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La guerra in Ucraina e il respiro interrotto dell’Europa

Di Rodolfo Casadei
15 Marzo 2022
Con l’invasione russa, l’ideale di un continente tenuto unito e vitale da due polmoni (Occidente e Oriente) è compromesso. Ora soltanto un estremo realismo politico può evitare la catastrofe
Blindato distrutto dalla guerra nei pressi di Kiev, Ucraina
Blindato distrutto nei pressi di Kiev, Ucraina (foto Ansa)

Il rammarico per i mancati sviluppi positivi del summit di Pratica di Mare del maggio 2002, che avrebbe dovuto dare il via a un processo di integrazione della Russia nella Nato e quindi nel sistema politico-militare-economico occidentale, diventerà un elemento permanente delle discussioni su quello che i rapporti fra Russia e Occidente, e in particolare fra Russia e Unione Europea, avrebbero potuto essere e non sono stati. Come è accaduto nei giorni dell’invasione russa dell’Ucraina, ogni volta che le tensioni volgeranno al peggio risorgerà il rimpianto per l’occasione perduta. A Pratica di Mare fu approvato e creato il Consiglio Russia-Nato, ma tale organismo non ha per nulla inciso sui processi di progressiva polarizzazione che negli anni successivi si sono sviluppati.
Fine delle illusioni
Si tratta però di un rammarico tutto e soltanto poetico, perché l’idea che Mosca si sarebbe trasformata un giorno in un astro della costellazione occidentale è sempre stata un’illusione. ...

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