Hollande chiede «più donne al Panthéon». Ma oltre la retorica femminista fa capolino Jérôme Lejeune

Di Redazione
15 Ottobre 2013
Il presidente vuole "quote rosa" anche nel monumento dedicato ai "Grandi di Francia". Ma un sondaggio pubblico candida il grande genetista scopritore della Sindrome di Down

Volevano delle donne per rendere più femminile il Panthéon ma i francesi hanno scelto Jérôme Lejeune. Lo scorso 8 marzo il presidente della Repubblica francese Francois Hollande ha proposto di «accogliere delle donne nel Panthéon», il monumento parigino che dai tempi della Rivoluzione Francese ospita le tombe dei «Grandi di Francia», tra cui ci sono solo due donne. Per questo, e per meglio valorizzare l’edificio, ha commissionato un rapporto al Centro dei monumenti nazionali.

DONNE E IMPEGNO REPUBBLICANO. Il presidente del Centro, Philippe Béleval, ha in questi giorni consegnato nelle mani di Hollande un rapporto di 50 pagine, dove si valuta positivamente l’idea di far entrare nel Panthéon personalità femminili e si consigliano le caratteristiche che le prescelte potrebbero avere: «Donne del XX secolo», perché siano più conosciute e facciano più notizia, «che incarnino un forte messaggio di impegno repubblicano», «personalità che abbiano mostrato tutto il loro coraggio, magari durante le Guerre, e abbiano poi saputo trarre da quelle esperienze dolorose – perché potrebbero essere state torturate o deportate – le risorse per un nuovo impegno, in favore della pace, della giustizia sociale o della scienza».

IL SONDAGGIO. L’onore di decidere quali e quante personalità fare entrare nel Panthéon è tutto di Hollande, ma il Centro ha anche realizzato un sondaggio sul suo sito, a cui hanno partecipato 30 mila francesi, per capire che cosa vorrebbe la gente. A sorpresa, i francesi non hanno seguito solamente l’indirizzo retorico consigliato dal presidente socialista e dal Centro dei monumenti nazionali, ma hanno cercato di indicare una persona che avesse davvero reso grande la Francia: così, tra i dieci nomi più votati, oltre alla pioniera del femminismo Olympe de Gouges, compare anche il grande genetista Jérôme Lejeune.

LEJEUNE E LA SINDROME DI DOWN. Lejeune, morto nel 1994, è stato lo scienziato che ha scoperto le cause della Sindrome di Down, la cosiddetta trisomia 21, battendosi per la difesa di questi bambini e delle loro famiglie. Quando la sua scoperta è stata usata per cercare di eliminare i malati Down, Lejeune si è opposto con fermezza all’aborto, anche con il celebre discorso all’Onu con il quale «mi sono giocato il premio Nobel».

HOLLANDE DEVE SCEGLIERE. Ora la palla torna a Hollande. Sarà lui a decidere entro fine anno se introdurre le quote rosa anche nel Panthéon, facendosi guidare dalla stella polare del femminismo e del politicamente corretto, o se scegliere una personalità, uomo o donna che sia, che davvero ha fatto grande il paese. Uno come Jérôme Lejeune, che è entrato nella lista dei “Panthéonabili” come un intruso, ma che per le donne ha fatto molto di più di una “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”.

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3 commenti

  1. Giulio Dante Guerra

    Una domanda, per curiosità: come è finita, poi, nel mese trascorso dalla notizia? In ogni caso, penso che Lejeune preferisca che le sue spoglie mortali riposino in un cimitero cristiano, in un camposanto, come sarebbe più giusto dire. Meglio ancora, sotto l’altare d’una chiesa, se si concluderà felicemente il suo processo di canonizzazione.

  2. Orazio Pecci

    Chiunque piazzino al Pantheon, Lejeune ormai ha il suo posto molto, molto più in alto.

    1. Giulio Dante Guerra

      Concordo pienamente, e, nel frattempo, confronto mentalmente la foto del “Panthéon” parigino con l'”originale” romano, molto, molto più antico; la “facciata” del primo è, chiaramente, una “scopiazzatura” del secondo, ma la cupola, no, quella questi architetti, pur così “rivoluzionari”, non sono stati capaci di riprodurla, quanto al diametro della semisfera; hanno dovuto “rifarsi” sull’altezza, infilandoci un “tamburo” sproporzionato alla dimensioni ridotte della cupola vera e propria. Inoltre, dalla fotografia, sembra che le due colonne di sinistra siano circondate da “rinforzi”: forse minacciavano di collassare? Quelle di “Sancta Maria ad Martyres” (il nome della chiesa “ospitata”, dal VII secolo, nell’antico “tempio di tutti gli dei”) non sembrano così “pericolanti”, pur avendo circa 2000 anni d’età, e non poco più di 200, come quelle parigine…

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