
I genitori dell’asilo di Buccinasco non ci stanno: «Ridateci la parità scolastica»
I genitori dei bimbi della scuola Don Stefano Bianchi non ci stanno. Dopo che il neosindaco Giambattista Maiorano – che in campagna elettorale aveva affermato di voler amministrare il comune di Buccinasco per via sussidiaria – ha ridotto la convenzione trentennale che il comune recapitava nelle casse della paritaria, i genitori hanno ripreso a sensibilizzare il territorio in merito all’ardua questione. Stavolta, con un aiuto in più all’interno del consiglio comunale. L’11 dicembre Serena Cortinovi, capogruppo del Pdl di Buccinasco, ha avanzato un’interrogazione al sindaco Maiorano, riprendendo le fila di una discussione che procede da quasi un anno.
EQUITA’? Dopo aver ricordato, in base alla sentenza 2605/2001 del Consiglio di Stato, che «una scuola è pubblica non in base alle caratteristiche del soggetto gestore, ma in quanto erogatrice di un servizio offerto a tutti e orientato al bene della res publica», e che l’articolo 3 della Costituzione sancisce che tutti i cittadini, uguali davanti alla legge, non devono subire alcuna discriminazione nel pagamento di una retta per uno stesso servizio (a parità di condizione sociale), Cortinovi ha chiesto: «Come possano (Maiorano e la sua giunta, ndr) parlare di equità lasciando il contributo alla materna parrocchiale invariato rispetto a quanto deliberato dal Commissario. Come possano parlare di equità facendo pagare alle famiglie della scuola Don Stefano Bianchi una retta che è quasi il doppio di quella che pagano le famiglie della materna statale».
STRISCIONI E DISSENSO. Cortinovi ha anche confutato le affermazioni di Maiorano sul maggior costo per alunno della scuola parrocchiale (1.672 euro) rispetto a quello della pubblica (683 euro): «Non tiene conto del fatto – ha spiegato la capogruppo – che nella scuola statale gli stipendi del personale sono a carico dello Stato, mentre nel bilancio della scuola parrocchiale sono inclusi». Fuori dall’assemblea, un folto gruppo di genitori hanno aspettato la fine dei lavori per mostrare al Consiglio e alla Giunta i loro striscioni di dissenso. E hanno volantinato una lettera che chiede «che la giunta Majorano riconosca a tutte le famiglie che scelgono l’asilo Don Stefano Bianchi un contributo affinché chiunque lo desideri possa continuare ad usufruire del servizio della scuola materna scegliendo liberamente a parità di condizioni economiche. Com’è stato per trent’anni».
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