I cattolici hanno mollato Monti o Monti ha mollato i cattolici? Entrambe le cose

Di Luigi Amicone
10 Gennaio 2013
Scenette sparse da una campagna elettorale confusa. È il momento di mobilitarsi perché tutto possiamo sopportare tranne «la tristezza dei cuori»

Scena prima, Cagliari. Giorgio La Spisa è assessore al Bilancio della giunta berlusconiana in Regione Sardegna. Ex Forza Italia, cattolico, iscritto alla Fraternità di Comunione e Liberazione. Annuncia lo strappo dal Pdl e la candidatura nella Lista Monti. Capolista al Senato. Tante grazie all’eurodeputato Mario Mauro, suo pigmalione presso il Professore. E molto mal di pancia in casa Udc che considera uno sgarbo l’aver preferito come testa di serie un berlusconiano pentito piuttosto che un fedele “montino”. Però, anche gli amici ciellini non esultano. «Non è per niente scontato che lo voteremo».

Scena seconda, Milano. Dopo l’accordo con la Lega, Formigoni mastica amaro e si prepara ad accettare la candidatura nelle liste del Pdl. Scelta realistica, dicono i formigoniani, la politica è l’arte del possibile. Albertini, che proprio dal governatore uscente ha ricevuto l’investitura a candidato presidente, deve decidere se continuare a correre per “testimoniare”. Oppure rassegnarsi a un’uscita di scena onorevole. Intanto fa molto scalpore il disimpegno dalla Lista Monti annunciato, via Corriere della Sera, da Corrado Passera. Nell’intervista con Ferruccio de Bortoli l’ex di Banca Intesa si rappresenta un futuro politico vestito alla marinaretto del cattolicesimo popolare. Sensibile alla economia sociale di mercato. Agli agenti sociali no profit. Alla libertà di educazione. Difficile, però, coniugare la verve da Katholikentag con il «mi auguro una coalizione Bersani-Monti». In fondo non è l’outing che Berlusconi aspettava per confermare la sua accusa truculenta a Monti di essere una «comparsa», una «stampella della sinistra», «una sciagura»?

Scena terza, Roma. «No, Monti non ci sarà e forse anche il nostro incontro verrà rinviato». Vigilia del raduno capitolino del cosiddetto gruppo dei cattolici di Todi. È uno dei principali promotori a parlare. Chiede l’anonimato. Confessa che in vista del meeting c’erano state diverse telefonate tra i più stretti collaboratori del premier e ambienti della Conferenza episcopale. Da parte cattolica si cercava di saggiare le intenzioni del Professore, verificare la sua disponibilità non tanto o non soltanto su temi etici e princìpi non negoziabili. Ma a una apertura più marcata in tema di sostegno alle famiglie flagellate dalla crisi, scuole libere, Terzo settore. Conclusione? «Il Professore ci ha fatto sapere che la sua partecipazione non sarebbe stata “opportuna”. La scusa? La presenza di movimenti religiosi come i Neucatecumenali e l’Azione cattolica». Insomma, tutti gli endorsement ecclesiali pro-Monti l’Epifania se li è portati via. «Adesso la questione che si pone è: dobbiamo consegnare la rappresentanza dei cattolici ad Andrea Riccardi o turarci il naso e votare Berlusconi o Bersani?». Un bel problema. Intanto, un’ora dopo il nostro colloquio, martedì 8 gennaio, l’insider di Todi conferma via sms: « Rinviata riunione del 10…». E l’ultimo endorsement pro Monti probabilmente finisce qui.

Caffarra e la tristezza dei cuori
Scena quarta, in viaggio sul Freccia Rossa, tratta Milano-Bologna. I controllori delle Fs prima di timbrare il biglietto ti chiedono un’offerta libera. «Stiamo facendo una colletta per i senza fissa dimora ospitati dalla Comunità di sant’Egidio. Desidera versare un contributo?». In effetti il peso del ministro Riccardi, leader della Comunità di sant’Egidio folgorato sulla strada di Monti e gran visir della Sublime Porta d’Oltretevere, si capisce già da questi piccoli e benemeriti privilegi. Eccetto i venditori napoletani di calzini che sono soliti battere i vagoni in partenza dalla stazione Termini, non c’è ricordo che Ferrovie dello Stato mettesse a disposizione i suoi impiegati per collette di alto contenuto sociale.

Scena quinta, Bologna. Siamo in visita privata al cardinale e arcivescovo di Bologna. «Quel che ho da dire come pastore lo dirò a tempo opportuno. Naturalmente la Chiesa non fa politica e non indica partiti. Quando verrà il momento esporremo i nostri criteri di giudizio sulla situazione». Ma le preoccupazioni del cardinale non riguardano partiti e politica. «Vede, c’è qualcosa di peggio delle tribolazioni. Le tribolazioni si possono sopportare e diventare perfino occasioni di un bene grande, come dice san Paolo. È la tristezza del cuore che, invece, è male. Un male insopportabile. È la tristezza dei cuori, questa sperdutezza delle anime, che mi preoccupa e che mi mobilita. Come uomo e come pastore. Poiché tutto si può portare, ma non ciò che sembra smentire che siamo fatti per la felicità».

Scena sesta. Crotone. Un giudice sentenzia che la rivolta dei tunisini nel centro di raccolta per clandestini di Capo Rizzuto non costituisce reato. Assolti con formula piena «perché hanno agito per legittima difesa e in nome del diritto alla dignità». Commento di un cappellano di penitenziario che ha simbolicamente aderito a “Amnistia, giustizia e libertà”, l’unica lista di scopo in corsa e che inutilmente Marco Pannella ha cercato di apparentare alla Lista Monti. «Dopo questa sentenza c’è da aspettarsi lo scoppio delle carceri. Infatti, se ha ragione il giudice di Crotone e le nostre carceri sono quello che sono, cioè pattumiere sociali dove vengono violati i più elementari diritti umani, perché i detenuti non dovrebbero scendere in rivolta per poi essere assolti e mandati liberi in quanto agirebbero “per legittima difesa e diritto alla dignità”?».

Il destino di un mondo
Insomma, grande è la confusione e il freddo sotto il cielo della politica che si confronta con il cosiddetto “mondo cattolico”. Ma si capisce, non è solo una questione interna alla Chiesa italiana. Basta scorrere i due maggiori quotidiani nazionali, entrambi su esplicite (Repubblica) o più graduate (Corriere della Sera) posizioni favorevoli a un governo Bersani con “stampella” Monti, per intuire che in questa fase non sono gradite agende che non trovino la benedizione di un certa élite europeista, fortemente economicista e rudemente irreligiosa. Non sfugge inoltre, il fatto che anche dalla Casa Bianca arrivano segnali a tenere a freno quel cattolicesimo che molto filo da torcere sta dando all’amministrazione democratica e alla sua riforma sanitaria che contrasta ogni principo di libertà di coscienza. La telefonata di Obama a Monti, arrivata nei giorni delle festività natalizie, ma tenuta “viva” fino a questa settimana, è un chiaro segnale di quali siano gli endorsement che contano sul serio. D’altra parte l’Europa a guida tedesca è apertamente schierata con Monti e con la garanzia di cosiddetto “rigore” che il Professore rappresenterebbe anche in caso di un governo delle sinistre. Più in generale, sotto il profilo geopolitico, la Casa Bianca sembra aver scelto come propri alleati o, per lo meno, come interlocutori privilegiati nel Mediterraneo del sud i Fratelli Musulmani del presidente egiziano Morsi. Mentre i fratelli hollandiani, sensibili alle rivoluzioni “etiche” in materia di agenda gay, aborto, eutanasia, sarebbero i naturali partner dell’amministrazione Obama sulla sponda europea del Mare Nostrum.

Cosa comporterà tutto ciò per i cristiani italiani ed europei? Intanto sappiamo cosa sta comportando per i cristiani dell’altra sponda. Come ha denunciato in una drammatica intervista a Radio Vaticana il patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal, «in passato io dicevo che noi di Gerusalemme siamo la Chiesa del Calvario, ma ormai tutto il Medio Oriente è Chiesa del Calvario». Il Calvario per i cristiani occidentali forse non ci sarà. Ma è chiaro, anche qui in Italia, appendice di un’Europa a guida burocratica “illuminata”, che essi potrebbero ben diventare come quelli cresciuti con don Giussani e ai quali, in una lontana udienza estiva del 1982, Giovanni Paolo II disse: «Voi non avete patria perché voi siete inassimilabili da questa società». Gli inassimilabili. Ecco un buon aggettivo per un’agenda, presente e futura, di unità anche politica dei cristiani.

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    17 commenti

    1. Tommaso Mazza

      “Scena seconda, Milano. Dopo l’accordo con la Lega, Formigoni mastica amaro e si prepara ad accettare la candidatura nelle liste del Pdl. Scelta realistica, dicono i formigoniani, la politica è l’arte del possibile.”
      “«Voi non avete patria perché voi siete inassimilabili da questa società». Gli inassimilabili. Ecco un buon aggettivo per un’agenda, presente e futura, di unità anche politica dei cristiani.”
      queste due frasi sono nello stesso articolo. ma la vedo solo io la contraddizione??

    2. giovanni

      Votiamo Berlusconi con convinzione ! Solo lui può promuovere la nostra visione cristiana e cattolica della società. A maggior ragione ora che il Grande Roberto è tornato con lui per una marcia elettorale trionfale.
      L’Italia prima e l’Europa poi saranno di Cristo !

    3. erpuzzone

      Direttore tira fuori vecchie palle e organizza incontro pubblico con Mauro Sapelli e Giannino su Europa,debito, fiscal compact, integrazione e sovranita nazionale. Qua ci giochiamo i prossimi trent anni.

    4. Michele

      Un giudizio originale, sebbene radicato nella tradizione dell’esperienza cristiana, lo ha appena scritto Mario Mauro sul Sussidiario.net. Il Cavaliere e i suoi nemici, Santoro e compagni, sono la muffa che possiamo ripulire, ad esempio non votandoli e votando invece il tentativo Monti. Si puo’ sempre votare turandosi il naso, mentre spegnendosi il cervello credo sia un po’ da idioti, sebbene fortemente auspicato da coloro che ci mettono la faccia e non vorrebbero che altri ci mettessero il nome. Riguardo alla tristezza dei cuori, meno ciance e piu’ concretezza, please. I criteri per i lieti di cuore li ha appena ricordati Mario Mauro sul sussidiario.net. Intelligenti pauca

      1. Stefano

        Grande, Michele. Questo deve diventare uno slogan. Turiamoci il naso, ma non spegniamo il cervello.

    5. Alessandro

      Amicone, d’accordo che siamo in assimilabili, va bene che non abbiamo patria, magari saremo anche nel mondo ma non del mondo, però sto guardando Berlusconi da Santoro e mi sto un po’ rompendo gli zebedei. Ecco, non vorrei che i miei zebedei si assimilassero con quei personaggi lì leggendo Tempi da qui alle elezioni… Abbiamo bisogno di un giudizio originale, e non di intrupparci dall’una o dall’altra parte.

    6. maio

      Caro Paolo, non è un pò troppo comodo che quando gli errori li fanno quelli la è colpa loro, se li fanno questi qua è colpa della Finanza Internazionale?

      Il debito di 2000 miliardi mica ce l’ hanno hanno fatto fare Wall Street o la City di Londra, ma quelli che hanno amministrato male. Come in qualsiasi Azienda o Famiglia di questo mondo, prima o poi gli errori si pagano. Purtroppo in Italia (come in Grecia, mentre in Spagna la classe politica ha avuto più dignità) chi ci ha regalato l’ incertezza del futuro, pretende di essere ancora chiamato a comandare.
      Purtroppo, c’è ancora chi gli da credito.

      1. paolo delfini

        Certo,caro Maio, Lei ha ragione, io infatti contesto tutti i governi degli ultimi 25 anni, grazie ai quali il debito pubblico e’ raddoppiato, nonostante le tanto osannate privatizzazioni (veda riunione sul britannia). le “liberalizzazioni”, la sfavillante idea di aderire all’euro con il cambio di 1936 lire circa, la ” concertazione”, e la perdita della sovranita’ monetaria per cui lo Stato paradossalmente non puo piu’ emettere banconote ma deve acquistarle da una societa’ privata(bce) al prezzo del loro valore nominale( signoraggio bancario);e tante altre cose .La prima Repubblica, nei suoi ultimi anni e’ stata davvero una brutta realta’,ma la seconda e’ stata una cosa ben peggiore, e il governo attuale targato goldman sachs ne e’ il triste epilogo.La prima Repubblica era una democrazia con tutti i difetti e le storture che vogliamo, la seconda e’ una democrazia “guidata” che ha portato al dissesto dell’economia reale,la cui causa maggiore non e’ il debito pubblico,e di questo centrosinistri e centrodestri sono corresponsabili, che siano cattolici o no..Distini saluti e con stima

    7. maio

      Caro Paolo, CLlini in carne ed ossa ne conosco molti, tra cui famigliari stretti,a cui, come a lei, non contesto la buona fede, ma bensì l’ ingenuità che, finchè fosse destinata alle proprie personali scelte, niente da dire. Molto da dire quando quelle scelte sono indirizzate a favore di furbetti e furboni che li usano e che, se si tratta di gente di Governo, determina poi anche la qualità della MIA vita.
      Se Monti rappresenta la finanza internazionale, i signori che ho citato, che cosa rappresentano?
      Se Monti cerca di rimediare ai debiti contratti da chi lo ha preceduto, lei conosce una alternativa al tirare la cinghia?
      Se lei lavorasse in una Azienda dove chi ha amministrato ha portato sull’ orlo del fallimento, si aspetta che il nuovo AD esordisca con un aumento di stipendio a tutti?
      Mi sembrano ragionamenti seri.
      Quello che non mi piace è che chi non la pensa come me, invece di contestarmi con ragionamenti concreti, si rifugi nel vittimismo o svicoli su discorsi sulla Religione, sul Papa o Dio, che sono cose personali che non centrano niente con l’ essere buoni o cattivi amministratori.
      Come ho detto altre volte, se uno è un ladro, è un ladro punto e basta. Frequento la Chiesa che mi indica la mia coscienza, ma cerco di votare per chi (nessuno è perfetto) è meno ladro degli altri.

      1. paolo delfini

        Caro Maio ripeto, e’ ovvio che la politica sia purtroppo quasi del tutto manovrata dall’Alta finanza e che le decisioni che contano vengano prese a Wall street, nella City di Londra o a Francoforte, non illudiamoci che siano ancora i Parlamenti o i governi le vere redini dei Paesi. Alla luce di questo, affermare che Monti sia migliore di tanti altri o addirittura sia stato mandato per “risanare il Paese” e’ pura propaganda, non c’entrano niente la Religione il Papa o Cl, e’ un problema oggettivoI Il grosso problema degli Stati europei e’ quello di riacquistare le rispettive sovranita’, visto che siamo in una condizione di dittatura finanziaria, e’ inutile cambiare gli attori quando il copione ed i registi sono sempre gli stessi, e’ il Sistema che va cambiato, quindi sventolare la bandiera di Monti, di Berlusconi, di Bersani o di chi vuole Lei e’ tempo sprecato, sono purtroppo cavalli della stessa scuderia, senza distinzione.Distinti saluti

    8. maio

      Se c’è un gruppo assimilassimo nella società Italiana è proprio CL.
      Come si sono lasciati assimilare dal mondo Politico, Economico e Sociale, nessunaltro ci è riuscito.

      Dove c’è il Potere, là cè CL.
      Un mese fa, con il PDL in caduta libera, sembrava veleggiare verso Monti che prometteva fare il pieno alle elezioni.
      Ricordate il convegno di Italia Popolare, con Lupi in jeans e maglione ad indicare la nuova via?
      Poi hanno visto che Monti è una persona troppo seria, è Cattolico, ma ha il senso dello Stato e non gli andava di inquinarsi con integralisti di qualsiasi ideologia o religione fossero.
      Così, ecco il ritorno dall’ accogliente Berlusca, che accetterebbe pure i centri sociali se gli promettessero il voto.

      Adesso gli “inassimilabili” sono tornati in compagnia degli “assimilatissimi” Berlusconi, il maggiordomo Alfano, Verdini, Scaiola, Cicchitto, Gasparri, LaRussa, Santanchè, Dell’Utri, Cosentino, Mastella, Milanese, Capezzone, Minetti, Bossi, Borghezio, Calderoli, ecc ecc

      Grazie Monti.

      1. paolo delfini

        Caro Maio, senza spocchia e con il massimo rispetto. ma Lei qualche ciellino in carne ed ossa lo conosce personalmente? A me sembra che lei conosca CL solo attraverso le favolette e bugie che raccontano stampa eTv ( di sinistra o destra non ci sono tante differenze). Per quanto mi riguarda , la sua convinzione che dove ci sia il Potere ci sia Cl, la contesto radicalmente, anche perche i vari Berlusconi,Alfano,Bersani, Casini,Di Pietro, Vendola,ecc o anche i “nuovi” politici emergenti come Grillo,Montezemolo, Giannino ,ecc sono ben lontani dal mio modesto modo di pensare e da quello di tanti altri ciellini o cattolici, Monti e’ poi quello che attualmente piu’ di tutti rappresenta il potere reale, che come lei ben sa non e’ il mondo politico ma quello dell’Alta Finanza(purtroppo), grazie al quale abbiamo raggiunto in Europa il limite del baratro, altro che “la luce in fondo al tunnel”.Distinti saluti e grazie a Luigi Amicone per l’articolo.

    9. Luca

      L’idea di inassimilabilita’ e’ interessante… dopo 40 anni resta sempre attuale la famosa lettera di Zverina…

      Invece, non e’ il centro dell’articolo, d’accordo… ma perche’ usare a casaccio i sostantivi?

      pigmalióne s. m. – Propriam., nome proprio (Pigmalione, gr. Πυγμαλίων, lat. Pygmalion -onis) di un personaggio della mitologia classica, re di Cipro, che, innamoratosi di una statua da lui stesso scolpita, ottenne da Afrodite che fosse trasformata in donna vivente, che poi sposò. Il motivo fu ripreso e adattato modernamente dal drammaturgo irlandese G. B. Shaw nella commedia Pygmalion (1913), in cui un professore di fonetica si assume il compito di insegnare buon accento e buone maniere a una giovane fioraia. Nell’uso com., chi assume il ruolo di maestro nei confronti di persona rozza e incolta, spec. una donna, plasmandone la personalità, sviluppandone le doti naturali e affinandone i modi: essere un p.; fare da p. a qualcuno.

    10. Nicola

      Caro direttore
      noi siamo inassimilabili (nessuno ci rendere simili) in questa società, perchè QUALCUNO ha cambiato la nostra vita,almeno a me è successo questo. Però io sono simile anzi carne della stessa carne di chi fa la mia stessa esperienza.Si ricorda lo slogan di MARIO MAURO ” MAURO SONO IO” ebbene io mi ci ritrovo, non solo per lo slogan e il filmato in cui c’è dentro la mia faccia, ma perchè ho fatto esperienza di questo,e glielo racconto, io lavoro in una scuola faccio il bidello alla fine di un incontro tenuto nella mia scuola dico mia perchè la sento mia l’ ON MARIO MAURO allora vice presidente del parlamento europeo alla fine dell’ incontro da lui tenuto mi ha chiesto e dato una mano a raccogliere le sedie. QUINDI IN QUEL MOMENTO MAURO DIVENTA NICOLA.
      QUINDI PER ME E’ SCONTATO INVECE VOTARLO E FARLO VOTARE.
      Grazie

    11. paolo delfini

      Inassimilabili, appunto, nei confronti di tutti i politici, anche quelli sedicenti “cattolici” o “vicini al mondo cattolico”, che sono tanti, anche troppi.

    12. Sergio Galli

      Grande AmIcone! INASSIMILABILI

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