
I cieli della chiesa del Getsemani tornano a splendere grazie a sei ragazzi palestinesi
Gerusalemme, il cielo stellato della Chiesa del Getsemani torna a splendere nella piena tonalità dei suoi mosaici, restaurati con un lavoro di 18 mesi, la spesa di 600mila euro e l’aiuto di 6 giovani palestinesi, 5 dei quali sono musulmani. Là dove sorge l’orto in cui Gesù si ritirò in preghiera dopo l’ultima cena appena prima di essere tradito, a inizio Novecento fu edificata una Chiesa detta “di tutte le Nazioni” per l’aiuto economico che arrivò all’architetto Antonio Barluzzi da diversi Paesi del Mondo: era stata terminata nel 1924 e fino ad oggi non aveva subito ancora restauri, portando con sé tutti i segni del tempo e di decenni sudati e violenti per la Palestina, come le scariche di proiettili trovate sulla facciata risalenti alla guerra dei Sei Giorni del 1967.
SEGNI DEL TEMPO E DELLE GUERRE. Il logorìo era evidente in una delle chiese più visitate della città (5mila pellegrini ogni giorno vengono qui), per questo la Custodia di Terra Santa ha fatto partire i lavori: «I francescani avrebbero potuto affidare il progetto a maestranze giunte dall’estero – spiega Carla Benelli, responsabile dei progetti culturali di ATS pro Terra Sancta, associazione laica che collabora con la Custodia e coordinatore dell’iniziativa – ma hanno scelto di investire nella formazione di giovani locali palestinesi». Così è iniziata l’attività dei sei ragazzi, tutti provenienti dal Mosaic Centre di Gerico. «Affidare il restauro della basilica vicino all’orto degli ulivi a dei ragazzi musulmani (dopo aver contribuito al restauro di altre due sinagoghe) è stata una bella sfida – continua Benelli – ma si sentono grati e orgogliosi di aver partecipato a quest’opera di conservazione».
LE VISITE PER I BAMBINI. Anche il Custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa più di una volta ha sottolineato l’importanza e la valenza educativa di questo lavoro. Perché la chiesa è un luogo d’attrazione non soltanto per i pellegrini che arrivano dall’estero, ma anche per i giovani locali: più di mille bambini di Gerusalemme, tra gli 8 e i 12 anni, sono venuti in questi mesi a visitare la chiesa, aperta appositamente per le scuole in alcuni orari speciali: molti di loro non erano neanche a conoscenza dello splendore di questo cielo stellato e di questi mosaici. «Mentre vanno a scuola, la mattina, i bambini vedono file di pullman in coda che fanno scendere i pellegrini e si chiedono: perché proprio lì?». I francescani hanno cercato così di favorire le visite scolastiche, affinché tutti musulmani e cristiani, potessero vedere la grandezza di questo posto. «Il più delle volte rimangono sbalorditi nel vedere un posto così bello e così vicino a casa loro, nel cuore della Gerusalemme est». Non l’avrebbero mai immaginato. Tanto che una bambina musulmana alla fine del tour ha chiesto ai frati: «Posso tornare anche con i miei genitori?»
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