Hina Khan, un’altra ragazza minacciata dai talebani

Di Elisabetta Longo
25 Ottobre 2012
Un'altra sedicenne pakistana è stata minacciata dai fondamentalisti islamici per le sue posizioni in favore della libertà femminile. Ora tutta la famiglia è costretta a vivere in casa

Chissà che tristezza avrà provato Malala Yousafzai a sentire, dal suo letto di ospedale, che c’è già un’altra ragazza nelle mire dei talebani. Si chiama Hina Khan, anche lei sedicenne, anche lei attivista e in prima linea per difendere i diritti delle donne, esattamente come faceva Malala prima di avere il cranio trafitto da un proiettile mentre si trovava a bordo di un bus, il 9 ottobre scorso.

UNA CROCE ROSSA. La porta di casa in cui Hina abita con la sua famiglia, a Islamabad, è stata marchiata con una croce rossa, simbolo jihadista ben poco rassicurante. La famiglia si era trasferita dalla Swat Valley nel 2006, proprio perché i militanti, come ha raccontato Hina al sito di informazione pakistana Dawn.com, si intromettevano duramente sull’educazione delle ragazze.
La ragazza è ora terrorizzata, ma non rinnega il suo percorso, così come non rinnega le sue parole alla conferenza stampa in cui nel 2008 denunciò i talebani dopo il bombardamento di una scuola. La stessa madre della studentessa è perseguitata per aver organizzato una mostra di oggetti fatti dalle donne di Swat. Ora la famiglia Khan non si azzarda a uscire di casa per paura. «Siamo ostaggi delle nostre stesse mura», ha detto il padre di Hina.

 

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