A Hong Kong la persecuzione di Falun Gong e cristiani sta per iniziare

Di Leone Grotti
11 Luglio 2021
Il governo ha annunciato l'intenzione di mettere al bando il Falun Gong, pratica spirituale invisa al regime comunista in Cina. Subito dopo, toccherà ai cristiani
Membri del Falun Gong protestano a Taiwan contro la persecuzione del regime in Cina e a Hong Kong

«Perché il governo di Hong Kong non mette al bando il Falun Gong?». È quanto ha chiesto mercoledì la parlamentare pro Pechino, Elizabeth Quat, al ministro per la Sicurezza Chris Tang. La deputata ha accusato il movimento spirituale di «diffondere idee sovversive».

Falun Gong perseguitato in Cina

Il Falun Gong è la pratica spirituale-religiosa più perseguitata in Cina. Nata nel 1992, vide in pochi anni l’adesione di 70 milioni di cinesi. Il Partito comunista inizialmente appoggiò il movimento ma poi, vedendovi una possibile minaccia per il regime a causa della sua enorme popolarità, ne ordinò la persecuzione a partire dal 1999 per volere dell’allora leader comunista Jiang Zemin. Migliaia di seguaci del Falun Gong sono stati arrestati in Cina, condannata dal Tribunale internazionale per l’espianto forzato dei loro organi. Una pratica che il regime ha giurato di avere interrotto nel 2015, ma che secondo il Tribunale internazionale («oltre ogni ragionevole dubbio») non si è mai fermata e continua fino ad oggi.

La deputata Quat ha accusato il movimento religioso-spirituale di «disseminare un’ideologia antigovernativa» a Hong Kong. Il parlamentare pro regime Wong Kwok-kin ha aggiunto che andrebbe chiuso anche il loro giornale, Epoch Times, proprio come avvenuto con il principale quotidiano pro democrazia, l’Apple Daily.

Il governo minaccia i cittadini

Il ministro per la Sicurezza si è rifiutato di affermare se il Falun Gong violi o meno la legge sulla sicurezza nazionale, che ha già causato il trasferimento in carcere di quasi l’intero movimento democratico di Hong Kong. Ha però detto che «controlleremo attentamente. Potrebbe essere presi provvedimenti legali in futuro contro l’organizzazione». Chris ha anche aggiunto che «i cittadini dovrebbero dissociarsi da simili organizzazioni, che potrebbero danneggiare la sicurezza nazionale, oppure la pagheranno a caro prezzo».

I cittadini di Hong Kong sono ormai abituati a essere minacciati dal governo in carica. È da un anno, infatti, che i ministri lanciano avvertimenti alla popolazione: non partecipate alle primarie dei pandemocratici, non comprate in edicola l’Apple Daily, non dite né scrivete cose di cui «potreste pentirvi». Agli avvertimenti e alle minacce seguono solitamente accuse formali, arresti e carcerazioni preventive.

Anche la libertà religiosa è a rischio

La decisione del governo di iniziare a perseguitare i membri del Falun Gong è una notizia drammatica per Hong Kong. Nell’ormai ex città autonoma, infatti, le libertà civili sono già state ridotte al lumicino ma non era ancora stata toccata la libertà religiosa. L’attacco al Falun Gong dimostra che presto anche le religioni saranno sottoposte al rigido controllo delle autorità e, in caso di mancata sottomissione, alla persecuzione.

Il 4 giugno, giorno dell’anniversario della strage di Piazza Tienanmen, le uniche commemorazioni che il governo di Hong Kong non ha impedito con la forza sono state le funzioni religiose nelle chiese cattoliche e protestanti. Sette parrocchie, come ogni anno, hanno organizzato una messa in memoria delle vittime. Per quanto la polizia non abbia bloccato le funzioni, decine di militanti pro Pechino hanno appeso davanti alle chiese incriminati grandi striscioni con scritto:

«Le sette invadono la fede. L’anticristo e falsi profeti emergono. Dietro la scusa di adorare Dio, incitano al caos. Dividono la religione e hanno le mani coperte di sangue fresco».

Persecuzione dei cristiani alle porte

L’anticristo a cui gli striscioni facevano riferimento ha un nome e un cognome: il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, ex arcivescovo di Hong Kong, strenuo difensore della libertà di coscienza e fiero oppositore del regime comunista. Lo striscione terminava con un avvertimento: «Cristiani, state attenti a non violare la legge sulla sicurezza nazionale».

Difficilmente il prossimo 4 giugno simili funzioni religiose saranno consentite. Oggi il governo ha annunciato che la persecuzione del Falun Gong sta per iniziare anche sull’isola. Non è difficile immaginare che quella dei cristiani arriverà subito dopo.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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