Guido Meda: «Valentino Rossi è tornato, sarà un bel mondiale», ma attenzione a Marc Marquez

Di Matteo Rigamonti
11 Febbraio 2013
«Rossi aveva voglia di mettersi alla prova per capire se può tornare a vincere e ha avuto qualche risposta». Mentre «Marquez guida già come Stoner». Intervista a Guido Meda

L’esperto Vale Rossi e il giovane debuttante Marc Marquez accenderanno i cuori degli amanti della Motogp 2013. Il Dottore, buttata alle spalle l’avara (di successi) esperienza in Ducati, ha ritrovato la sua amata Yamaha M1. «è tornato là davanti, è inutile nascondersi dietro un dito, finalmente c’è la possibilità che il motomondiale possa essere più spettacolare». È entusiasta Guido Meda, voce del motomondiale su Italia 1, e trepida al telefono in attesa che la nuova stagione prenda il via. Anche perchè le premesse per una lotta all’ultima staccata ci sono tutte: «Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo viaggiano sempre su standard altissimi» e Marc Marquez, compagno di Pedrosa in Honda, «è strabiliante».

Rossi è tornato. Che stagione sarà il motomondiale 2013?
Sarà un bel mondiale! Con Rossi che è tornato là davanti c’è la possibilità che possa essere più spettacolare. Negli ultimi anni, infatti, un Valentino non in condizione di tirar fuori il meglio – è inutile nascondersi dietro un dito – è stato un handicap importante. Rivederlo con i primi, invece, rincuora. Poi, ci sono Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo, che viaggiano sempre su standard altissimi, e il neoarrivato Marc Marquez, che, finora, è stato strabiliante.

Te lo aspettavi così veloce da subito?
Sì. Devo dire che io, che sono sempre stato un suo fan, me lo aspettavo: Marc sta guidando come Stoner senza aver mai guidato prima una MotoGp: è impressionante! E credo che il suo peggior nemico possa paradossalmente trovarlo solo in sé stesso: in MotoGp, infatti, non può correre come correva in Moto2 quando giocava a “biliardo a boccette” appoggiandosi agli altri; qui, se ci provi, ti danno uno schiaffone che ti getta a duecento metri di distanza.

Gli altri non raggiungeranno mai i primi quattro…
Non è detto: Stefan Bradl ha talento ed è in crescita; se la Honda lo tratta bene potrà togliersi qualche soddisfazione. E anche Cal Crutchlow è veloce: qualche volta potrà salire sul podio.

Quest’anno ci saranno tre corse nella corsa, come è successo l’hanno scorso: team ufficiali, team satellite e, staccate, le Crt?
La sensazione è questa: più campionati in uno. D’altra parte anche vent’anni fa il motociclismo era fatto così: prime arrivavano le case ufficiali, poi, c’erano i privati con i soldi e, dopo di loro, i privati senza soldi che facevano le Crt di allora. Ma cosa possiamo farci, costano molto men! Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca. Oggi, se si vogliono avere più moto in griglia di partenza, l’unica possibilità per mettere un team in condizione di correre è fargli spendere meno. E le Crt costano meno. Spero che la nuova centralina e i tre litri in più rispetto ai team ufficiali possano contribuire a migliorarne le prestazioni, riducendo i distacchi.

Rossi è tornato, ma la “rossa” Ducati è ancora troppo lontana dai primi?
È la stessa moto dell’anno scorso, non poteva essere altrimenti. Era folle pensare che solo mettendoci sopra il sedere del Dovi (Andrea Dovizioso, ndr) avrebbe potuto andare più veloce. Non perchè lui non sia bravo, intendiamoci, ma perchè i problemi sono gli stessi che incontrava anche Velentino (oltretutto sono due piloti con una guida simile, tradizionale): se prima la moto non faceva le curve, non vedo perchè dovrebbe farle ora. Solo Stoner è riuscito a guidarla.

Che strada devono seguire a Borgo Panigale per tornare competitivi?
È una moto che va riprogettata e questo è un anno di passaggio; la Ducati l’aveva detto. Sarà fondamentale il lavoro del reparto corse in vista dell’anno prossimo. Quanto al Dovi… bè lui deve avere molta pazienza, mordere molto e sperare in qualche soddisfazione “random”.

Quale è, invece, oggi, il potenziale di Rossi? In prova, sembra ancora non aver toccato il suo limite…
Il potenziale è più alto. E attenzione, perchè occorre valutare il passo di gara: il ritardo di Valentino, in questo senso, è già inferiore ai quattro decimi di distacco che ha preso da Pedrosa sul giro secco. Non dimentichiamo poi che lui è un perfezionista e in questi giorni di prova ha sicuramente sperimentato diverse soluzioni tecniche. Alle prossime prove sull’asciutto potremo avere indicazioni più precise.

Però, è un Rossi in gran spolvero.
Era due anni che non guidava una Yamaha, aveva lasciato una moto ottocento di cilindrata e ora ritrova una mille, eppure il feeling c’è.

Giacomo Agostini ha vinto otto titolo mondiali nella classe regina delle due ruote. Rossi sette; Valentino vuole pareggiare i conti con il più grande di sempre?
Vale lo conosco bene; dei numeri gli frega poco, a lui interessa vincere. E, secondo me, in questi giorni si è levato un bel peso: aveva voglia di mettersi alla prova per capire se può tornare a farlo. E a già avuto qualche risposta.

Appuntamento ad aprile?
Sì, quest’anno Italia 1 e Italia 2 avranno un gravame pazzesco. Trasmetteremo tutto il motomondiale (MotoGp, Moto2 e Moto3) e anche la Superbike. Seguiremo tutto con programmi dedicati: dai warm up, alle qualifiche, alla gara, fino a dopogara e approfondimenti.

@rigaz1

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