra me e Beppe Grillo. Sono gli stessi che hanno attaccato Favia. E che hanno accusato il gruppo di Cento di remare contro il Movimento. Una montagna di bugie che da Bologna sono arrivate a Milano, alle orecchie dello staff Casaleggio. E che hanno certamente contribuito a far prendere a Grillo una serie di decisioni sbagliate. Casualmente, sono le stesse persone che oggi hanno preso le distanze dalla Salsi». La guerra è aperta.
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